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POV OLIVIA
Sono qui da quasi un mese. Non so come riesco a sopravvivere. Da due giorni sono chiusa nello scantinato. Mi ha punita perché gli ho chiesto di poter chiamare i miei genitori. Papà ha detto che avrei potuto farlo ma lui non me lo permette. Voglio tornare a casa.
Sento dei passi e lo vedo scendere con in mano un vassoio.
"Ecco la piccola ribelle"
"Ti prego fammi uscire" lo supplico ma non mi ascolta
"Zitta mocciosa" mi da uno schiaffo e cado per terra. Mi lascia mentre singhiozzo e se ne va. Mangio quello che mi ha portato e prendo le medicine. Prima o poi qualcuno verrà a prendermi. È quello che mi ripeto dal primo giorno che sono arrivata qui. Mi siedo lontano dalla porta e penso a come posso fuggire. Prima o poi dovrà permettermi di fare la doccia. Devo aspettare il momento giusto e poi scappare. Mi sdraio per terra e penso alla mia famiglia.
Quando mi sveglio lo trovo che mi guarda
"Ben svegliata. Andiamo a fare una doccia che puzzi da morire" mi alzo di scatto e lo seguo. Sono dietro di lui. Quando arriviamo in soggiorno gli do un calcio in mezzo alle gambe
"Brutta stronza" si accascia e cerco di scappare. Mi afferra una caviglia e casco sbattendo il braccio su un tavolino di vetro. Urlo per il dolore, perdo sangue ma questa è l'unica occasione che ho per scappare. Trovo un ombrello alla porta e lo colpisci come meglio posso. Apro ed esco fuori. Non so dove sono ma corro più che posso. Ogni tanto mi giro a guardare ma lui non è dietro di me. Vago in mezzo al nulla per un po' e poi finalmente arrivo in un paese. Mi rifugio nella prima casa che trovo. Mi apre un ragazzo e gli svengo addosso.

POV THOMAS
Oggi è domenica e abbiamo deciso di restare ancora un po' a letto.
"Mamma, papà?"
"Ciao ometto, vieni" si intrufola nel letto e Rose lo abbraccia.
"Oggi pancake per tutti" Adam esulta. Sto per alzarmi quando mi squilla il telefono.
"Pronto?"
"Thomas, sono Peter"
"Ciao Peter, mi fa piacere sentirti"
"Devo dirti una cosa ma devi stare calmo" drizzo la schiena
"Cos'è successo?"
"Olivia è stata portata in ospedale. Non so molto altro"
"Dammi l'indirizzo". Rose ha sentito e prima che chiuda la telefonata si alza di scatto. Ci vestiamo di fretta mentre Adam rimane in pigiama
"Che succede?" si mette a piangere e mi blocco. Dalla fretta non ho pensato a lui
"Scusami piccolo, non volevamo spaventarti. Ti portiamo dalla nonna e poi andiamo da Olivia"
"Anche io voglio venire" Rose interviene e lo prende in braccio
"Non si può tesoro ma ti prometto che la vedrai presto". Corriamo da Anne e le lasciamo Adam.
"Io lo ammazzo" dico mentre guido. Ci vorrà un'ora per arrivare
"Stai calmo Thomas"
"Se le ha fatto del male, lo ammazzo" Rose prova a chiamare l'ospedale ma non ci vogliono dare notizie. Quando arriviamo troviamo i due assistenti sociali e la polizia
"Dov'è mia figlia?" urlo attirando l'attenzione
"Signor Milston si calmi"
"Noi non ci calmiamo. Ci avete portato via la bambina e l'avete data a quel mostro. Cos'è successo a mia figlia?" dice Rose arrabbiata. Non l'ho mai vista così infuriata.
"Ci sono parenti di Olivia?" ci alziamo di scatto e ci avviciniamo
"Come sta?" il dottore guarda gli assistenti sociali e loro gli fanno cenno di parlare
"l'abbiamo addormentata. Era molto agitata quando è arrivata e sentiva dolore" credo di sentirmi male
"Che cosa è successo?"
"la bambina ha un taglio profondo sul braccio, che abbiamo suturato con 9 punti. Due costole rotte, probabilmente dovute ad una caduta o ad un calcio. Per quanto riguarda la testa, ha riportato una forte commozione cerebrale dovuta a ripetute cadute. Quest'ultima però non ha causato danni. Anche una delle due caviglie è mal messa ma non è rotta" Rose è in lacrime e a me sembra di essere in un incubo. Mi giro verso i poliziotti e gli urlo contro
"Che cosa fate ancora qui? È chiaro che quel bastardo vada arrestato subito"
"Signor Milston le consiglio di calmarsi. Il signor Gale è già stato fermato dai miei colleghi". Mi lascio cadere su una sedia e Rose mi abbraccia.
"Calmati tesoro. L'importante è che questo incubo sia finito"
"Thomas, Rose" vedo arrivare di corsa i miei fratelli, insieme a Peter. Li abbraccio e racconto tutto
"Bastardo"
"Scusatemi se mi intrometto" dice Peter
"Scusami Peter, non ti avevo visto"
"Tranquillo, non mi offendo" dice con un mezzo sorriso
"Avete riottenuto la custodia di Olivia" dice sorridente
"Davvero? Può tornare a casa?" annuisce e scoppio a piangere.
Quando entriamo sta dormendo. Mi siedo vicino a lei e le prendo la mano mentre Rose le accarezza i capelli. Ci è mancata tantissimo. Verso sera inizia a svegliarsi. Fuori la pioggia cade imperterrita, come se non fosse cambiato niente, invece è cambiato tutto. La sento piangere e subito mi avvicino. Cerca di muoversi ma probabilmente sente dolore.
"Ssh pesciolino, stai ferma ferma" mi guarda e mi stringe la mano.
"Amore della mamma. Siamo qui non ti preoccupare" Rose le sorride e Olivia smette di piangere. È sempre così tra loro. Olly ha fatto un po' di fatica ad accettare Rose, per non deludere sua madre Martha, ma quando sono insieme mi incanto a guardarle ogni volta.
Quando entra il medico, inizia a tremare. Ha paura.
"Ciao piccola, io sono George. Posso vedere cosa ti sei fatta?" scuote la testa e cerca di coprirsi il più possibile
"Buona tesoro mio, lasciati visitare" fa un po' di resistenza.
"Bravissima piccola. Adesso parlo con i tuoi genitori e poi ti lascio in pace" usciamo e aspettiamo
"Allora ragazzi. Io sono lo psichiatra del reparto" avevo intuito qualche cosa
"Non vi nascondo che il trauma subito è abbastanza importante. La bambina non parla vero?" annuisco sospirando
"C'ho messo così tanto per farla abituare e adesso è tutto perduto"
"Non è vero. Certo ci sarà un po' di strada da fare ma Olivia sembra molto attaccata a voi quindi sicuramente tornerà a comportarsi da bambina normale"
"Che cosa dobbiamo fare?"
"Niente"
"Niente?"
"comportatevi esattamente come facevate prima. Quando capirà di essere al sicuro tornerà a fidarsi di voi" ringraziamo e rientriamo. La troviamo in lacrime mentre l'infermiera cerca di cambiarle la medicazione alla caviglia
"Sssh amore mio è quasi finito" piange disperata, odio vederla così. Rose inizia a cantare la sua canzone preferita e un po' si calma.
"Ecco fatto, adesso vado via così ti rilassi" ringraziamo l'infermiera e rimaniamo da soli. Olly ci guarda, ci scruta e sta sull'attenti. Non voglio che abbia paura di noi
"La vuoi sentire una storia?" annuisce e la copro meglio
"Allora c'era una volta un papà un po' buffo e una mamma tanto bella. Questo papà un po' buffo era sempre solo quindi un giorno decide di andare a conoscere una bella principessina. All'inizio però il papà è la principessa fanno un po' fatica, parlano con i segni e con una strana lavagna magica ma un giorno il papà fa una magia e la principessina inizia a parlare. Un giorno arriva anche una mamma bellissima che porta con sé un principino birichino" si è addormentata.
"È una bella storia" dice Rose tirando su con il naso.
"Vieni qui tesoro mio" la abbraccio e inizia a piangere
"Sssh non piangere"
"Ho paura che non mi voglia più"
"Impossibile.sei una mamma fantastica. È solo tanto impaurita. Ha 6 anni e un vigliacco le ha fatto del male. È da quando l'ho conosciuta che fa fatica a fidarsi quindi ci vorrà del tempo. Dobbiamo anche pensare ad Adam, non voglio che si senta trascurato"
"Hai ragione. Domani vado da lui dopo il turno" annuisco e rimaniamo a guardarla dormire. Sembra così serena, fino a che non arrivano gli incubi

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