24; non qui, ti prego

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5 Luglio 2021
stories
@svevaippolitti                                22.23

«Ha esplicitamente detto di "farcene bastare uno"» ridacchiò Manuel, che era già un po' alticcio, nonostante non avesse  nemmeno raggiunto la metà del suo drink

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«Ha esplicitamente detto di "farcene bastare uno"» ridacchiò Manuel, che era già un po' alticcio, nonostante non avesse  nemmeno raggiunto la metà del suo drink. «Godeteveli.. almeno se domani perdete potrete dire di esservi divertiti la sera prima, no?» sorrisi, alzando il mio calice e brindando con un cenno prima lasciare che le bollicine mi scivolassero lungo la gola, pizzicandomela lievemente. «Siamo troppo forti per perdere» disse Lollo sorseggiando lentamente il contenuto del suo bicchiere. «Ecco, adesso è sicuro che perdiamo» si appoggiò allo schienale Gigio, finendo anche lui, il suo cosmopolitan. «Che squadra incoraggiante, davvero ragazzi, grazie» sorrise ironico Federico, giocherellando con i miei anelli. Guardai il ragazzo accarezzare con cautela le mie dita affusolate, prima di cominciare a ruotare distrattamente il mio Cartier dorato. Fissavo i suoi occhi chiari che ora rivolgeva ai suoi compagni di squadra, e le sue labbra rosee che si muovevano, intente a dire qualcosa di poco importante; guardarlo mi riscaldava il petto, mi provocava un sovraccarico di endorfine; ma allo stesso tempo mi spiazzava.
Mi odiavo per quello che gli avevo fatto, e sapevo che nemmeno dopo tutte le scuse del mondo me lo sarei meritato uno così.. eppure non riuscivo a parlargliene, volevo solo essere egoista per ancora qualche tempo.

«Torno subito» decisi di risvegliarmi e andarmi a prendere qualcosa per sciacquarmi la bocca.
«One glass of white wine» dissi con un sorriso, orgogliosa di quelle 5 parole che Fede mi aveva pazientemente insegnato. «Do two» mi corresse una voce che ben conoscevo alle mie spalle, «Non credevo fossi venuto» mi girai, «Sarei rimasto in albergo da solo, e non mi andava» si grattò la nuca, allungandosi per recuperare il bicchiere che il barista ci aveva passato. «Non così in fretta-» lo bloccai, rivolgendogli uno sguardo confuso. «Me lo daresti per favore?» sviò il discorso indicando il suo calice;
«Certo, tu però hai intenzione di spiegarmi cos'è successo l'altro giorno?» mi schierai davanti al bancone, a braccia conserte, quasi infastidita dal fatto che quel suo cenno di tregua non avesse portato con se le conseguenze che speravo, infatti il biondo non m'aveva più degnata di mezza parola dopo il suo goal. «Passami quel bicchiere» sorrise esausto, pregandomi di non dare vita a quella conversazione, almeno non la sera prima della semifinale.
«Nicolò, dimmelo» dissi afferrando il calice, e tenendolo poi in mano; gliel'avrei consegnato solo in cambio di quella sua confidenza, che mi meritavo dopotutto. «Non qui» disse lui, prendendosi finalmente il bicchiere, e vuotandolo poi in fretta.

La sua mano raggiunse la mia, e la strinse, prima di guidarmi tra la folla di quel locale, fino all'uscita, che entrambi imboccammo. «Si vede il London-Eye» sorrise indicando la colorata ruota panoramica. «Nico..» lo richiamai per non fargli perdere di vista il reale motivo per cui fossimo lì, insieme, da soli.
Il ragazzo sbuffò sonoramente, cogliendomi un po' alla sprovvista.
«Davvero non lo sai? Sei davvero così stupida Sve? Secondo te, per quale motivo l'ho fatto?» mi parlò accarezzandomi il viso con i polpastrelli. «Non lo so, non ci arrivo» ripresi spazientita da tutto quel mistero, che si ostinava a mantenere.
«Non sei brava a fingere» sussurrò prima di far scontrare le nostre labbra in un bacio.

Knocked Out; Nicolò Barella e Federico ChiesaWhere stories live. Discover now