Capitolo VI

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PIOGGIA VERSO LA TORRE DI GRIFONDORO, Eden si raccolse la pelle intorno alle unghie.

Non avrebbe dovuto ricambiarlo con il bacio. Non avrebbero dovuto incoraggiare questa loro ridicola attrazione, quando quello che aveva sempre saputo che sarebbe successo nel suo cuore era accaduto non cinque minuti dopo.

Asciugandosi una lacrima con dita tremanti, cercò di mettere a fuoco attraverso l'offuscamento della sua vista. Si chiese se i suoi amici le avrebbero ancora parlato. Sfortuna difficile.

Borbottando la parola d'ordine del ritratto della Signora Grassa, entrò e si guardò intorno nella sala comune dei Grifondoro. Sembrava accogliente come sempre, un'accogliente torre circolare piena di poltrone soffici e un fuoco allegramente scoppiettante nella grata. Beh, in questo momento non la faceva sentire per niente benvenuta. Non come a casa. Accogliente. Sicuro.

Sembrava che la sua casa fosse andata in frantumi perché l'unica famiglia che aveva qui, erano loro. Non volevano più stare con lei, l'avevano detto molto chiaramente. Non voleva più stare con se stessa.

Si schiarì la gola e guardò l'orologio. Erano quasi le due del mattino. Il ballo sarebbe finito presto e lei doveva andarsene da qui.

Ma prima che potesse costringere i suoi piedi a muoversi, il ritratto oscillò si riaprì e c'era Harry, che indugiava per un momento sullo stipite della porta, un'espressione esplosiva sul viso.

Trattenne il respiro e proprio mentre stava per aprire bocca, cominciò a marciare verso di lei con passi audaci.

"Giochiamo su due fronti, vero?"

"Harry..."

"NO!" sputò, affrettando i passi e riducendo la distanza tra loro. "Ho visto tutto!"

Eden alzò gli occhi al cielo. "Non ho fatto niente di male! Ti ho impedito di essere punito, ecco cosa ho fatto. Quindi, sarei molto grato se lo lasciassi cadere e ti togliessi di mezzo."

"STO PARLANDO DEL BACIO!"

Il suo grido li fece tacere entrambi e le sue labbra si aprirono leggermente Cercò di formare delle parole ma non un singolo suono usciva dalla sua gola Quasi istintivamente, fece un passo avanti, come se potesse migliorare le cose. Come se potesse davvero spiegarsi.

La sua bacchetta si alzò troppo rapidamente.

Ingoiò la bile che le strozzava la gola.

"Stai indietro, Gray Non osare provare a disarmarmi di nuovo" un sottofondo minaccioso nella sua voce le fece stringere le viscere in nodi rovinosi.

Gray.

"No, Harry, io-"

"Sei una bugiarda," sputò, la bacchetta che ancora la trafiggeva. "Non sei mai stata sincera, vero? Un vero Serpeverde a memoria, giusto? Ho sempre trovato in qualche modo strano che il Cappello Parlante ti avesse messa lì." le rivolse un sorriso malizioso. "Tutto ha un senso
adesso, no?"

La sua testa si sollevò così velocemente che le fece venire le vertigini, "Oh, non farlo."

"Almeno non inganno i miei amici. O peggio, guida Cedric, fagli credere che ha davvero una possibilità perché vivi per l'attenzione di tutti gli altri."

Lei sussultò arrabbiata. "Non parlarmi così." La sua voce vacillò. Lo odiava.

E prima che potesse fermarlo, una lacrima le era scesa lungo la guancia.
Ha provato a mandarle indietro.

Harry le lanciò uno sguardo confuso. La sua bacchetta si abbassò quasi immediatamente, il senso di colpa lampeggiava nei suoi occhi verdi.

"Eden, Io- Non intendevo questo."

Not a Love Potion- D.MDove le storie prendono vita. Scoprilo ora