CAPITOLO 9

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Quelle ultime parole le colpirono dritto nel cuore. L'intensità del suo sguardo le fece accelerare il battito. Sarebbe stato così facile dirgli di sì... Abbandonarsi tra le sue braccia... Ma Nicole non riuscì a farlo. Scosse la testa...

"Comunque è troppo presto per parlare di fiducia, Landon..."

Prese un respiro veloce.

"Abbiamo bisogno di più tempo."

"Parla per te, Nicole."

Nicole si mordicchiò il labbro.

"Io non ho bisogno di più tempo," aggiunse Landon dopodiché scrollò le spalle e piegò il collo come per scioglierlo.

E a Nicole formicolarono le mani per il desiderio di accarezzarlo. O anche di più. I suoi muscoli erano seducenti, la sua forza praticamente irresistibile. Serrando i pugni per non indulgere in tentazione, si chiese perché fosse tanto attratta da lui... Era sempre stata intimorita dagli uomini potenti.

Percorsero il resto del tragitto in silenzio. Ad ogni miglio che passava, Nicole sentiva gli occhi sempre più pesanti. Cercò di combattere il sonno, ma alla fine soccombette e si svegliò solo quando la limousine si fermò davanti a casa. Aveva la testa appoggiata alla spalla di Landon.

"Oh... Mi dispiace," si scusò raddrizzandosi. "Suppongo di essere più stanca di quanto immaginassi."

"Nessun problema," replicò lui, la sua voce bassa e sensuale. "Non mi hai dato alcun fastidio."

Incrociando il suo sguardo, Nicole si sentì pervadere da una strana debolezza. Non era sonno... era... qualcos'altro...

"Grazie per la giornata sullo yacht. È stata..."

Inspirò, e la gola le si chiuse in una strana emozione.

"È stata piacevole," concluse poi.

"Già," confermò Landon mentre chinava la testa e le appoggiava la mano sulla nuca. "Estremamente piacevole..."

Poi posò le labbra sulle sue e la baciò. Nicole avrebbe dovuto tirarsi indietro, ma era una sensazione così appagante che non ne ebbe la forza. Aggrappandosi alle sue spalle, si tenne a lui mentre la trasportava in un sensuale viaggio di piacere. Quando finalmente Landon si staccò, lei annaspò.

"Ehm..." sussurrò.

Lui le posò l'indice sulle labbra.

"Non dire niente, Nik... Non capisco cosa stia succedendo tra te e me... So solo che c'è qualcosa, tesoro. Lo capiremo insieme, okay?"

Incapace di produrre un solo suono e profondamente emozionata dal modo in cui l'aveva chiamata, Nicole annuì. Quell'uomo aveva un effetto troppo potente su di lei. Doveva mantenere il controllo, restare razionale, ma era così difficile...

"Okay," mormorò infine mentre lui l'aiutava a scendere dall'auto e a salire le scale.

Si voltò a fronteggiarlo, percependo la solidità della porta dietro di sé. Aveva bisogno di quella consistenza, quando il suo cervello e il suo cuore sembravano di gelatina.

"Grazie."

"Non c'è di che, Nik..."

Le prese il mento tra le mani, esercitando la pressione sufficiente perché lei aprisse la bocca, dopodiché fece scivolare la lingua all'interno, assaporandola, impossessandosi di ciò che poteva, senza nascondere che avrebbe voluto di più, molto di più. Tirandosi indietro, la fissò negli occhi.

"Basta una parola e resterò con te questa notte... Chiedimelo..."

Il cuore le balzò in gola. Non sarebbe riuscita a profferir parola nemmeno per salvarsi la vita. Lui le fece scivolare la punta di un dito lungo la gola.

OLTRE OGNI LIMITE (2° libro sui fratelli St. Vincent)Where stories live. Discover now