ISA
- Isa mi senti? -
Strinsi la sua mano molto debolmente ma sperai avesse capito.
Gli permisi di toccarmi il collo e di alzarmi una palpebra.Era la seconda notte che mi trovavo lì, sdraiata sulle pellicce, senza forze, in balia del dolore.
Oskar non mi lasciava mai sola ma dopo l'ennesima fitta cominciai a pensare che non sarebbe mai finita tutta quella sofferenza.
Questa volta il dolore era arrivato un po' meno intenso delle volte precedenti ma era durato per ore.
Non riuscii nemmeno a bere.- Devi riposare adesso -
In me si era insinuata la paura più viva per quei momenti atroci, tanto che faticai ad addormentarmi.
Il sonno ristoratore non durò a lungo, mi svegliai di soprassalto a causa di un incubo.
Mi misi a sedere cercando non so cosa con le mani, l'ansia che aumentava ad ogni secondo che passava.
- Ma cosa ti prende, ragazza, tranquilla -
La mia mano si scontrò con quella di Oskar. Per qualche motivo mi spaventai ancora di più e cercai di divincolarmi dalla sua presa.
Senza più dire nulla sentii Oskar sdraiarsi accanto a me e fare in modo che appoggiassi la testa sulla sua spalla.
Mi circondò in un abbraccio e con una mano prese ad accarezzarmi una guancia, come aveva già fatto in precedenza.- Calmati Isa, va tutto bene tranquilla. Rilassati un po' -
Involontariamente appoggiai una mano sul suo avambraccio, coperto di squame. Rimasi impressionata dalla solidità di quella pelle di drago, era come se fosse un'armatura.
Molto lentamente riuscii a calmarmi, a smettere di tremare.
Mi addormentai tra le braccia di Oskar.*
Mi svegliai a causa dei rumori che provenivano dall'esterno.
Non vedevo ancora nulla, quindi non tentai di alzarmi in piedi.
Forti urla e insulti arrivavano chiari alle mie orecchie, immaginai dovesse essere in corso una bella litigata.- Ma buongiorno! Assisti anche tu allo spettacolo? Stanno litigando da quasi mezz'ora e tutto per decidere il campo d'addestramento da usare oggi -
Sentii Oskar ridacchiare, per poi riprendere a parlare.
- Isa vado a farli smettere. Li conduco al campo d'addestramento e torno da te. Fai la brava mi raccomando -
Ridacchiò di nuovo.
Rimasi da sola per la prima volta da quando ero scappata dal palazzo degli elfi.
Decisi di tornare a dormire, sperando di non venire assalita dal dolore.
Caddi in un dormiveglia rilassante.Non saprei dire quanto tempo passò quando mi accorsi che c'era qualcuno nella casa di Oskar oltre a me.
Percepii piccoli passi veloci avvicinarsi con prudenza al giaciglio di pelle d'orso.
Sentii l'ansia attanagliarmi lo stomaco e tutti i muscoli contrarsi.
Non vedevo niente maledizione ero ancora cieca.- Guarda Erik, è legata -
Rimasi immobile quando udii una vocina a pochissima distanza da me.
Verso la stessa direzioni sentii arrivare la risposta.- Te l'avevo detto che non può muoversi -
Una debole risata echeggiò nella stanza.
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KAMU SEDANG MEMBACA
Altair
FantasiEsiste un mondo parallelo a quello terrestre, dove vivono creature diverse con regole diverse. Creature malvagie e creature dall'animo buono e nobile. Isa si trova catapultata in una realtà che non credeva potesse esistere. Da semplice essere umano...