Capitolo 23

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Erano le 19:50 e io ero pronta: indossavo un abito che mi arrivava fino a metà coscia, nero, con dei tacchi semplici neri.

Come al solito, Zaccaria mi scrisse che fosse sotto il palazzo 10 minuti prima, quindi presi la borsa e chiusi la porta a chiave, uscendo.
Zaccaria era appoggiato alla sua macchina nera, con una sigaretta in mano, vestito con dei jeans e una maglietta nera.

"Stasera dovrò di sicuro spaccare la faccia a qualcuno." disse, venendomi incontro, dandomi un bacio e aprirmi la portiera affianco al guidatore.

"Sempre il solito." dissi ridendo leggermente, mentre lui si sedeva al posto del guidatore.

"Già, son geloso anche se solo ti guardano." disse, facendomi scuotere la testa e mettere una mano sulla mia gamba, proprio come anni fa.

In poco tempo arrivammo al locale, il quale distava poco da San Siro, infatti tutti erano già lì ad aspettarci. Salutai Mohamed e alcuni amici di Zaccaria che non conoscevo di persona, ma li avevo già sentiti, tra cui: Philip e Capo Plaza, i quali scoprii erano suoi cari amici.

Appena entrati nel locale l'odore di alcol si fece spazio tra le mie narici, invadendole completamente.
Zaccaria mi prese per mano, in modo da non perdermi e ci dirigemmo nel privè del locale.
Mi sedetti in mezzo a Zaccaria e Keta. Il primo stava parlando con dei suoi amici, mentre mi teneva la mano, nel frattempo il secondo parlava con me.

"Amore, vado un attimo fuori a fumare con i miei amici, torno presto." mi disse nell'orecchio Zaccaria, lasciandomi un bacio a stampo, per poi scomparire con due ragazzi che non mi piacevano per nulla.

"Che succede?." mi chiese Keta, notando il mio cambiamento d'umore.

"Non mi piacciono i due ragazzi con cui è andato fuori Zaccaria." dissi sinceramente, mentre il mio amico mi ascoltava.

"Stai tranquilla, Zaccaria sa badare a se stesso." mi disse, sorridendomi, rassicurandomi.

"Forse hai ragione, sono solo paranoica." dissi, sorseggiando la mia vodka alla fragola. "Nemmeno l'alcol riesce a farmi rilassare, visto che reggo tutto." dissi ridendo, seguita dal mio amico.

"Vedi, sta ritornando." disse, facendo un cenno col capo verso Zaccaria, che saliva le scale del privè, risedendosi al posto di prima.

Passammo un bel po' di tempo seduti, fino a quando Zaccaria guardò l'orario del suo telefono e si alzò in piedi.

"Ci tenevo a fare questo discorso, prima della mezzanotte." urlò, attirando l'attenzione di tutti. "Innanzitutto voglio ringraziare il mio team, senza il quale ad oggi non sarei qui." disse, guardando i suoi amici di zona otto. "Ringrazio i ragazzi di zona sette, che sono come dei fratelli per me, i quali alcuni conoscevo ancora prima del successo." continuò, guardando i ragazzi, che gli sorrisero. "Ringrazio il mio migliore amico, Mohamed, che è come un fratello per me. Sognavamo da bimbi di diventare qualcuno e ci siamo riusciti." disse, guardando Mohamed, il quale sorrise.

"Infine, ringrazio la persona che mi sta mantenendo in vita da quando avevo solo 6 anni: Marika.
Grazie per essere qui, al mia fianco, nonostante tutto il male che ti ho fatto. Festeggiare con te questo giorno importante è la cosa più bella che potessi desiderare, ti amo." disse, guardando me, mentre io ero con le lacrime agli occhi.

Mi alzai e lo baciai, mentre tutti applaudirono, per poi iniziare a fare in conto alla rovescia, fino alla mezzanotte. Zaccaria stappò una bottiglia, per poi baciarmi.

"Sono fiera di te." gli dissi all'orecchio, mentre lui mi sorrise.

•••

Era ormai notte fonda e noi eravamo appena usciti dal locale, stranamente nessuno era ubriaco.
Zaccaria mise un braccio sulle mie spalle, baciandomi la tempia, mentre tutto fumavamo.
Ad un tratto, una macchina della polizia si fermò davanti a noi, con le sirene accese.

Guardai Onizuka e Markos, i quali negarono con la testa, in segno che non avessero niente con loro.

"Anni fa saremmo già scappati, ti rendi conto?." dissi, guardando il mio ragazzo, il quale si fece serio all'improvviso.

"Ragazzi, faccia al muro." disse una guardia, venendoci incontro.

Perquisirono tutti, mancavano all'appello solo Mohamed e Zaccaria, che si lanciavano sguardi d'intesa.

"Marika ascoltami. Qualsiasi cosa accada io ti amo, da impazzire. Ti ho promesso che saresti stata la donna della mia vita e la madre dei miei figli." disse, con le lacrime agli occhi, mentre la guardia estrasse dalla tasca dei suoi jeans una bustina d'erba.

Sbiancai, quasi cadendo, ma venni presa in tempo da Keta.

"Mi avevi promesso di avere smesso, sei solo un bugiardo." dissi, mentre lui mi guardava dispiaciuto.

Prima che la guardia potesse mettergli le manette ai polsi venne verso di me, prendendomi il viso tra le mani, baciandomi.

"Simba, ragazzi, prendetevi cura di lei mentre non ci sono." disse in lacrime, guardando i suoi amici, i quali annuivano.

Gli misero le manette ai polsi e lo fecero entrare nella volante. Era come se stessi rivivendo la stessa scena di 3 anni fa.

Sentii solo Zaccaria urlare il mio nome, per poi essere seguito da un 'ti amo' , mentre io sentivo le gambe cedermi.

Nessun'altra cosa poteva toccarmi così in profondità, come in questo momento.

𝗦𝗼𝗹𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝘁𝗲 ; 𝗕𝗮𝗯𝘆 𝗚𝗮𝗻𝗴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora