Halloweek 2021: Biblioteca | Frobin

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Questa fanfiction partecipa alla Halloweek 2021, indetta dal forum FairyPiece - Fanfiction&Images.

Day 3: Biblioteca
Dedicato a: _Kalika_

Un uomo stava camminando lungo un corridoio buio

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Un uomo stava camminando lungo un corridoio buio. Un uomo alto, dalle braccia muscolose e in certi punti anormalmente spesse. Un orecchio attento avrebbe percepito dei cigolii ad ogni suo passo.

Dove stava andando, tutti avevano un orecchio attento. Purtroppo Franky aveva dimenticato l'olio per le giunture delle sue gambe. Un vero fastidio: avrebbero potuto bloccarsi in caso ci fosse stata necessità di una fuga rapida.

Sperava di non dover arrivare a tanto.

Arrivò in fondo al corridoio. C'erano delle doppie porte enormi davanti a lui, porte che nemmeno l'umano più muscoloso avrebbe potuto aprire.

Potevano entrarci i vampiri, perché la morte ha conferito loro una forza fuori dal comune. Potevano entrarci i fantasmi, perché passavano attraverso le porte.

Poteva passarci lui, perché pur essendo vivo era un cyborg e aveva una forza superiore. Mise le grandi mani sul portone e spinse.

Ad accoglierlo all'interno furono scaffali. Scaffali pieni zeppi di libri, tanto alti da toccare il soffitto. C'erano fantasmi che volavano accanto ad essi, anche vicino al soffitto, alla ricerca di un determinato volume; vedeva anche dei vampiri aggrappati agli scaffali fare la stessa cosa.

Lui non era lì per quello, però. Fece un respiro profondo e avanzò fino al bancone. Aveva il cuore in gola.

Il tempo di appoggiare una mano sul campanellino e una figura iniziò a comparire davanti a lui. Era una donna, alta e snella, completamente bianca in quanto fantasma. Era però leggibile la sua espressione, sebbene in quell'istante fosse quasi vuota. Davanti a lei, sul bancone, comparve la targhetta con il suo nome: Nico Robin.

Franky parlò per primo, ma solo dopo aver mandato deglutito. «Buongiorno. Devo rendere un libro.»

Il fantasma fissò il cyborg, poi si aprì in un sorriso. «Ce l'hai fatta, quindi.»

Il panico si dissipò. «Oh, bene, sono riuscito a leggerlo prima della scadenza del periodo quindi. Temevo di essere arrivato in ritardo.»

Abbassò lo sguardo e aprì uno sportello al centro del suo torace. Era una sorta di cassetto, e da esso tirò fuori un libro.

«Devo dire che hai un bel senso dell'ironia, ad avermi proposto un libro sui fantasmi.» disse Franky appoggiando Il fantasma di Canterville sul bancone. La donna osservò il libro e chiese: «Ti è piaciuto?»

«Mi aspettavo qualcosa di spaventoso, invece mi ha fatto anche ridere.»

«Già, immaginavo per te ci volesse una lettura più... leggera. Non mi sembri il tipo di persona che legge Dostoevskij.» rispose Robin con una risata leggera.

«Già, beh, non sono sicuro di aver scelto il libro giusto per te, io. Non sono così colto.»

Robin tirò fuori da sotto la scrivania un manuale di costruzione e modellamento dell'acciaio. In basso a destra c'era una nota, indicata con un asterisco, che riferiva: "In fondo: spiegazione su come piegare l'acciaio se si è fantasmi".

«Diciamo che preferisco i classici, ma è stata una lettura interessante. Ne ho approfittato per decorare la mia stanza con dei fiori d'acciaio.» rispose lei con un lieve sorriso.

«Mi dispiace. Che non fosse il tuo genere, dico.»

«Era il primo tentativo di scambio di letture. Bisognava entrare nell'ottica.» rispose Robin pratica. Appoggiò poi la mano - fredda ma solida - sulla sua, ancora appoggiata sul libricino, e aggiunse: «Possiamo ancora ritentare, oppure concederci un vero appuntamento.»

Franky arrossì e guardò altrove. «Non credo ci siano dei bar o ristoranti che accolgano sia umani vivi che morti.»

«Conosco un bar del genere. Fanno un ottimo caffè nero. Ci possiamo andare dopo lavoro, se sei libero.»

Franky la guardò, poi guardò l'orologio al suo polso e disse: «Mica mancano cinque minuti alla fine del tuo turno?»

Robin gli rivolse un sorrisetto malizioso - Franky andava matto per quel sorriso - e disse: «Hai impegni?»

«Assolutamente no.» rispose subito. Tecnicamente avrebbe dovuto sistemare un carro funebre per un cliente, ma avrebbe potuto farlo il giorno dopo. Il cliente avrebbe aspettato, come aveva aspettato lui due mesi prima di poter ottenere quel tipo di appuntamento.

Cinque minuti dopo, comparve un secondo fantasma e la targhetta del nome cambiò, riportando il nome di Basil Hawkins. Un fantasma che sembrava seccato di essere lì, a dirla tutta.

Robin raggiunse Franky e lo prese a braccetto. «Andiamo?»

«Andiamo.»

E insieme uscirono di lì.

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