Fourth

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"And fourth you're gonna think that you fixed yourself."

14 giugno 2017

Sono passati due mesi dall'ultima volta in cui ci siamo visti, dall'ultima volta in cui i miei occhi hanno incrociato i tuoi.

Due mesi dall'ultima volta in cui abbiamo parlato, dall'ultima volta in cui ci siamo abbracciati e ho sentito dentro le narici il profumo dolce della tua pelle.

Due mesi dall'ultima volta in cui ho visto il tuo sorriso caldo e luminoso, dall'ultima volta in cui mi hai svegliato preparandomi la colazione e l'abbiamo mangiata insieme nel letto parlando dei nostri programmi.

Due mesi dall'ultima volta in cui mi hai scritto un messaggio, due mesi dall'ultima volta in cui le mie orecchie hanno sentito la tua voce profonda e roca.

Sono passati due mesi e le cose stanno incominciando ad andare meglio.

Certo, rimani ancora tu la prima persona a cui penso quando apro gli occhi al mattino e l'ultima quando gli chiudo la sera prima di andare a dormire.

Rimani ancora tu la prima persona a cui penso quando mi succede qualcosa di bello e vorrei venire subito a raccontartelo, l'unica persona con cui vorrei condividere i miei successi e i miei fallimenti che nell'ultimo periodo si stanno accumulando uno dietro l'altro.

Rimani ancora tu la prima persona a cui penso quando mi arriva una notifica, quando il display si illumina e vedo un nome che non è il tuo apparire sullo schermo.

Rimani ancora tu la prima persona a cui penso quando qualcuno bussa alla mia porta, quando bevo così tanto da dimenticarmi anche il mio nome ma mai il tuo, che mi risuoni sempre in testa come il ritornello di quella canzone che hai sentito una volta in radio di sfuggita e che adesso non riesci più a smettere di cantare.

Però almeno adesso non ti cerco più in mezzo agli altri, non spero più di uscire di casa e incontrarti per caso in qualche piazza.

Non ti penso più in ogni minuto della giornata, non sento più le lacrime minacciare di uscirmi e le mani tremare ogni volta che qualcuno fa il tuo nome.

Non resto più fermo per ore nella tua chat per controllare il tuo ultimo accesso sperando di vederlo diventare uno 'sta scrivendo', non passo più la notte a piangere mentre riguardo le nostre vecchie foto, quelle dove eravamo felici e uniti più che mai.

Forse è vero quando dicono che il tempo cura le ferite, che non avere tutti i giorni una persona davanti agli occhi aiuta a dimenticarla più facilmente.

Che la lontananza fa bene, che aiuta a riscoprire chi sei veramente, che cosa ti piace fare, che tipo di persona vuoi diventare.

Eppure io credo che succeda che con il passare del tempo una persona si scorda di averla, quella ferita.

Che fa di tutto per cercare di coprirla e man mano che i giorni passano la guarda sempre meno, le dedica sempre meno tempo, fin quando arriva il momento in cui non ci farà nemmeno più caso, il momento in cui il suo sguardo per caso si poserà proprio su quel punto e si accorgerà che ormai è diventata una parte di lei.

Eppure quella ferita non si è mai chiusa del tutto, non si è mai rimarginata completamente.

Ha sempre continuato a sanguinare, ha sempre continuato a fare male, a riaprirsi, a diventare sempre più profonda, solo che eri troppo impegnato a non pensarci per accorgertene.

Eri troppo impegnato a cercare di rimettere insieme la tua vita, a cercare di ricostruirti pezzo dopo pezzo come quando dopo un terremoto si ricostruiscono le abitazioni che sono state distrutte.

Eri troppo impegnato a tenere insieme tutte le parti di te che si erano rotte, a costruirti un muro tutto intorno per evitare che le persone ti ferissero di nuovo, che ti facessero ancora del male, perché eri troppo fragile per sopportarlo ancora, perché avevi paura che ti saresti piegato, che ti saresti spezzato sotto il peso della tua sofferenza.

Eri troppo impegnato per rendertene conto e il momento in cui lo farai, il momento in cui ti accorgerai che non hai iniziato a stare meglio per davvero ma è solo quello di cui stai cercando di auto convincerti da mesi sarà troppo tardi.

Sarà troppo tardi eormai non potrà fare più nulla.

Six degrees of separationWhere stories live. Discover now