𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 11🌶

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PUNIZIONE

La luce non filtrava attraverso le grandi finestre ovali a vetri blu, rendendo la torre di Astronomia buia e fredda. I miei piedi scricchiolavano sui gradini di pietra scura, creando impronte nel sottile strato di brina che li ricopriva. Sentii il freddo entrare nelle maniche del vestito avvolgendomi le braccia e facendomi stringere su me stessa. Intravidi la grossa porta di legno scuro e per un attimo indugiai a proseguire. Mi fermai col piede sull'ultimo gradino e strinsi la valigetta tra le dita.

Ero lì perché io lo volevo, avevo scelto di sistemare le cose con Draco e ora volevo tirarmi indietro? NO. Trascinai velocemente i piedi fino alla porta prima di poterci ripensare e bussai. Sentii dei rumori provenire dall'interno, come di una sedia ribaltata sul pavimento e una bottiglia rotta. Pensai seriamente di girarmi e correre giù dalle scale e porre fine a quella storia per sempre. Per quanto mi riguardava poteva già avermi dimenticata e magari si stava divertendo con la professoressa di Erbologia. Scacciai quell'immagine dalla mente prima che mi venisse da vomitare e aspettai. Ero decisa a parlargli, fosse per chiarire o per chiudere la questione

Sentii dei mormorii dall'altra parte della porta, che un attimo dopo si aprii con un cigolio. Dall'altra parte c'era Draco, con la camicia sbottonata, i capelli arruffati e il mento bagnato. Tra le dita stringeva il collo di una bottiglia quasi vuota ed era scalzo. Lo guardai a lungo, non sapendo su quale parte di lui posare lo sguardo

<Che c'è?> chiese spalancando le braccia con un sorriso <non sono perfetto come mi ricordavi?>
Si piegò sul mio viso con un espressione di goduria in faccia. Il suo alito puzzava di Vodka e mi ritrassi
<Sei ubriaco> osservai
<Tu dici?> chiese e si rimise in piedi, appoggiandosi alla porta per evitare di cadere all'indietro
<Lasciami entrare> dissi guardandogli i piedi nudi

<Avanziamo pretese?> sorrise, non il solito sorriso bello ma un ghigno divertito <prego> disse e mi invitò, spostandosi su un lato e allungando il braccio verso l'interno dell'ufficio. Gli passai accanto squadrando il corpo seminudo bagnato dall'alcol e quando richiuse la porta saltai dallo spavento, provocandogli una risatina soffocata. L'ufficio era in disordine e fu difficile raggiungere il divanetto incassato nella finestra, dove avevamo avuto la nostra prima conversazione. Mi trattenni prima di sorridere per quel pensiero e mi fermai davanti al divano, appoggiandoci la borsa ma senza sedermi

<Perché sei qui?>
<Perché sei ubriaco?>
<Ho chiesto prima io> protestò aggrottando le sopracciglia come un bambino
<Non hai due anni> lo rimproverai spazientita. Alzò gli occhi al cielo ma dal suo viso non sparì mai il sorriso. Mi fissò, dilatando le narici e sfregando i denti. Sembrava un toro arrabbiato che si preparava ad attaccare. Deglutii e non sapendo bene cosa fare rimasi a fissarlo anche io. Il suo petto si alzava a una velocità incredibile, come se avesse appena corso una maratona e la cicatrice sull'addome era più visibile che mai, arrossata sulla sua bella pelle pallida. Si passò una mano tra i capelli

<Dobbiamo stare qui tutto il giorno?> chiese inclinando la testa, facendo ricadere di lato i capelli che aveva appena sistemato
<Sei in uno stato terribile> dissi guardandolo con un po' di disgusto per se stesso

<Grazie> disse con voce zuccherosa, facendo un sorriso ironico che gli evidenziò la piccola ruga a lato della bocca. Mi fermai, forse un po' troppo a lungo, a guardarla

<Mi dispiace per quello che ho detto oggi> mormorai, abbassando lo sguardo per il mio orgoglio ferito da quelle scuse. Era raro che facessi le mie scuse, soprattutto a un uomo. Si, gli uomini non erano proprio le mie creature preferite nel mondo

<Ti dispiace?> ripeté con voce acuta
<Ti-dispiace?!>
<MI DISPIACE DRACO> urlai, anche se non capivo perché stessimo urlando. Rilassò i muscoli della faccia e appoggiò lentamente la bottiglia sulla scrivania

𝐌𝐈𝐍𝐄 || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora