Capitolo 11

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Giugno - parte seconda

1.

La luce intensa del mattino le fece aprire gli occhi, ancora stanchi. Una volta messo a fuoco il luogo in cui si trovava, scattò in avanti, sedendosi.

Che giorno è? Dove sono? Perché sono qui?

Per qualche secondo il panico cercò di sopraffarla, non rammentando perché fosse di nuovo lì. Ma poi, una volta svegliata, ricordò ogni cosa. E si calmò, sprofondando nei caldi e confortevoli cuscini del suo letto d'ospedale.

"Assurdo." pensò. Era stata più volte in infermeria quell'anno che in tre anni di scuola.

Si mise alla ricerca di una posizione più comoda. Non sentiva dolore, ma leggeri fastidi cosparsi su tutto il corpo, segno di una continua guarigione. Poi si accorse di avere una benda sulla gota, che passava attorno al viso per tenerla saldamente legata. Se la toccò. Pochi giorni dopo avrebbe scoperto l'ottimo lavoro di Madama Chips, lasciandole solo una piccola cicatrice rispetto alla ferita iniziale. Ma il segno le sarebbe rimasto a vita, da monito, per ricordarle come il pericolo fosse sempre in agguato. E la mente la riportò a quella sera.

2.

Ancora dentro il labirinto, spiegò che cosa fosse successo: non lasciò nulla al caso, neanche la situazione tra lei e Draco, anzi, cercò di garantire a suo favore, sottolineando più volte come il ragazzo avesse fatto di tutto pur di salvarla. Non si sentiva a disagio, solo un po' in imbarazzo, ma la rabbia e il terrore erano i veri sentimenti dominanti.

Gli insegnanti ascoltarono attentamente, preoccupati, e alla fine guardarono Silente. L'uomo, che in un primo momento sembrava molto impegnato a riflettere tra sé e sé, iniziò ad affidare compiti: la professoressa McGranitt lo avrebbe accompagnato nella cerimonia di chiusura del Torneo come d'accordo, annunciando che la signorina Granger si fosse ferita in uno scontro e ritirata. Poi avrebbero premiato il vincitore e comunicato la cerimonia di premiazione ufficiale, che si sarebbe svolta il giorno seguente. Piton doveva trovare Crouch e portarlo nell'ufficio del Preside, mentre la professoressa Sprout venne incaricata di portare i due ragazzi in infermeria.

«Ti credo, ma dobbiamo agire con accuratezza.» aggiunse, e la Grifona sentì il cuore più leggero. Poi chiese assoluta discrezione: nessuno doveva dire nulla, per ora. E la ragazza non riuscì a domandargli il perché, visto che sparì nel giro di poco. Così venne accompagnata dalla Capocasa dei Tassofrasso, mentre Draco galleggiava in aria (grazie ad un potente incantesimo di trasporto) ancora svenuto.

Una volta arrivati, Madama Chips domandò cosa diavolo fosse tutto questo trambusto. La professoressa Sprout cercò di darle una spiegazione generica (ma finì con il raccontarle tutto nei minimi dettagli), per poi abbandonarli nelle mani dell'infermiera, che visitò entrambi. Prima si occupò di Malfoy, e nell'attesa non riusciva a non pensare a quanto potesse essere grave, se addirittura fosse in pericolo di vita. E si chiese se i professori, e chi ne fosse a conoscenza, le credettero. Insomma, come potevano non farlo? Non avrebbe mai mentito su qualcosa di così importante.

Non seppe bene quanto tempo dopo, ma ricordò di aver visto Madama Chips avvicinarsi. Le curò varie ferite, per poi fasciarle la guancia, ancora dolorante.

«Santo Merilno... ogni anno deve sempre succederne una.» borbottò la donna. «Come te lo sei fatta?»

«Non so. Credo mi abbia colpito un Mangiamorte.»

Hermione vide la donna sobbalzare, per poi continuare a curarla.

«Come sta?» osò domandare, riferendosi a Draco.

Goblet of Fire || (What if) DramioneWhere stories live. Discover now