𝑻𝒉𝒆 𝒍𝒊𝒔𝒕 𝒐𝒇 𝒉𝒐𝒔𝒑𝒊𝒕𝒂𝒍'𝒔 𝒑𝒆𝒐𝒑𝒍𝒆

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Tutti i crediti vanno alla scrittrice che ha scritto questa storia in spagnolo yoongitobae, e alla ragazza che l'ha adattata alla Hyunlix -taetiny anche alla persona che ha fatto la copertina e i separatori ohmbbi

Tutti i crediti vanno alla scrittrice che ha scritto questa storia in spagnolo yoongitobae, e alla ragazza che l'ha adattata alla Hyunlix -taetiny anche alla persona che ha fatto la copertina e i separatori ohmbbi

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Non ero riuscito a vedere Hyunjin.

Ero così stanco e malato che non avevo potuto lasciare l'ospedale.

La mamma rimase con me per diversi giorni ma mentre lei tornava a casa per dormire e cambiarsi, i ragazzi venivano ad intrattenermi.

Yuna e Bang Chan stavano litigando come sempre.

Ci fu un giorno in cui nessuno poté venire.

Lo capì, o almeno così gli feci credere, ma nel pomeriggio mi sentii parecchio solo.

Per fortuna le infermiere venivano a monitorare i miei sintomi ogni mezz'ora.

In realtà era per vedere se respiravo ancora, ma è quello che dicevano.

C'era un'infermiera molto carina.

Gli ho detto che ero ancora giovane ma che volevo perdere la mia verginità prima di morire.

Ha detto che era molto carino.

Mi sorrise mentre mi toccava dolcemente il braccio per trovare una vena ed infilarmi un maledetto ago.

Anche se io e lei eravamo già amici intimi.

La sera arrivó un'infermiere che non avevo mai visto, ero sicura che la mia memoria non fosse abbastanza piena di cancro per non ricordarmi di lui.

E lo avrei fatto, poiché la sua bellezza è degna di essere impregnata in qualsiasi retina.

─Sei nuovo?─ sussurrai, tra sogno e realtà.

─Esatto─ controlló tutti i miei dati e guardó il mio vassoio di cibo intatto.

─Devi mangiare, Felix.─ Sospirai.

─Sono disgustato─dissi sinceramente.

─È solo qualcosa di mentale, devi mangiare─insistè.

─Dillo più tardi al mio vomito.

Mi sedetti sulla barella e presi la forchetta.

Lo guardai e gli sorrisi a metà.

─Puoi restare con me? Non ho avuto visitatori oggi.─

─Va bene.─ Si sedette dove sta normalmente la mamma.

Mangiai in silenzio mentre lui mi guardava.

Mi rese un po' nervoso.

─Perché non hai avuto visite?─ chiese all'improvviso.

─Vengono tutti i giorni. Hanno bisogno di riposare.─ Sospirai.

─Quanti anni hai?─ parlò di nuovo.

─Non hai un foglio con i miei dati?─ dissi con la bocca piena di purè di patate.

─Sto creando argomenti di conversazione.─

─Ho 18 anni e due mesi.─

Chiuse gli occhi come se fosse dispiaciuto.

─Come ti chiami?─dissi.

Non vedi la placchetta (o targhetta) con il mio nome sopra?─Rise.

─Sto creando argomenti di conversazione─ gli feci l'occhiolino e lui rise di nuovo.

Finii di mangiare e tolsi il vassoio ormai vuoto.
─Ci vediamo dopo, Felix.

─Ci vediamo dopo, ragazzo con il nome che non riuscivo a vedere.─ Anche se rise, non volle dirmelo.

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