CAPITOLO 1

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3 ANNI DOPO...

"Sono seduta su questa spiaggia deserta e silenziosa, lasciando che i miei piedi vengano accarezzati dalla schiuma creatosi dalle onde del mare.

Respiro l'unico profumo che mi ha il senso di tranquillità, il profumo dell'acqua salata mischiata al leggero profumo che annuncia l'imminente pioggia estiva che cadrà sul mio corpo esile.

Alzo la testa ed osservo le nuvole grigie che mi stanno minacciando di tornare a case, per scampare la tempesta in arrivo.

Ma io non mi muovo; rimango nella stessa posizione, non facendomi intimorire.

Piccole gocce cominciano a bagnarmi, trasformando il mio volto in piccole stradine dove la pioggia percorre il suo percorso .

Sento in lontananza una voce, ma non dò tanta importanza, continuando a godermi questo attimo di tranquillità.

Risento ala stessa voce sconosciuta richiamarmi, accompagnata da una sensazione strana che comincia ad offuscare la mia vista".

Improvvisamente apro gli occhi.

Era un sogno.

Ricordo di trovarmi sull'aereo quando la mia attenzione viene catturata dalla hostess che si trova alla mia sinistra "Signorina, stiamo per atterrare, riponga il sedile in posizione di atterraggio e richiuda il tavolino, grazie", annuisco cercando di fare un sorriso tirato alla ragazza e comincio a prepararmi.

Guardo fuori dal finestrino, e mi perdo ad osservare le luci che illuminano la città notturna, maledicendomi mentalmente di aver dormito per tutte le 9 ore di viaggio— Brava Blue non ne fai mai una giusta, adesso ti prendi le tue responsabilità e vivrai per i prossimi giorni con il jet-lag, brava!!

I miei pensieri vengono interrotti dalla voce metallica del pilota " signori passeggeri, siamo arrivati all'aeroporto internazionale di Philadelphia, grazie per aver scelto il nostro volo, e buon proseguimento".

• • • • • • •

Appena vedo il segnale, slaccio la cintura di sicurezza però non mi alzo; aspetto prima che il flusso delle persone diminuiscano lungo il corridoio - che stia perdendo tempo? che io abbiamo paura delle emozioni che potrei provare una volta visto tutti? Probabile.

Quando vedo che l'aereo è quasi vuoto, comincio ad alzarmi e dopo aver preso il mio bagaglio a mano posta nella cappelliera, attraverso il lungo corridoio dell'aereo che conduce verso la porta, dove i sorrisi smaglianti delle hostess mi salutano.

Attraverso un'altro lungo corridoio, che questa volta però conduce al ritiro bagaglio; per mia grande sorpresa vedo già che sul nastro sono rimasti poche valigie, tra cui intravedo le mie due valige.

Dopo averle recuperate comincio ad incamminarmi verso l'uscita, con mille sensazioni e mille emozioni che cominciano ad impostarsi il mio corpo.

Nel momento in cui varco la soglia dell'uscita lasciando che le due gradi porte scorrevoli annunciano il mio arrivo, rimango a bocca aperta.

Ma cosa ci fanno qui? Come hanno saputo del mio arrivo?

E la domanda più importante, ma che cavolo hanno addosso????


Ecco a voi il primo capitolo

Fatemi sapere che cosa ne pensate.

A breve aggiungerò anche il secondo capitolo!

Buon proseguimento!!!

L'Arte Del Riparare...Where stories live. Discover now