CAPITOLO 3

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Ed eccolo, il rumore delle grosse auto - che camminano sul prato e sul brecciolino - e dei clacson che continuano a squillare, senza curarsi di nulla. Ho cercato di non riaddormentarmi, visto che i miei sogni sono cavalcati da incubi sull'arena. Rimango disteso finché non li sento smettere e, capendo che i miei cari amici stanno arrivando, mi alzo e scendo le scale senza voglia, cerco di sistemare i panni sparpagliati sul divano e mi dirigo verso la porta. Allungo cautamente la mano verso la maniglia, ma aspetto che siano loro a bussare. Non voglio essere troppo ospitale.

Dopo un pò suonano il campanello ed io apro di scatto, pronto ormai da tempo. Mi ritrovo davanti i miei due preparatori, che mi abbracciano e mi baciano, prima di catapultarsi in casa MIA. Maschero il fastidio con un sorriso. Poi faccio entrare Portia, ma non vedo Sofy. D'altronde, però, voglio bene anche a Portia. È stata la prima che ho conosciuto e con cui ho parlato. Lei mi abbraccia forte, poi si stacca ed io comincio a guardarla bene. Il suo vestito è di un attillato rosa shocking, con delle strisce zebrate; In testa ha una parrucca gonfia e quasi bisnca con delle mash nere; ai piedi ha delle zeppe di almeno 10 cm, il che la rende ulteriormente più alta del solito. Insomma, è sempre lei.
Non so perché, ma sono un pò deluso. Avrei voluto vedere un cambiamento o semplicemente Sofy, ma nessuno dei due è arrivato
"Allora? Come va? Stai bene?" Mi bombarda subito lei. Non ho parlato molto al telefono con loro in questo periodo.
"Si, sto come sempre. Attivo e arzillo. Un pò stanco.... non dormo bene"
"Oh.... e com'è?". Vorrei tanto non risponderle. Non ha senso questa domanda, non è ovvio? Cerco di rimanere calmo, respiro profondamente, tranquillizzandomi.
"Incubi" rispondo in modo più distacco di quanto avessi voluto. A quel punto lei si sposta un pò e si guarda intorno
"Molto ordinato qui. Bel lavoro. Noi ci sistemiamo in bagno,devi essere lì in 5 minuti. Non di più"
"Perché? Cosa dovrei fare qui mentre aspetto?"
"Tu aspetta" risponde lei salendo le scale. Ora mi ha incuriosito. Mi siedo sul divano e comincio a pensare a cosa potrebbe essere. Forse un regalo. Oppure una brutta notizia. O qualcosa sulla mia gamba. Mentre mi scervello, delle candide manine gelide mi coprono gli occhi. Scatto subito, abituato ad essere nell'Arena. Poi comprendo che è un gioco, ma non capisco chi possa essere finché non mi parla tra una risatina e l'altra.
"Indovina un pò" la sua voce fresca e fluida, con quell'accento da bambina, mi colpisce ancora, come se fosse la prima volta che l'ascolto. Mi alzo e mi volto in automatico, schivando il divano e stringendola forte a me. È Sofy, e per fortuna è qui. Dopo un pò mi allontano e la guardo. La sua figura, magra e slanciata, è messa in evidenza da un vestito rosso, lungo fino alle caviglie. È simile a quello grigio che le vidi indosso il primo giorno, solo più lungo e di un colore diverso.

"Il mio vincitore" dice sorridente

"La mia stilista preferita... mi sei mancata, sai? E poi mi chiedo ancora dove tu, a Capitol City, trovi questi splendidi vestiti"

"Negozi speciali... Comunque mi sei mancato anche tu. Per fortuna che c'era il telefono"

"Già" le rispondo. Eh si.... con lei ho parlato durante questi tre mesi, e non mi infastidiva. "Con Cinna?" Le domando

"Tutto perfetto. Abbiamo.... stiamo decidendo se... Io..."

"Se? Tu? Completa le frasi, Sofy."

"Vorremmo sposarci."

"Sul serio??"

"Si" risponde in tono eccitato e felice, saltellando un pò sui tacchi

"Oddio Congratulazioni!" La prendo e la abbraccio forte, spostando il peso da un piede all'altro e traballando un pò.

"E ne ho un'altra, di notizia"

"Quale altra notizia mi vuoi dare?"

"Potrei essere incinta.". Mi stacco da lei e le prendo le spalle tra le mani, continuando a guardarla in quei bellissimi occhi,come se fossi paralizzato. È una splendida notizia, e quasi non ci credo

"Non so che dire... sono... sono Felicissimo! Sono così felice per te... avrai quello che non avrò mai, sono invidioso"

"Grazie Peeta... Mi dispiace di farlo crescere in mondo così, però. Mi chiedo come fate voi ad avere figli" Mi allontano un pò e rispondo sorridente e imbarazzato

"Oh, come tutti. È più difficile perché a casa ci sono i tuoi familiari, ma è così. Però devi fare certe cose solo quando VUOI un bambino, qui, sennò...." lei mi interrompe

"Peeta! Le so certe cose, se permetti. Potrei essere incinta, come avrei fatto? È... imbarazzante parlarne. Io dicevo per la mietitura e tutto il resto" Il mio sorriso scompare. Ha ragione, avere un bambino qui sarebbe come uccidere una vita o renderla orribile a qualcuno.

"Si, scusa"dico serio "È per questo che dicevo che non potrò averla mai, una famiglia."

"Oh, scusa.... ho toccato un argomento delicato.... colpa mia"

"No, non preoccuparti"

"Okay.... Come va con Katniss?" Non rispondo subito. Di solito sono un ottimo bugiardo, ma questo mi mette in difficoltà

"Bene, direi...."

"Capisco..." risponde lei strizzando l'occhio. Meno male, almeno lei ha capito che non va rose e fiori. "Oh, non dire niente a nessuno del bambino che POTREI avere. Neanche a Cinna. Non lo sa ancora."

"Okay, ma hai già fatto i test. Oddio sono un maleducato, ti vuoi sedere? Vieni." Le prendo il braccio e la trascino vicino al divano per farla accomodare. Poi lei si blocca

"È ancora troppo presto per i test, non so se lo ho. E poi non ho bisogno di sedermi, anche se ce l'avessi, è piccolo"

"Ok, scusa, è l'eccitazione per te" lei ride

"Sai, saresti un ottimo padre. Comunque, sono felicissima. Non so cosa fare... io lo amo e voglio sposarlo. Secondo te è una buona idea?"

"Ok,io risponderò, ma tu non devi prendermi come rivista. Siete perfetti. Avete un... buon lavoro, insieme, cosa c'è di meglio?" Lei mi da un bacio sulla guancia

"Grazie" aggiunge "Ora saliamo, o chi la sente Portia" Annuisco mi dirigo il bagno.

I 75 HUNGER GAMES VISTI DA PEETA.Where stories live. Discover now