𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝟹𝟹

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Eddie POV:
sentimmo bussare intensamente alla porta <<ma chi cazzo è?>> si lamentò richie stropicciandosi gli occhi. mi alzai per andare ad aprire e mi ritrovai davanti la figura di oliver vestito di tutto punto, con una cravatta di un verde acceso <<veloci ragazzi, ho delle commissioni urgenti da fare. vi porto a casa di richie così prendete le vostre cose. vestitevi e scendete a fare colazione. vi aspetto sotto>> non mi diede nemmeno il tempo di rispondere che già si trovava sulle scale
<<quell'uomo è strano comunque>> esclamò richie mettendosi seduto
<<veramente tanto>> sbadigliai.
ci infilammo velocemente i vestiti del giorno prima
<<ma si può sapere che ore sono? sto morendo di sonno>> bisbigliò richie sistemandosi i capelli mentre scendevamo le scale. alzai le spalle <<non ne ho idea, penso sia presto, fuori c'è poca luce>>
entrammo nella stanza, sopra al tavolo c'erano tre tazze, un cartone di latte, una scatola con dei biscotti e dei cereali. alzai lo sguardo all'orologio posto sul muro. segnava le cinque e un quarto
<<buongiorno - esclamò oliver - avete dormito bene?>>
annuimmo assonnati, sedendoci ai nostri posti. afferrai il latte e me ne versai un po' nella tazza, passandolo poi a richie che fece lo stesso.
<<posso farvi una domanda?>> chiese l'uomo
annuimmo
<<ecco, non vorrei sembrare invadente, ma penso che mi tocchi saperlo - feci un sorso al latte tiepido che avevo nella tazza - ma voi fate sesso?>>
risputai il latte <<che cosa? no>> esclamai prendendo un fazzoletto
<<assolutamente no, cosa ti passa in mente - intervenne subito richie - siamo solo amici>>
<<bleah che schifo, ma ti pare>> esclamai fingendo una risatina

oliver scoppiò in una risata <<ma no, ma che avete capito - afferrò un biscotto, prendendone un morso - non intendo voi due insieme - parlò mentre masticava - intendo in generale, con, non so, altre ragazze?>> scosse leggermente la testa divertito
<<no>>   <<si>>
fulminai richie con lo sguardo per aver risposto di si
<<io no e lui si>> cercai di rimediare, mettendomi poi la testa tra le mani
<<non lo chiedo per farmi i fatti vostri, che sia chiaro. tengo a cuore soltanto la vostra salute, voglio che sappiate che è necessario usare le precauzioni, anche perchè mi sembrate ancora troppo piccoli per avere dei bambini, che sarebbero poi una mia spesa economica, essendo, per lo meno richie, sotto la mia tutela>>
vidi richie arrossire fino ad arrivare ad un colore simile al rosso della mia polo
<<si lo so>> rispose
<<ci sono tantissime malattie trasmissibili sessualmente e voglio che ci stiate attenti. se avete bisogno di preservativi basta che mi diciate la taglia. voglio che sappiate che con me  potete parlare di tutto, sono molto aperto mentalmente. il sesso è spesso un argomento evitato ma parlarne con gli adolescenti potrebbe evitare moltissimi guai>>
<<ce li ho, grazie>> esclamò versandosi i cereali nella tazza e cercando di non apparire imbarazzato.
oliver annuì, alzandosi da tavola <<io vi aspetto qui di fronte con la macchina, finite di mangiare e uscite>>
sorrisi, aspettando il rumore della porta d'ingresso che si richiudeva
<<ma sei pazzo>> rimproverai richie
<<che gli avrei dovuto dire?>>
<<di no. se vorrà sapere con chi che gli dirai?>>
<<dirò che sono fatti miei>>
sbuffai, finendo di bere il latte e aspettando che anche richie terminasse di fare colazione. ci alzammo, raggiungendo suo zio in macchina.
<<richie guidami tu, non mi ricordo come si arriva a casa tua - esclamò appena entrammo in macchina - l'ultima volta che sono venuto tu eri appena nato>>

arrivati davanti casa oliver accostò la macchina e aspettò che scendemmo <<io torno a prendervi per l'ora di pranzo, verso le dodici fatevi trovare qui. adesso vado, che ho degli affari importanti da svolgere>>
<<ma si può sapere che lavoro fai? non ce lo hai ancora detto>> domandai. quell'uomo voleva sapere tutto di noi ma di lui non ci aveva ancora detto niente, oltre al nome.
<<è difficile da spiegare, magari un'altra volta. ora sono in ritardo per l'appuntamento>> e mise in moto, partendo senza nemmeno salutarci. sembrava essersi irrigidito dopo quella domanda
<<continuerò a dire che quell'uomo é molto strano>> esclamò richie scrollando le spalle, avviandosi verso casa. restai ad osservarlo mentre apriva la porta, prima di entrare <<c'è puzza di chiuso, chissà quanta muffa si potrà formare se non apriamo>> esclamai andando a spalancare le finestre, illuminando la sala
<<chissà che fine farà questa casa - sentii richie pronunciare richiudendo la porta alle sue spalle - adesso che i miei non ci sono più chissà a chi sarà data>>
<<non ne sai niente del testamento?>>
scosse la testa, tenendola bassa. andai verso di lui, stringendo le sue mani nella mie <<ei rich - passai i pollice sui suoi palmi - guardami - aspettai di incontrare il suo sguardo per continuare - poi chiediamo a tuo zio, ok? sta tranquillo in un modo o nell'altro tutto si stabilizzerà - sorrisi per calmarlo - e tanto a noi cosa importa di questa casa, tra un po' ce ne andremo da questa merda, saremo solo io e te>> strinsi le sue mani, prima di abbracciarlo <<grazie eddie>> sussurrò
sorrisi, chiudendo gli occhi e sprofondando la testa tra i suoi capelli.

Raccattammo tutto ciò che era nostro in quella casa, dai vestiti all'inalatore ai gioielli della madre di richie e mettemmo le cose sul tavolo all'ingresso, in modo che fossero poi facili da trasportare fino alla macchina <<che poi, ora che ci penso - esclamò richie mentre stavamo prendendo le nostre cose dal bagno - non sappiamo nemmeno il suo cognome>>
<<sarà quello di tua madre, è pur sempre suo cugino>> risposi prendendo gli spazzolini
<<ah boh>>
poggiammo spazzolini e dentifricio sul tavolo insieme al resto.
guardai l'orologio, erano ancora le nove.
stavo per chiedere a richie cosa avevamo intenzione di fare fino all'ora di pranzo quando squillò il telefono di casa <<vado io>> lo sentii dire avviandosi.
andai a sedermi sul divano, accendendo la televisione e cercando qualche film che potesse piacere sia a me che a lui e qualche minuto dopo richie arrivò e si buttò sul divano <<era ben, ci ha invitati ad una festa a casa sua>>
<<quando sarebbe?>>
<<dopodomani>>
<<e chi ha invitato?>>
<<solo noi sette>>
annuii, sdraiandomi e poggiando la testa sulle sue gambe <<vediamo un film, mh?>>
<<si dai va bene>> acconsentì abbandonandosi sul divano
scrollai qualche canale e tutti i film sembravano incredibilmente noiosi <<questo non mi sembra ma->>
<<eddie - mi interruppe. alzai la testa per guardarlo negli occhi - qui abbiamo un problemino>> esclamò indicando il cavallo dei suoi pantaloni
<<mannaggia richie>> scoppiai in una risata, tirandogli una pacca sul braccio
<<lo sai che non posso controllarlo, non dipende da me>>
scossi appena la testa, divertito <<vado a prendere la carta igienica vah>> mi alzai, dirigendomi verso il bagno e strappai un po' di carta dal rotolo "che cretino" pensai sorridendo leggermente. tornai in sala, porgendogli la carta igienica <<faccio io o fai tu?>> domandò divertito.
sbuffai <<ci penso io>> risposi facendo roteare gli occhi e facendo scivolare la mano nei suoi pantaloni.


SPAZIO AUTRICE:
amatemi perchè sto aggiornando anche se sto in vacanza, bacioni

•I DON'T WANNA BE YOUR FRIEND•  [reddie]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora