ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴜɴᴅɪᴄɪ

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Forse il sonno era il mio migliore alleato

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Forse il sonno era il mio migliore alleato. Dormire mi avrebbe permesso di non pensare a niente e di non cadere nuovamente in tentazione a causa del Dio dell'inganno.
Avevo fatto tutto ciò perché probabilmente volevo troppo bene a Loki per vederlo soffrire, ci stavo proteggendo dall'ira di Thor e forse il corvino non lo capiva.
Ma nemmeno rifugiarmi nei sogni era servito a qualcosa. La profezia mi tormentava ormai ogni notte, così come il pensiero di aver tradito la fiducia di Thor ed essermi concessa a Loki. Il mio era un incubo che si ricostruiva ogni volta che chiudevo gli occhi, lasciando un vuoto nel mio stomaco che mi provocava dolore e sofferenza.
<<Lady Astrid...>>
Aprii gli occhi ritrovandomi davanti l'ancella di nome Ola che cercava in tutti i modi di svegliarmi.
<<Cosa c'è?>> mi misi a sedere, stropicciandomi il viso.
<<Il principe Loki desidera invitarla a teatro questa sera. Le ha portato un abito da indossare per l'occasione.>>
Il classico modo di Loki di starmi alla larga. Proprio non capiva la gravità della situazione.
<<Grazie, Ola. Lascialo pure lì.>>
La ragazza adagiò il vestito ai piedi del letto, congedandosi. Osservai quell'abito verde indecisa sul da farsi. Potevo tranquillamente rimettermi a dormire e non andare con lui, ma qualcosa mi diceva che una serata in teatro avrebbe fatto bene alla mia mente e alla mia anima.
L'abito di seta a tubino era lungo fino alle ginocchia e con due sottilissime bretelle. Non era certamente un abito tipico di Asgard, ma mi fidavo dei suoi gusti poiché fosse un abito terrestre e mi aveva fatto impazzire.
Decisi di indossarlo, scoprendo quanto mi stesse bene e il modo in cui fasciava il mio corpo mi metteva a mio agio. Dato che avremmo passato una serata in teatro decisi di acconciare i miei lunghi capelli, raccogliendoli in modo elegante.
Notai solo in quel momento un piccolo biglietto sotto la porta, probabilmente l'aveva lasciato Loki.
<<"Ti aspetto nei giardini".>> lessi per poi abbandonare la stanza e incamminarmi verso i giardini.
Il cielo stellato di Asgard era qualcosa di meraviglioso, forse l'unica cosa che non mi avrebbe mai stancata di quel posto. I giardini erano completamente deserti, segno che Loki non era ancora arrivato. Mi misi sulla terrazza, appoggiandomi alla balaustra di marmo per ammirare il cielo notturno.
Faceva un po' di freddo quella sera, tant'è che mi strinsi nelle mie spalle per il leggero vento che tirava.
Pensavo a Thor e alla battaglia in atto ormai da più di due settimane. Chissà se stava bene, se era ferito o peggio. Nonostante mi fossi lasciata andare con Loki, pensavo costantemente a lui e al modo in cui l'avevo tradito. Ero la sua promessa sposa e avevo lasciato che una dannata profezia interferisse con la mia vita privata.
Sentii apparire sulle mie spalle un piccolo mantello verde con rifiniture dorate. Mi voltai trovandomi davanti il Dio dell'inganno con indosso il suo elmo dorato dalle corna incurvate. <<Ciao.>> sorrisi dolcemente.
Lui mi venne incontro per poi prendermi la mano e baciarne il dorso. Una cosa che non aveva mai fatto in vita sua.
<<Salve, mia regina. Sei incantevole.>> mi squadrò dalla testa ai piedi, scostandomi una ciocca di capelli dal viso.
Dovevo parlare con lui di quello che stava accadendo. Non potevamo continuare con questa storia ancora a lungo.
<<Loki, io...>>
Subito mi interruppe, poggiando un dito sulle mie labbra. <<Dopo. Andiamo prima che inizi lo spettacolo.>> mi accarezzò le labbra con il pollice per poi farsi prendere a braccetto. Ci incamminammo in un luogo a me sconosciuto, dove avevano allestito un piccolo palco all'aperto con tanto di posti a sedere non troppo lontani.
Entrambi noi ci sedemmo in prima fila, l'uno accanto all'altra. Volevo evitare di guardarlo negli occhi e di cedere alle sue lusinghe asgardiane, ma era più forte di me. Aveva sempre uno sguardo glaciale, ma a me riservava un certo sorriso soddisfatto, segno che otteneva sempre quello che voleva.
<<Di cosa tratta l'opera?>> mormorai per non disturbare il silenzio che si stava creando.
<<Tratta di un giovane disperato che soffriva di pene d'amore per una donna che non poteva avere. I due erano troppo diversi per poter considerare l'idea folle di maritarsi, ma non troppo diversi per amarsi.>> spiegò tenendo lo sguardo fisso sul palco.
Guarda tu che ironia!
<<E dimmi, siamo io e te i protagonisti?>> commentai acidamente, attirando la sua attenzione.
<<Ti ho chiesto di vedere l'opera con me per farti capire che l'amore che Isra e Demig provavano l'uno per l'altra è più forte di una profezia.>> spiegò tranquillamente.
Iniziava a surriscaldarsi, presto avrebbe dato di matto come faceva sempre.
<<E... Isra e Demig che fine fanno? Passeranno la vita insieme o lei verrà trafitta al petto dal suo compagno?>> continuai a tirare la corda, provocandolo.
<<Lei lo ama. Non teme morte.>>
Sospirai per poi prestare attenzione all'opera che aveva inizio. Fu come in quei film d'amore, l'opera era realmente bella e quasi mi aveva commossa; tutto merito di Loki e del suo essere così colto. Ogni tanto mi voltavo a lanciargli un'occhiata, notando il suo sguardo ben attento; di sicuro l'aveva vista centinaia di volte, ma ognuna di esse era speciale per lui.
Istintivamente lo presi per mano, sorridendo. Lui guardò prima me e poi la mano, non capendo cosa avessi intenzione di fare. Probabilmente avrei dovuto lasciarmi andare, poiché Loki non era cattivo, era solo emotivamente represso e aveva bisogno di qualcuno che potesse amarlo.
Lo spettacolo finì nel migliore dei modi, così io e Loki tornammo nel Valhalla, mano nella mano.
<<Spero sia stato di tuo gradimento.>> mormorò improvvisamente.
Alzai lo sguardo su di lui con un sorriso. <<Molto. È bello come l'amore possa curare le ferite.>> mi avvinghiai a lui, tenendomi stretta al suo braccio. <<Ma tu non sei innamorato di me. Ti ricordo lei ma niente di più.>> sospirai.
<<Ti sbagli. Astrid era arrogante, piena di sé e più malvagia di quanto si narra nei libri. Tu non sei affatto così; sei dolce e pura, un abbinamento che non potrebbe mai essere compatibile con il Dio dell'inganno, ma è per questo che mi sono invaghito di te.>> si fermò davanti alle mie stanze, guardandomi negli occhi. <<Esteticamente sei identica a lei; ma dentro sei completamente diversa e, nonostante tu sia così ottusa e infantile, amo ogni parte di te.>> mi prese il viso tra le mani, avvicinandosi alle mie labbra.
Mi lasciò un piccolo bacio a stampo per poi lasciarmi andare. Subito lo attirai nuovamente sulle mie labbra, questa volta in un bacio più passionale. Le sue mani di posarono sulla mia schiena mentre le mie accarezzavano il suo petto. Tenni gli occhi chiusi per godermi quel contatto con le sue labbra morbide.
Ci staccammo, guardandoci negli occhi. Credevo di non poter mai provare qualcosa di così forte per qualcuno, nemmeno per Thor, ma Loki era l'eccezione alla regola.
Volevo farlo, volevo provare ad innamorarmi sul serio di lui. In quei giorni mi aveva dimostrato molto e volevo ricambiare tutto ciò che aveva fatto con me.
<<Resta a dormire con me.>> sussurrai facendo unire le nostre fronti.
<<Odino non approverebbe.>>
<<E da quando ti importa di cosa approva Odino?>> scherzai facendolo ridere.
Entrammo nelle mie stanze, liberandoci dei nostri indumenti per poi infilarci sotto le lenzuola. Ci guardammo a lungo mentre il Dio dell'inganno accarezzava i miei capelli con dolcezza. Le sue dita sfiorarono il mio viso quando ci trovavamo a pochi centimetri di distanza l'una dall'altro.
<<Tu sei un re, Loki. Sei fatto per governare un regno.>>
Il corvino sorrise alle mie parole. <<È importante per me sapere che lo pensi. Odino non mi lascerà mai governare Asgard, a meno che sia lui che Thor non muoiano improvvisamente.>> fece apparire nella sua mano un pugnale, facendomi ridere.
<<Mettilo via, avanti.>> mi stesi a pancia in giù, mettendo le braccia sotto il mento come sostegno. <<Sei il legittimo re di Jotunheimr. Non è bella come Asgard ma avrai pur sempre un regno tutto tuo.>>
Loki lasciò una scia di baci sulla mia schiena, accarezzando ogni parte del mio corpo senza secondi fini. Baciò perfino la mia spalla, avvicinandosi poi al mio orecchio. <<Se io sarò re, vorrei che tu fossi la mia regina.>> sussurrò provocandomi mille brividi lungo la schiena.
Non ero fatta per essere regina. Né di Asgard, né di Jotunheimr e neanche degli altri mondi. Ma se avessi amato Loki l'avrei seguito in capo al mondo, una cosa che non avrei mai fatto con Thor.
La differenza tra i due era che con Thor avevo diritto di scegliere, di tenergli testa; con Loki era diverso, avrei fatto qualsiasi cosa mi avesse chiesto di fare senza batter ciglio. Aveva proprio l'atteggiamento del re e sapeva dimostrarlo anche nella sua intimità, era nella sua natura.
<<Sì, mio re.>> gli accarezzai la guancia per poi baciarlo nuovamente.
Passammo la notte a parlare, a conoscerci meglio e infine ci addormentammo abbracciati come due innamorati che condividevano un cuore soltanto.

𝐿𝑎 𝐷𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝐴𝑠𝑡𝑟𝑖𝑑 - 𝐿𝑜𝑘𝑖Where stories live. Discover now