Voglio travestirmi da papà!

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Autore: givemecigarettes su EFP
Titolo: Voglio travestirmi da papà!
Pairing: Louis/Harry
Link immagine/prompt: http://25.media.tumblr.com/74ecbf176701286b4d24cf5e7cf0b34c/tumblr_mv0zlgGZhJ1sgmjk0o1_500.png
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of Life
Avvertimenti: AU


Sono esattamente le sette e trentacinque del mattino di un lunedì a caso, e Louis dovrebbe essere a lavoro tra venticinque minuti. La sua voglia di alzarsi, ovviamente, è pari a zero.
Lo sa, il moro, che se arriva ancora una volta in ritardo il capo lo licenzia, ma non ha davvero le forze per lavarsi, indossare quell'orribile completo giacca e cravatta e preparare la colazione a Sam. Quel bambino ha pianto tutta la notte, e Louis davvero si chiede come Harry l'abbia convinto a tornare nel suo letto.
Blaterava tra i singhiozzi che un mostro nero era uscito dall'armadio e minacciava di inghiottirlo "tutto intero."
"Ha detto proprio così?" Aveva chiesto il suo compagno, gli occhi ancora pieni di sonno e un immancabile sorriso, seppur stanco, mentre prendeva il braccio il bambino di otto anni.
Louis, che aveva appena girato la testa per scoprire da dove provenisse tutto quel baccano, aveva sbirciato le uniche gioie della sua vita attraverso i ciuffi di capelli scuri che gli ricadevano sugli occhi, chiedendosi come facesse Harry a sorridere anche alle quattro e venti del mattino.
Ricorda vagamente di aver visto il riccio sollevarsi dal letto con il piccolo in braccio, rassicurandolo che nessun mostro avrebbe mai potuto mangiare una creatura così perfetta. Poi niente, Morfeo l'ha trattenuto tra le sue grinfie, e il maggiore si è lasciato andare, autoconvincendosi che Harry avrebbe fatto un ottimo lavoro, come sempre.
Louis lo sa, davvero, che è in un ritardo pazzesco e che dovrebbe portare per giunta Sam a scuola, ma proprio non ce la fa a sbrigarsi. Il letto è troppo comodo, fuori fa freddo, e al castano proprio non va di lasciare quel ben di Dio, soprattutto se non c'è Harry a tirare il piumone bianco panna tutto dalla sua parte.

Louis scatta in piedi, gli occhi ben aperti e le orecchie tese, come un segugio. Scruta la stanza, ancora avvolta nella penombra, e si accorge che qualcosa non quadra.
La sua sveglia è suonata, ma le tende sono ancora ben tirate.
Nessuno che russa fragorosamente, nessuno che si avvolge a mo' di burrito nel piumone matrimoniale, e in particolare, nessuno che lo sveglia con un bacio soffice sulle labbra.
Louis corre verso la porta e inciampa nella coperta caduta ai piedi del letto. Potrebbe semplicemente gridare i loro nomi, ma una strana inquietudine gli riempie il petto, appesantendolo più di un macigno. Tutti sanno che Louis è una persona apprensiva, molto.
Si preoccupa per ogni minima sciocchezza, e da quando è arrivato Sam a sconvolgergli la vita - in bene ovviamente -, non fa altro che entrare in uno stato d'ansia, se per caso non lo vede o non lo sente per più di cinque minuti.
Harry ha dovuto portarlo dallo psicologo per un paio di sedute, per fargli capire che chiamare la scuola ogni venti minuti per assicurarsi che il suo bambino fosse lì, non era esattamente da genitori normali.

"Normale, Harry?!" aveva sbraitato un giorno Louis, "Normale?! Ho un figlio da sole tre settimane, come pretendi che io sia tranquillo?!"
Poi si era appoggiato all'isola della cucina, il capo chino e le spalle tremanti.
"E se viene preso in giro perché non è inglese, o perché ha due papà? Se gli fanno qualcosa di male e le maestre non fanno nulla per aiutarlo a integrarsi? E se inizia ad offendere qualcuno? Se si perde? Se viene rapito? Se accetta un passaggio dagli sconosciuti?"
Domande a raffica a cui nessuno dei due poteva dare una risposta.
"E se è un bulletto che fotte la merenda ai suoi compagni?"
"Ha cinque anni, Lou" aveva allora detto Harry, cingendo la vita del suo compagno.
"Che c'entra" si era svincolato bruscamente l'altro, "Io a cinque anni lo facevo."
Così Harry aveva sorriso dolcemente e aveva abbracciato l'unico amore della sua vita, prima di "Ce la faremo, amore. Insieme" dire. Louis era scoppiato a piangere, rifugiandosi nel grande petto del suo uomo, e lasciando che quello gli accarezzasse la schiena sussurrandogli parole rassicuranti.

Voglio travestirmi da papà! || oneshot larryOnde histórias criam vida. Descubra agora