Capitolo ottavo

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Minho's POV
Riuscivo a leggere nello sguardo di Jisung la confusione più totale mentre si riprendeva piano piano dalle sue fantasie sul mio amico ed alternava lo sguardo tra me e lui.

-Perché non dovrebbe chiamarmi per nome?- azzardò guardando Hyunjin che posò lo sguardo su Jisung, incredulo.

-Non ci sarebbe nulla di male se non fosse che lui non chiama nessuno per nome, soprattutto qualcuno di più piccolo dopo così poco tempo. Ryujin, la sua segretaria, l'ha iniziata a chiamare per nome dopo un anno che lavoravano insieme e io ci ho messo mesi per farmi chiamare Hyunjin da lui- spiegò quasi offeso riportando lo sguardo su di me, dovevo starmene zitto.

A quel punto anche il più piccolo era stupito del fatto che lo chiamassi per nome, e come biasimarlo.

-Forza entriamo in macchina, voglio andare a casa- sospirai solo tagliando il discorso ed entrando vicino al lato guidatore come se fosse la mia macchina.

Hyunjin e Jisung entrarono dopo di me e restammo in religioso silenzio per eterni minuti, poi il mio collega parlò.

-Hyung oggi lavori?- chiese guidando verso casa mia, ormai conosceva la strada.

Annuii solamente per poi aggiungere -ci vediamo più tardi- seguii il silenzio che, anche questa volta non durò molto.
-perché vai verso casa mia? Prima devi accompagnare Jisung a casa e poi porti me-

-Yah Hyung, non ti fidi? Non te lo rubo sta tranquillo- scherzò, forse, e aggiunse tirandomi una pacca sulla spalla -o forse vuoi solo vedere dove abita per gli incontri futuri mh?- era una provocazione bella e buona. Stavo per rispondere ma Jisung mi precedette.

-Io e Minho non abbiamo quel tipo di rapporto- sentenziò in tono gelido.

Hyunjin frenò di colpo, quasi non spiaccicai la faccia al vetro, accostò e si girò verso i sedili posteriori dov'era seduto il minore.

-Tu hai chiamato Minho per nome quando sei un ragazzino che conosce da un giorno e Minho non ti ha risposto male. Vuoi farmi credere che non sia successo niente tra di voi sta notte? Forza Jisung siamo quasi coetanei non ti devi vergognare di dire le cose- lo squadrò dalla testa ai piedi e poi portò lo sguardo su di me.
-Ci sei almeno andato piano?-

-Ti ho detto che non abbiamo quel tipo di rapporto- ripetè prima che riuscissi a rispondere, sembrava essere sul punto di scoppiare forse dalla rabbia o forse dall'imbarazzo, non riuscivo a capirlo.

-Non ci ho fatto sesso Hyunjin. E poi sai meglio di chiunque altro che non permetto alle persone con cui vado a letto di chiamarmi per nome, siamo solo... amici suppongo- risposi con tono calmo cercando di far capire al mio amico di smetterla e cambiare argomento.

-Wow Jisung non so cosa tu gli abbia fatto ma non credo di aver mai sentito Minho definire qualcuno "amico"- disse ridendo e si rimise alla guida -dove abiti dolcezza?- gli chiese solamente, ricevendo da Jisung una risposta sbrigativa, come se non vedesse l'ora di tornarsene a casa.

Abitava poco lontano dal grattacielo dove vivevo, in un quartiere tranquillo nonostante fosse in una delle zone centrali di Seoul, era un'ottima scelta.
Cercai di girarmi e catturare lo sguardo di Jisung per scusarmi del comportamento di Hyunjin, da quello che avevo notato non era a suo agio con l'argomento "sesso". Non riuscii a stabilire un contatto visivo, guardava fuori dal finestrino assorto in chissà quali pensieri.
Con la coda dell'occhio dentivo lo sguardo di Hyunjin su di me, così mi girai incontrando i suoi occhi che mi fissavano con una smorfia divertita. Non mi piaceva per nulla.

-Eccoci qui- esclamò il guidatore una volta arrivati davanti ad una piccola villetta in una viuzza silenziosa.
Jisung ringraziò ed uscì dalla vettura raggiungendo il mio finestrino, che abbassai per poterlo salutare.

Sembrava volesse dire qualcosa ma alternava lo sguardo da me a Hyunjin.
-Grazie del passaggio Hyung- fece un piccolo inchino col capo e il ragazzo accanto a me rise in risposta.

-Non c'è di che tesoro è stato un piacere conoscerti- gli fece un occhiolino e Jiung sorrise leggermente, poi portò lo sguardo su di me e rimase in silenzio qualche secondo, probabilmente pensando a cosa dire.

-Mi ha fatto piacere conoscerti, forse ci rivedremo ad un altro incontro a museo- fece una pausa, quasi dubbioso sul dire o no qualcosa, poi continuò -se non dovesse succedere continuerò ad ammirare le tue magnifiche opere- sorrise semplicemente.

Si riferiva ai quadri ma probabilmente non sapeva se Hyunjin fosse al corrente del mio secondo lavoro, opere era interpretabile anche come video.

Gli sorrisi anche io, era quasi triste come atmosfera, sembrava un addio.
-Ci rivedremo, prima o poi- sussurrai soltanto in risposta.

Annuì leggermente e si allontanò dall'auto -allora arrivederci Minho- mi salutò ancora una volta prima di scomparire in casa.

-Oh cazzo qualcuno qui si è innamorato- una voce fastidiosa arrivò alle mie orecchie e mi giriai trucidando il mio amico non lo sguardo.
-Forza non guardarmi così, da quando ti fai chiamare per nome dai ragazzini? In macchina hai cercato sempre il suo sguardo e sicuramente non ti è indifferente altrimenti non avresti tutta questa voglia di rivederlo-

-Infatti non mi è indifferente, mi ha incuriosito e siamo diventati amici, tutto qui- spiegai, forse, sotto sotto, non stavo cercando di convincere Hyunjin ma me stesso.

-Tu non fai amicizia in una notte Hyung, non cercare di raccontare cazzate a me, ti conosco sai?- mise in moto e partì verso casa mia -è un bel ragazzo- aggiunse ed io mi girai a guardarlo.

-Jisung? Ti piace?- chiesi stupito sgranando gli occhi, da quando ammetteva che gli piacesse qualcuno?

-È il mio tipo, si, non credevo fosse il tuo piuttosto. Pensavo ti piacessero meno innocenti- girai gli occhi al cielo e guardai fuori dal finestrino.

-Ti ho detto che non mi piace in quel senso e poi non sono fatti tuoi i miei gusti- lo sentii ridacchiare mentre girava tra le strade della capitale, fortunatamente la mattina presto c'era poca gente in giro.

-Seh, come preferisci, cerca solo di non perdere i contatti e scrivigli quando sei a casa- mi fermai di colpo e mi girai verso Hyunjin.

-Cazzo.-

-Hyung non dirmi che non hai il suo numero. Sei un cazzo di caso perso- Hyunjin scosse la testa -puoi solo cercare tra i tuoi follower di insta e sperare di trovarlo lì-

-non è un mio fan, non c'è- risposi solo.

-Non è un tuo fan? Ma è mio fan? Oh si cazzo queste sono conquiste- si pavoneggiò. Un sorrisino fiero comparve sul suo viso e ci restò fino all'arrivo a casa.

Lo liquidai con un "grazie del passaggio" ed entrai nell'edificio con un confusione assurda in testa.

Han's POV
Entrai velocemente a casa e mi chiusi la porta alle spalle poggiandoci tutto il peso del mio corpo contro. Le immagini di tutto ciò che era successo nelle ore precedenti iniziò a passarmi davanti agli occhi come un sogno lontano, anche se un sogno non era.

In quel momento, ragionando su tutto quanto, realizzai che probabilmente non l'avrei mai più rivisto.

Koi no yokan || MinsungWhere stories live. Discover now