Capitolo 4

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La festa sarebbe iniziata tra 30 minuti ed io sono appena uscita dalla doccia.

Attaccai l'arriccia capelli, e apri il sacchetto pronta a prendere il fantastico vestito blu che mi aveva regalato Pat.
Iniziai a truccarmi con un ombretto viola sfumato con quello bianco, correttore, mascara e un velo di blush.

Ok finito il trucco potevo passare ai capelli
"sono troppo lunghi avrei dovuto tagliarli non potevo ogni volta perdere un ora solo per o capelli" pensai tra me e me quando iniziai a sentire la musica e la voce della gente che iniziava a riempire la casa fino a quando qualcuno non bussò alla porta e la apri di scatto

Ovviamente chi poteva essere?

"Patrizio, cazzo, devi smetterla di aprire la porta senza chiedere il permesso, se fossi..." mi interruppe

"Sisi potevi essere nuda, ora io ti dirò che sarebbe stato meglio così, poi tu ti incazzi e mi caccerai. Ora potresti scendere? La festa è iniziata e dobbiamo chiudere il piano di sopra."

"Arrivo" dissi staccando tutto e appuntando i capelli in due codine

"Veloce principessa"

No, l'ha detto di nuovo.

Scesi dalla scale e tutti iniziarono a fissarmi, forse perché ero nuova o forse perché il mio vestito era troppo corto e attillato.
C'erano più di cento persone, all'incirca. Il caldo era straziante e si respirava a malapena.

Sam venne verso di me e iniziammo a ballare e a divertirci.
Mi presento a gli amici suoi e di Pat.
Ballavano tutti in cerchio e a turno qualcuno andava al centro iniziando a scatenarsi, anche se non ho ancora ben capito i loro nomi.
Tra di loro c'era Andrea, Costanza e in altro ragazzo che mi sembrava conoscente...

Ma come poteva sembrarmi conoscente un ragazzo italiano...

Fino a quando questo ragazzo non mi prese in disparte e mi disse:

" non pensavo di rivederti qui, avrei voluto scrivere per uscire insieme ma aspettavo prima che ti ambientassi."

Ecco chi era, era Mat il ragazzo biondo dell'aeroporto.

"Mat giusto" annuì e iniziò a guardami intensamente

In Italia qui i ragazzi sono molto più spinto rispetto agli americani, un normalissimo ragazzo della mia scuola non ci provare mia con una ragazza vista una volta, tranne se le sue intenzioni non siamo quelle di portarsela a letto.
E spero non sia quella l'intenzione di Mat. Anche se non sono più vergine e poi non andrei mai a letto con il primo che capita.

"Ti va di andare a bere qualcosa?" Mi chiede e subito annui.
Mi afferrò la mano e mi trascino nella zona bar.
Ci raggiunsero tutti e iniziammo a fare un giro di shottini di sambuca e poi uno di tequila.
E poi un altro di sambuca e di nuovo tequila. I giri diventarono troppi fini a quando inizia a vedere tutto sfocato.

La musica era più alta, ì caldo si era fatto più intenso e il divertimento triplicato. Iniziai a ballare in modo un po' provocante com Sam, ridevamo come le pazza e continuavamo a ballare sempre più lentamente e poi di nuovo veloce.

Dopo un po' il caldo non era più sopportabile e tirai Mat fuori con me, barcollavo per andare sola e Sam era combinata peggio di me

"Tutto bene sisi?" Chiede preoccupato
Al contrario nostro lui doveva guidare e non aveva bevuto tantissimo

"Si hahahaahah, sai hai dei bei occhi" dissi ridendo
Lui mi sorrise e mi fece sedere nel dondolo, quello vicino alla piscina.
Iniziai a dondolare e a ridere sempre più forte, poi mi girai verso Mat mi avvicinai a lui e lo baciai.
Fu un bel bacio: non forte, non passionale, ma dolce quasi giocoso.
Le nostre lingue si rincorrevano velocemente fino a quando non mi staccai, rendendomi conto della cazzata che avevo appena fatto.
Mi misi a correre, lo guardai e farfugliai qualcosa.
Entrai dentro e continuai a bere e a ballare con chi mi capitava davanti.
Un ragazzo mi sembrava conoscente è una ragazza simile a me e poi il
vuoto.
Non ricordo più niente, solo buoi freddo e improvvisamente caldo di nuovo.
Fino a quando i raggi del sole non illuminarono il mio volto.

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Ciao a tutti quelli che sono arrivati fino a qui andate a leggere due storie paurose:
• "il mio portafortuna" di lahermi
• "non piangere" di MatteoPaoloEsposito

Ti amo ma sono una principessa Where stories live. Discover now