1.||𝑃𝑟𝑖𝑚𝑜 𝑖𝑛𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑜||

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T/n aveva compiuto tre anni da poche settimane, ma per la sua piccola età sapeva già parlare abbastanza bene.
Come ogni giorno, si trovava all'asilo insieme alle sue compagne, delle ragazzine antipatiche che odiava...forse un po' troppo.
Ma da una parte non le si poteva dare torto. Erano prepotenti, urlavano come delle galline, e se la prendevano sempre con lei per ogni minima cosa.

T/n non era una bambina molto socievole, anzi, preferiva stare seduta in disparte, senza nessuno, ma solo con la compagnia del suo orsacchiotto di peluche. Lo aveva chiamato Coco.
Questo fu un regalo da parte della sua mamma, Anna, per il suo compleanno, e da quel momento non se ne separò più.
Lo portava a scuola, ci dormiva la notte, e ci parlava addirittura.
Insomma, era una ragazzina un po' "strana", ma unica.

Proprio in quel momento, durante la ricreazione, lei era seduta da sola sull'altalena in cortile.
Ogni volta che il sole splendeva in cielo, le maestre portavano i loro alunni a giocare all'aperto per fargli prendere un po' d'aria fresca.
Certo, ogni volta era un esaurimento per loro quello di sorvegliare i bambini, perché erano troppo vivaci, ma alla fine era bello vederli divertirsi.

T/n si stava dondolando lentamente, e allo stesso tempo giocava con Coco. Lo lanciava in aria e poi lo riprendeva in mano stando attenta a non farlo cadere a terra.
Se quell'orsacchiotto avesse potuto parlare, probabilmente l'avrebbe pregata di fermarsi.

Ma sfortunatamente, t/n fu interrotta dall'arrivo di tre ragazzine odiose della sua classe. Meghan, Lizzie e Betty.
Loro erano migliori amiche, ma estremamente gelose l'una dell'altra. Le loro madri le viziavano troppo. Le compravano cerchietti per i capelli, vestitini fin troppo costosi, e le scarpe più in voga in quel periodo.
"Ciao t/n." disse Betty, posizionandosi davanti a lei.

T/n alzò lo sguardo su di loro, pregando mentalmente che andassero subito via.
"Cosa vuoi?" chiese lei sbuffando.

"Quello." ghignò malefica mentre con il dito indicò proprio Coco.
T/n lo strinse a sè forte forte, quasi come se potesse improvvisamente prendere vita e scappare via.
Non avrebbe mai lasciato prendere il suo amico a quelle vipere.

"No!" esclamò.

"Invece sì!"

T/n, senza rispondere, si alzò immediatamente in piedi e cominciò a correre il più lontano possibile da loro, ma inciampò per colpa di un sassolino.
Coco rotolò pochi metri più lontano da lei, ma non riuscì a prenderlo in tempo.
Ormai si trovava tra le mani di Betty.

"Ridammelo, è mio!" esclamò alzandosi in piedi.

Betty stava per rispondere, ma il suono della campanella la fece fermare.
In lontananza vide le maestre che si stavano avvicinando per riportarle in classe, e così decise di rimanere in silenzio.

Una lacrima solitaria rigò la guancia di t/n, ma la asciugò subito, e si affrettò a ritornare in classe.

○●○●

T/n salutò le sue maestre poco prima di uscire dall'asilo, e poi si diresse dalla sua mamma che la stava aspettando vicino alla fermata dell'autobus, poco distante.
"Ciao mamma." la salutò dandole un bacio sulla guancia.

"Tesoro, che cosa è successo?" chiese la donna, preoccupata, mentre sì inginocchiò per raggiungere l'altezza della figlia.
Quella donna non era a conoscenza di tutte le cose che succedevano a t/n quando era a scuola. Non aveva mai tempo di parlare con le maestre per colpa del lavoro, altrimenti sarebbe stata informata da loro.

"Betty mi ha rubato Coco." rispose abbassando lo sguardo.
"Lui ora è triste senza di me."

"Piccola, domani parlerò con la madre della tua amica e le chiederò di restituirti il tuo pupazzo, va bene?" le chiese sorridendole in modo consolatorio mentre le accarezzò una guancia.
T/n invece si limitò ad annuire.

Rimasero ad aspettare l'autobus in silenzio per i successivi dieci minuti che, sotto al sole cocente di fine maggio, sembravano non passare più.

T/n sospirò dal sollievo non appena vide arrivare l'autobus, così prese sua madre per mano e insieme salirono sul mezzo di trasporto.
Il tragitto per arrivare a casa non durava molto.

"Ciao." disse un bambino, che subito catturò l'attenzione di t/n.
Lei tolse lo sguardo dal paesaggio che stava scorrendo velocemente fuori il finestrino e concentrò la sua attenzione sul bambino che aveva davanti. Era molto carino.

"Ciao." ricambiò il saluto sorridendogli timidamente.

"Che cosa ti è successo?" le chiese curioso, mentre aggrottò le sopracciglia.

"Niente." rispose.

"Bugiarda...dimmi la verità" le disse sorridendo.
T/n arrossì leggermente, riuscendo a capirlo dal fatto che le sue guance stavano cominciando a bruciare un po'. Ma non era una brutta sensazione, anzi, tutto il contrario.

"Una mia compagna di classe mi ha rubato un orsacchiotto di peluche." disse finalmente, abbassando poi lo sguardo.

"Adesso dovresti farle vedere chi è che comanda" le consigliò lui sorridendo fieramente.

"Ho paura" ammise lei.

"Devi solo trovare un po' di coraggio"

"Io...ci proverò, te lo prometto"

"Se vuoi puoi prendere il mio, te lo regalo." le sorrise di nuovo, ma questa volta, le diede anche il suo pupazzo. 

"Grazie, sei molto gentile" sorrise anche lei.

"E tu sei molto carina"

"T/n, siamo arrivate alla fermata, dobbiamo scendere"
La voce della madre di t/n interruppe la  conversazione con quel bambino, quasi le dispiace doverlo lasciare.

"T/n." la fermò lui, afferrandole la mano.
"Io mi chiamo Peter, comunque"

🕷🕷🕷

Heilaaa salve!!! Come state?
Spero che siate felici di questa nuova storia su Peter, ci tenevo tanto a scriverla.
Prima ho visto un film con Tom Holland e, come dire...mi è ripartita la super cotta che avevo per lui.
Fatemi sapere se c'è qualche errore e se vi è piaciuto il capitolo!
Ci vediamo al prossimo aggiornamento. ♥️

P.S. per chi è nuovo su wattpad:
t/n = tuo nome
t/c = tuo cognome (comparirà nei prossimi capitoli)

Altro P.S.
Aggiornerò tre giorni a settimana (Lunedì-mercoledì-sabato), così la storia durerà un po' di più e non finirà subito. :)

𝐈'𝐦 𝐏𝐞𝐭𝐞𝐫, 𝐁𝐲 𝐓𝐡𝐞 𝐖𝐚𝐲||𝐏𝐄𝐓𝐄𝐑 𝐏𝐀𝐑𝐊𝐄𝐑 𝐱 𝐑𝐄𝐀𝐃𝐄𝐑Where stories live. Discover now