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Mi svegliai appena sentii le voci dei miei fratellastri in camera mia. Aprii gli occhi e appena li guardai, loro si misero a ridere e a dire delle frasi eloquenti sul mio orientamento.

Ero arrivato in questa casa all'età di quattordici anni e durante quei tempi avevo già capito che le ragazze non mi piacevano. Non avevo mai provato a pensare a una ragazza in quel modo, non avevo mai preso alcuna cotta per qualcuna e così mi andava bene. Ma durante i primi anni delle superiori un ragazzo aveva iniziato a piacermi così tanto, che per sfogarmi scrivevo le cose su un diario. Lo stesso da cui questi omofobi schifosi avevano saputo del mio orientamento. «Svegliati bambolina o non vorrai fare tardi per il tuo amato principe.»
Ogni mattina era sempre la stessa storia: mi prendevano per il culo facendo anche delle mosse davvero oscene e poi ridevano, esattamente come stavano facendo ora.

«Vostra madre vi vuole sotto per fare colazione.»
C'era una persona in questa casa che non odiavo: Yunho. Lui non faceva parte di questa famiglia da nessuno dei due lati, ma mia madre provava così tanta pena per lui che aveva deciso di prenderlo con sé.
Avevo sempre dubitato - e forse anche un po' saputo - che in realtà c'era un motivo sotto per prendere Yunho con sé, ma non ero mai arrivato a delle conclusioni concrete.
Yunho lo reputavo con piacere mio fratello. Lui era come me: innamorato di un ragazzo che, però, non faceva altro che trattarlo male.
San e Mingi, i miei due fratellastri, odiavano le persone come noi, li detestavano e non riuscivano proprio a conviverci. Per fortuna nessuno dei due era a conoscenza del suo segreto, non avrei mai voluto vederlo a pezzi per come erano fragili i suoi sentimenti.

Mi alzai dal letto, andai rapidamente in bagno senza riuscire a darmi una sistemata ai capelli o alla faccia e scesi di sotto per fare colazione il più velocemente possibile. Prima andavo a scuola meglio era, così non avrei più dovuto vederli.
«Buongiorno ragazzi» ci salutò mia madre e i due iniziarono con la loro scenata di merda. «Buongiorno mamma.» lei ci guardò ma subito spalancò gli occhi. «Hongjoong... I tuoi capelli... Cosa-cosa hai fatto?»
Mia madre mi guardò preoccupata e io me li toccai, sentendoli bagnanti. Prima non ci avevo fatto caso. Yunho mise la mano sulla bocca e mi guardò. Io andai in bagno in cerca di uno specchio ma appena mi vidi, il mio cuore perse un battito.
«Che ne dici? Ti piacciono i tuoi capelli arcobaleno? Ti stanno proprio bene, fanno risaltare il tuo essere gay» i due scoppiarono a ridere, ma io gli spinsi e me ne andai da lì.
«Gli anestetizzanti funzionano bene anche sui gay, vero Mingi?» sentii da lontano, ma stetti zitto.
San e Mingi tornarono e andarono ad aiutare mia madre coi piatti: una scenata di merda che facevano sempre, mentre Yunho era già seduto quindi andai a sedermi accanto a lui.
«Mi spiace Joongie» la sua voce era bassa e spezzata, ma io negai con le mani.
Il più alto d'un tratto si girò a guardare Mingi, ma quest'ultimo si voltò e lo sorprese. Yunho si girò rapidamente verso di me siccome era seduto davanti a me, io guardai Mingi e per un attimo lo vidi distratto mentre guardava Yunho.
Il telefono di mia madre suonò e questo fece distrarre il ragazzo. «Scusatemi arrivo subito, voi iniziate pure a mangiare.»
Mia madre andò in camera e chiuse la porta dietro di sé ma che la risata di San mi stava preoccupando era a dir poco.
«I tuoi capelli sono un'opera d'arte della mostra dei cazzi. La mostra perfetta per te» Mingi parlò e Yunho abbassò la testa e chiuse gli occhi, tenendo le mani chiuse in due pugni.
D'un tratto vidi San avvicinarsi con un piatto di cibo e appena mi guardò fece dei segni strani, come a dire che mi avrebbe ucciso di botte se avessi anche solo fiatato. Cercai di muovere la gamba sotto il tavolo per avvertire Yunho, ma il ragazzo non mi guardò nemmeno. «Anche tu hai bisogno di una ritoccata ai tuoi capelli neri.»
Fu l'ultima frase di San che sentii, poi chiusi gli occhi per non vedere la scena. Stavo morendo internamente perché non potevo e non riuscivo ad aiutare Yunho. Ma quando non sentii più nulla, aprii gli occhi. «MA SEI IMPAZZITO?»
Mingi aveva appena bloccato il piatto che San stava per rovesciare su Yunho. «No TU sei impazzito. Levati!»
«Coglione se sporchi per terra pulisci tu» Yunho stava guardando il fratello con occhi lucidi. «Mingi levati e non rompere il cazzo» dopo ciò spostò quello alto con una mano e poi mise il piatto sopra il ragazzo, inclinandolo per farlo cadere su Yunho. «Cazzo, Mingi!»
Aprii gli occhi di cui non mi ero nemmeno accorto di aver chiuso di nuovo e poi vidi il collo di Mingi sgocciolare di zuppa calda. Si era messo davanti al più alto.
Mi alzai di scatto, presi San e lo spinsi il più lontano possibile.
Poi vidi Mingi prendere Yunho e andare verso il bagno e in quel momento ebbi paura per il mio amico. Feci per andare dietro di loro, ma San mi fermò.
«Lascialo» mi guardò accigliandosi. «Quel coglione è cotto di Yunho.»
Dopo la sua affermazione lo vidi sospirare e sedersi a peso morto, poi mia madre tornò e ci guardò senza capire la situazione.
Non dissi niente, andai verso la porta e presi il mio zaino, poi uscii di casa per andare a scuola sperando che non accadesse niente di brutto a Yunho. Ormai a loro due non capivo più.

MIRACLE || SEONGJOONG ✔Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum