𝑠𝑖 𝑟𝑖𝑡𝑜𝑟𝑛𝑎 𝑎 𝑐𝑜𝑟𝑟𝑒𝑟𝑒

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Mi mancava la mia moto, camminare a piedi è noioso oltre che sfiancante.
Stavo camminando da circa venti minuti cercando il bar dove mi aveva scritto Marcus che ci saremmo visti.
Praticamente una settimana fa mi sono inckntrata per sbaglio con Marcus e abbiamo fissato questo incontro per parlare del viaggio a Los Angeles.
Ebbene si a Natale ho scelto di partire per La con Marcus.
Mi dispiace che lui non abbia mai avuto la possibilità di andarci e quindi voglio farlo venire con me.
Non ho ancora detto nulla a Scott perché non ho idea di come la possa prendere.
So per certo che qualunque sia la sua risposta io andrò ugualmente.
Ultimamente sento un pó il bisogno della mia libertà, del fare qualcosa senza dover dare spiegazioni a nessuno.
Ma poi ripenso a tutti i bei momenti passati con Scott e cambio subito idea.
Non riesco a trovare il bar e mi sto innervosendo.
Per fortuna dopo un pó me lo ritrovo davanti.
Sospiro cercando di rilassarmi e levarmi di dosso la rabbia.
Devo aver letto da qualche parte che la rabbia non fa bene e bisogna lasciare che il karma colpisca.
Oppure colpisco io con una padella in faccia, dipende.
Entro nel bar e cerco Marcus con gli occhi, lo vedo seduto ad un tavolo e lo raggiungo.
<: Hey> dico sedendomi sulla sedia del tavolino.
<: Hey come va?> chiese sorridendo.
<: Tutto bene, tu come te la passi?>
<: Bene, ultimamente al ristorante le cose stanno andando alla grande.>
<: Mi fa piacere per te.> risposi sorridendo.
Poi arrivò la cameriera a servirci.
Un biondina con un top bianco ed una ginna corta rossa, rossetto rosa e uno sguardo da imbecille.
Ultimamente mi sento perseguitata dalle bionde, non che io mi faccia una idea della gente solo dai capelli però
come si dice? I ragazzi preferiscono le bionde ma si sposano le more.
<: Cosa posso portarti tesoro?> chiese rivolgendosi a Marcus con un sorriso.
<: Un cappuccino decaffeinato.> rispose Marcus mostrandogli un sorriso.
<: Anche per me.> dissi sorridendo maliziosamente.
Lei mi guardò in modo perfido poi annui e se ne andò.
Ma guarda un pó questa! C'ero anche io nel tavolo.
Marcus si accorse che ero un pochino alterata dal comportamento della biondina così decise di richiamare la mia attenzione.
<: Come sta Scott?> chiese.
Lentamente riformulai la domanda nella mia mente per dargli una risposta.
<: Sta bene, per il momento...> dissi sorridendo come una psicopatica.
Marcus scoppiò a ridere.
<: Che è successo?> chiese riuscendo a stento a trattenere le risate.
<: Si è presentata qui la sua ex che voleva uscire con lui, poi io ne abbiamo parlato, ci siamo litigati e poi lui voleva comunque uscirci.> dissi stoppandomi per bere un pó del mio cappuccino che intanto era arrivato.
<: Che casino, non ci posso credere che si è fatta viva la ex!> disse mettendo lo zucchero nel suo cappuccino.
<: Il bello è che la ho sentita dire al telefono che lei lo avrebbe riconquistato. Poi sono andata a parlare con Scott e siamo riusciti a chiarire tutto, stasera usciamo tutti e tre.> dissi.
<: Aspetta cosa?! Tu, il tuo ragazzo e la sua ex?> chiese confuso.
<: Esatto, così vedremo se capirà che deve stargli lontano.>
<: Non vorrei essere nei panni di quella poveretta.> disse alzando le mani in segno di difesa.
<: Dai non ti ci mettere anche tu, l'unica cosa che mi consola è che un giorno morirà.> dissi sorridendo.
<: Dai non esagerare, ma perché le dai tutta questa corda?>
<: Sono ottimista, magari si impicca.> dissi.
<: Ma no! La odi così tanto?>
<: Si è solo una stupida biondina!> dissi sbuffando.
<: Va bene, cambiamo argomento. Parliamo del viaggio.> disse sorridendo.
Che bello, volevo proprio cambiare argomento.
Pensare a quella mi da solo hai nervi.
<: Beh io direi di partire il ventidue in modo che io sia riposta per la cena del ventiquattro.> dissi.
Non ho ancora parlato con i miei genitori, ma a breve dovrò farlo.
Ho molta paura ma è una cosa che devo affrontare.
<: Si, ottima idea. E per la casa?> chiese.
<: Boh non ne ho idea.> dissi finendo definitivamente il mio cappuccino.
Praticamente quell'incontro per parlare del viaggio non ha dato frutti.
Ma mi piace passare del tempo con Marcus, è simpatico.
<: Vabbé si vedrà> disse sorridendo.
Sorrisi anche io d'istinto.
Poi mi suonò il cellulare dalla tasca e lo presi.
Era un messaggio di Scott: "Ci vediamo alla pista degli state, Sbrigati."
Odiavo stare sulle spine, tutta quella tensione mi stava uccidendo.
<: Hey chi è?>
<: È Scott, ha una sorpresa per me.>
<: E che stai aspettando? Vai!> disse sorridendo.
<: Sei il migliore.> dissi sorridendo.
Lo baciai alla guancia e me ne andai.
Vidi dalla vetrina del bar che c'era rimasto di stucco, ma d'altronde è solo un bacio sulla guancia.
Mi incamminai verso la pista di skate.
Di solito ci sono per lo più ragazzi li che si allenano con con lo skate o che passano semplicemente il tempo.
Arrivai e guardai da tutte le parti.
Mi vidi un ragazzo con una bellissima Ducati Monster 797 Zard.
I miei occhi brillarono quando vidi Scott levarsi il casco.
Corsi verso di lui.
<: Oddio! Hai comprato una moto?!> strillai felicissima.
<: È tua.> disse sorridendo.
<: In che senso è mia?>
<: È il mio regalo per farmi perdonare del casino con la mia ex.> disse.
Non facevo altro che notare che non la chiamava più per nome, ma ora la definisce come la sua ex che poi non è altro che la realtà.
<: Forse sei perdonato.> dissi sorridendo.
<: Perdonato o non perdonato, non ci vuoi fare un giro sopra?>
<: Ovvio, però guida tu, voglio godermi il momento.,> dissi
<: Agli ordini.> rispose mettendosi il casco.
Saltai sopra, misi il casco e mi misi in posizione.
Scott accese la moto e sorrisi odorando il profumo della marmitta che su stava riscaldando.
In pochi secondi stavamo sfrecciando tra le strade di Boston.
Una sensazione bellissima.
Il vento tra i capelli, l'adrenalina e poi tenere le mani intorno alla vita di Scott.
Insomma nulla poteva rovinare quel momento.
Era un momento mio, anzi nostro.

𝐘𝐎𝐔 𝐀𝐑𝐄 𝐌𝐘 𝐆𝐔𝐀𝐑𝐃𝐈𝐀𝐍 𝐀𝐍𝐆𝐄𝐋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora