Capitolo 1

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Erano le 7:00 quando mi alzai per prepararmi per andare al college, mi diressi in bagno per prepararmi, oggi avrei iniziato il mio terzo anno di college ed essendo la nipote del rettore dovevo essere impeccabile, ma non per vanità solo perché, citando le parole di mio nonno "dovevo dare l'esempio". Dopo aver fatto la doccia, indossai la divisa, acconciai i miei capelli ricci biondi con un semplice fiocco, indossai le scarpe ed ero pronta, prima di uscire mi diedi un'ultima occhiata.
Andai al piano inferiore per fare colazione e trovai mio nonno e mia madre, "Buongiorno" dissi accomodandomi sulla sedia "Buongiorno" mi risposero all'unisono "Cara oggi inizia il tuo terzo anno, a breve finirai anche gli studi" le sorrisi, mia madre era una donna bellissima con i suoi occhi azzurri e ricci biondi, era da lei che avevo preso i miei capelli, l'ammiravo aveva sempre un'aria pacata gentile e sorrideva spesso, talvolta mi chiedevo se fosse davvero figlia di mio nonno che aveva sempre un'aria burbera e severa, la nonna diceva che il suo lavoro l'aveva portato ad assumere tale atteggiamento, mentre iniziai a mangiare quest'ultimo proruppe "Charlotte quest'oggi verrai con me al college, andrò prima, essendo che terrò il solito discorso d'inizio anno e dovrò anche incontrare il rettore dell'università di Oxford" per un attimo rimasi di sasso " Va bene, nonno scusami ma perché dovrai incontrare il rettore di Oxford" non c'era un buon rapporto con quell'università, osavo col dire che c'era una vera e proprio guerra che si protraeva da anni ormai a causa di una antica storia che risale alla nascita dei due college, eravamo in constante conflitto con gli altri studenti, ed io ero a capo della fazione o per meglio dire la rappresentante degli studenti, "Lo saprai a tempo debito, adesso andiamo si sta facendo tardi" finii di sorseggiare il mio tè e ci alzammo, salutai mia madre, presi il cappotto con la borsa e ci dirigemmo verso la macchina che ci attendeva per la partenza. Il tragitto fu silenzioso e quando arrivammo  a destinazione salutai mio nonno e mi diressi verso la mia amica, "Buongiorno"
dissi "Buongiorno" mi salutò Allicya con un bacio sulla guancia che ricambiai, era una delle mie amiche più strette, era figlia di una famiglia ricca che lavorando nello stesso settore della mia famiglia, ci frequentavamo spesso, "Pronta per un nuovo anno?" disse, "Si, mi era mancata un po'" le risposi scherzando, "Gli altri?" domandai "Non hai letto i messaggi sul gruppo? Ci aspetteranno nel nostro ufficio oggi" m'informò "È da un sacco che non li vedo, durante le vacanze tra studi e esami non ci siamo visti per nulla" osservai, "Già non vedo l'ora di stare di nuovo insieme anche perché sarà il nostro ultimo anno" strinse la mano intorno la borse, quello sarebbe stato il nostro ultimo anno, avremo poi preso strade diverse, il pensiero mi creó una certa tristezza "Godiamocelo allora!" esclamai sincera, potevamo fare solo quello, il tempo sarebbe trascorso inesorabile quindi non ci restava che fare solo quello, "Hai ragione" mi appoggio e sorrise, "Oggi avremo la riunione del consiglio studentesco" le rammentai cambiando argomento, "Giusto! Come presiedente e vice-presidente non possiamo mancare, sarà una lunga giornata" sbuffò lamentandosi, "Però guarda il lato positivo almeno ci faremo qualche risata" cercai di sollevarle l'umore "Si con i comportamenti di Martin e gli altri che lo riprendono sicuramente" scoppiammo a ridere "Guardate ragazzi quella è la Regina di ghiaccio" borbottarono dei ragazzini che dovevano essere del primo anno al mio passaggio, "Ignorali" mi bisbigliò Ally ed è quello che feci ormai ero abituata a quel soprannome che avevano affibbiato, mi affibbiarono quel soprannome per il mio atteggiamento composto e distaccato, non mi opposi quando lo sentii, era inutile non potevo farmene una colpa se mi era stata impartita una certa educazione, condizionata dal fatto che mio nonno era il rettore e su alcune cose non potevo transigere, nonostante ciò si affidavano comunque a me che capitanavo la cosiddetta battaglia contro l'università rivale dove il capo era Christian Windsor dalle voci che sentivo era un vero arrogante e donnaiolo, rare volte mi era capitato di incontrarlo tant'è che lo ricordavo vagamente, non si organizzavano molti incontri con loro a causa anche di vicissitudini passate che finivano sempre tra risse e insulti, motivo per cui si decise di ridurre al minimo indispensabile gli incontri, comunque li ignorai "Oggi dovremo metterci a raccogliere le richieste degli studenti, ordinare le scartoffie, ci sarà un gran da fare, a proposito devo dirti una cosa, oggi mio nonno dovrebbe incontrare il rettore di Oxford" Allicya rimase, come me quella mattina, "Davvero!? Perché!? Cosa vorranno questa volta",  "Non lo so, mio nonno quando gliel'ho chiesto mi ha risposto <Lo saprai a tempo debito>" mimai le virgolette, "Comunque non abbiamo fatto nulla anzi sono loro che hanno creato problemi ai gala e alle cerimonie formali, dannazione!" capivo l'odio viscerale che provava per quelle persone, era stata fidanzata proprio con uno di loro, Jason, che la lasciò dopo averla usata per trarre alcune informazioni sulla nostra università, lei era innamorata, lui no, quando scopri il tutto ne fu distrutta. "Tranquilla lo scopriremo presto" eravamo arrivate in aula, ci sedemmo ai primi posti e ascoltammo la professoressa che iniziò subito a spiegare. Così tra un corso è un altro eravamo giunte alle fine della giornata e ci stavamo dirigendo al consiglio, il nostro ufficio era molto elegante, ma del resto come l'intera struttura, con i caratteri tipicamente inglesi, appena si entrava c'era un tavolo lungo in legno scuro, dove ci riunivamo per discutere, ai lati si potevano trovare delle librerie, il tutto era contornato da due finestre enormi da cui entrava tanta luce riducendo così quell'oscurità che davano i mobili bruni, poi vi erano due ulteriori stanze un po' meno grandi rispetto a quella principale, uno era l'ufficio destinato alla rappresentante degli studenti, l'altra era più una zona relax con mobilia da thè, avevamo deciso di allestirla in tale modo dato il tempo che passavamo là dentro. Appena entrammo salutammo tutti con gioia, il consiglio era composto da otto persone: io ero la presidente, poi vi era Allicya la vice-presidente, poi Jared, Dana, Martin che erano i consiglieri infine Eliza, Lily, Thomas i tesorieri, i primi frequentavano la facoltà di lettere, mentre i secondi quella di giurisprudenza, erano tutti figli di famiglie importanti e prestigiose, eravamo un gruppo compatto che per alleviare la fatica del nostro lavoro avevamo creato una specie di compito che veniva ricoperto da tutti ed era quello della preparazione del thè e dei dolci per tutti, toccava una settimana per uno. Ricambiarono il saluto eccitati "Salve regina di ghiaccio" mi prese in giro Martin, "Salve a te golosone" lo presi in giro, "Ti sbagli Char anno nuovo, abitudini nuove, sono cambiato" annunció "Si aspetta che ci crediamo" ironizzó Thomas, scoppiamo a ridere "Mi siete mancati ragazzi" rivelò Dana "Non ci siamo visti per nulla durante le vacanze" si lamentò Lily "Dovevamo studiare" puntualizzo Jared "Ahh J-J ammetti che ti siamo mancati un pochino" gli mise un braccio sulle spalle Ally, lui distolse lo sguardo e lo prendemmo per un si "Anche se non ci siamo visti perché dovevamo studiare almeno ora che non abbiamo esami arretrati possiamo vederci più stesso" constató Elize, tutti annuimmo tranne Martin, "Non dirmi che non hai fatto nemmeno un'esame" confutai, non rispose e tutti capimmo "Ma noo!" si lamentò Dana "Sentite non è colpa mia, la Francia mi chiamava con i suoi dolcetti da gustare, non ho saputo resistere" simuló l'asciugarsi di una lacrima, "Hai preferito viaggiare ed ora sei in questa situazione" gli fece notare Jared "Non vi preoccupate recupererò tutto in poco tempo" ci garantì "Mah spero che almeno un pain au chocolate francese sia valsa la perdita di una sessione" lo schernì Thomas che scaturì l'ilarità di tutti, ristabilita almeno un minimo di serietà "Allora ragazzi qual è la situazione?" chiesi, "Quest'anno sono sicuro ci saranno molte più richieste visto il numero alto degli iscritti"  Jad fu interrotto dalla domanda di Ally "Quanti iscritti ci sono stati?" "Non ho un numero ben preciso, però stando secondo i fogli ci sono stati più iscritti qui che a Oxford" affermò con certo orgoglio, esultammo per noi era una piccola vittoria, "Chissà magari chiudono a causa dei pochi studenti" borbottó Thom "I conti quadrano alla perfezione, ed inoltre dobbiamo anche iniziare ad organizzare il gala di benvenuto" continuò da dove era stato interrotto Jared mentre si sistemava gli occhiali sul naso, "Dovremo proprio iniziare i preparativi, decidere anche la data, vedere un posto dove tenerlo, oh madre abbiamo un sacco di cose da fare" s'impanicó Dana afflosciandosi sul divano, era molto simile ad Allicya, spigliata, estroversa, "Dai ragazzi non ci abbattiamo, siamo solo agli inizi, cominciamo dall'organizzare i documenti, per oggi dovremo farcela, poi ci concentreremo sull'organizzazione" incoraggiò Elize, "Si concordo, però prima facciamo anche la divisone del thè time, chi inizia?" aggiunse Martin prendendo una tabella, "Pensi solo a mangiare Marti, comunque potremmo iniziare noi" rispose Lily coinvolgendo anche la sorella e lei annuí, "Accordato, primo turno Eliza e Lily, secondo turno?" chiese, "La smetti? Sei senza speranza ci rinuncio, comunque lo faccio io" lo prese in giro Allicya facendoci ridere "Però adesso mettiamoci al lavoro poi penseremo agli altri turni" lo fermó lei. Lavorammo per tutto il pomeriggio finendo così di organizzare tutte le scartoffie, d'altronde era per questo che esisteva il consiglio, da quando mio nonno divenne il rettore l'università assunse uno schema scolastico per quanto riguardava l'organizzazione, istituì le divise nonostante fosse un college perché non poteva vedere persone che si vestissero in un modo non consono, voleva ordine ed eleganza, creò il consiglio studentesco, formato da gli otto migliori studenti, a suo parere un istituto eccellente doveva avere un organo formato da persone altrettanto eccellenti che si dedicassero completamente agli studenti mettendoli al primo posto cosa che non avrebbe potuto garantire la segreteria, decise anche di creare delle cerimonie e dei gala in modo da dare qualche svago, lasciando la completa organizzazione a noi, per il resto rimase tutto invariato esami, dormitori ecc.. d'altronde era un'università non una scuola.
"Finalmente abbiamo finito" esalò Thomas stiracchiandosi "Abbiamo fatto un ottimo lavoro sappiamo che l'inizio è sempre faticoso viste le cose arretrate" disse Lily "Ragazzi prima di andare devo dirvi una cosa, oggi il nonno ha incontrato il rettore di Oxford" li misi al corrente, rimasero tutti sorpresi tranne Allicya che ovviamente già lo sapeva "Cosa!?" gridarono, "Si lo so una notizia sconvolgente ma purtroppo non so il motivo, avete avuto la stessa reazione di Ally" risposi sorridendo "Ce lo dici così?" Continuo Martin sconvolto "Chissà cosa vorranno, non basta quello che hanno fatto l'anno scorso sabotando tutto quello che organizzavamo!" sbuffò Dana "So di avervi dato una notizia alquanto scioccante ma questa volta non sarà come l'anno scorso qualsiasi cosa accada ci faremo valere si sono già impicciati troppo, per oggi torniamo a casa appena saprò qualcosa ve lo riferirò" conclusi io, ci salutammo ed io mi diressi verso l'autista che mi attendeva "Salve John, scusami l'attesa" lo salutai, "Salve mia lady, non si preoccupi". A differenza di quella mattina ritornai senza nonno, erano rare le volte che andavamo insieme al college, lui oltre ad essere il rettore gestiva anche l'azienda con mio padre. Arrivata a casa trovai, nel salone, mia madre e mia nonna dialogare, "Buonasera" proruppi entrando, ricambiarono, "Oh cara, com'è andata oggi?" chiese la nonna, "Bene, nonna grazie, vi ho disturbato?" domandai, "Char, non disturbi affatto, stavamo parlando dei vari impegni che avremo nei prossimi giorni" affermò mia madre, "Anche io sarò molto impegnata, dovremo organizzare il gala di benvenuto ed occuparci anche delle richieste degli studenti" le informai, entrambe si guardarono preoccupate e la più anziana parlò "Bambina mia, non sforzarti troppo per accontentare quel vecchio brontolone di mio marito, puoi prenderti una pausa da queste formalità ed essere semplicemente Charlotte" quando finì mia madre si alzò battendo le mani "Su Char hai detto che ci sarà il gala, in questi giorni io tu e la nonna andremo a comprare un vestito uscirai prima dal college sono sicura che potranno fare almeno di te per una volta" io acconsentii e salutandole andai nelle mie stanze, era vero quello che dicevano, sin da quando ero piccola ho sempre cercato di accontentare e fare del mio meglio per il nonno, essendo l'unica nipote arrivata dopo tanta sofferenza a causa dell'infertilità della mamma, ho avuto una bellissima infanzia erano tutti presenti nessuno escluso, ma nel frattempo ricevevo un certo tipo di educazione e quando iniziai a capire mi accorsi che non potevo permettermi di essere come tutte le ragazzine, quindi decisi di impegnarmi cercando di non deludere nessuno d'altronde come ci si aspettava dalla figlia dei Wintergarden-Sainsbury, quindi con il tempo le aspettative e le responsabilità si alzavano ed io dovevo stare a passo con loro, non potevo esserne sommersa e per impedirlo dovevo studiare, studiare e ancora studiare, che fosse stata l'etichetta, il ballo, lo studio qualsiasi cosa dovevo eccellere per non deludere la mia famiglia che mi mostrava con vanto, non potevo perdere tempo intorno all'amore, le cotte e i pensieri vani, quelli li lasciavo agli altri.

&quot;Diversi, sed non adversi&quot;Where stories live. Discover now