//capitolo 1//

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È successo tutto così in fretta.

<<Francesca, entra pure>> faccio come la conduttrice mi dice, entro, mi posiziono, chiudo gli occhi e canto. Non importa cosa ci sia attorno, non importano più i problemi, ora ci sono io, c'è il mio microfono, ci siamo noi. Finisco di cantare il mio inedito, l'unica cosa che sento è un applauso e dopo un assordante silenzio segno dell'attesa per l'esito. <<Prendi pure la tua felpa, benvenuta nella scuola di Amici.>>. Sono dentro?Sono dentro!

E quindi eccomi qui, silenziosa come non mai, in mezzo a un mucchio di persone che fanno un frastuono tremendo che non è altro, poi, frutto della loro felicità.
C'è qualcun'altro però, che di rumore non ne fa, proprio come me.
Lo osservo dai casting in realtà, ma tra tutto questo rumore, il suo silenzio, in questa casa mi sembra l'unica cosa realmente assordante.

Decido di andare a disfare la mia valigia, sono in stanza con altre due ragazze, Carola, una ballerina di danza classica e Nicol, una cantante, proprio come me.

Prima di mettere a posto i miei vestiti decido di videochiamare la mia migliore amica, non ho un buon rapporto con i miei genitori, e so che probabilmente lei ne sarebbe più felice, di sapermi felice.

Mi assicuro che non ci sia nessuno in giardino per non disturbare e esco con una sigaretta ed il telefono digitando il numero della mia migliore amica, attendo un paio di squilli, poi la vedo apparire sullo schermo del telefono e butto fuori il fumo sorridente.

<<Sei dentro vero??>> le sento domandare felice e prontamente annuisco in risposta scatenandole un sorriso.
<<Sono dentro, però mi manchi già, non sono pronta a sentirti così poco>> le dico e lei mi guarda.
<<Dai, non ci voglio pensare, e non dovresti neanche tu, goditi la tua esperienza al massimo e cerca di legare con qualcuno, okay? Ma non sostituirmi.>> Dice ridendo seguita da me.
<<Lo sai anche tu che non potrei mai, ma ci proverò, ora devo andare, ti scriverò appena potrò, salutami tutti.>>

Termino la chiamata e rientro recandomi nella mia stanza trovando Carola che litiga con il letto non riuscendo ad alzarlo, rido un po' alla scena, poi corro in suo soccorso.

<<È questo il lato giusto>> le dico ridendo seguita a ruota da lei.
<<Grazie, è che sono troppo moderne queste cose per me, Carola, ma penso tu lo sappia già, piacere>> <<Francesca>> mi limito a dirle sorridendole, poi mi sdraio sul mio letto.

Rudy Zerbi mi ha voluta fortemente dentro questa scuola, non so cos'ha visto in me, ma sicuramente deve essergli bastato per essere convinto a cedermi un banco, e gliene sono grata.

Sogno questo da quando ero bambina, da quando gli spettacoli avvenivano solo davanti alle mie bambole preferite.
I miei non hanno mai accettato questa passione, anzi, l'hanno sempre contrastata non permettendomi quindi mai di studiare canto. Volevano io studiassi, mi laureassi, ma dopo il liceo linguistico il mio percorso di studi si fermò, io volevo cantare, e spesso bisogna dover fare una scelta.
Il canto era la mia, a costo di sbatterci la testa e sprecare tempo.

Alzo lo sguardo e vedo che sono le 19, allora mi alzo e raggiungo la cucina dove trovo quelli che saranno i miei compagni per questa esperienza.

Mi avvicino a uno dei due ballerini di Latino Americano che Todaro ha deciso di tenere, credo si chiami Mattia, e dato che è intento a cucinare gli offro il mio aiuto, e dopo avermi detto di apparecchiare prendo il necessario cominciando a farlo.
Piano piano sto parlando con tutti, tranne che con il ragazzo solitario, che si limita a osservarmi.

Durante la cena lo perdo di vista, allora dopo aver mangiato un po' del mio pasto mi accingo a cercarlo nelle varie camere, riuscita nel mio intento lo guardo: è sdraiato e si è già accorto della mia presenza, o almeno sembra, dato che mantiene il suo silenzio.

<<Stiamo cenando di là, manchi solo tu, non vieni?>> nel mio tono c'è un po' di preoccupazione, e sembra averlo capito, dato che mi accenna un lievissimo sorriso mostrando le sue fossette.

Pensavo sarebbe stato difficile convincerlo,invece si alza e mi segue ma prima di arrivare in cucina mi blocca in corridoio e mi guarda <<Sono Alex.>> mi dice solo, e finalmente dopo ore riesco a sentire il suono della sua voce.
<<Francesca, mi chiamo Francesca>> lascia il mio polso e raggiungiamo la cucina, continuando la cena assieme agli altri.

Siamo tutti molto stanchi, domani cominceranno le lezioni e dovremmo dividerci i turni per pulire la cucina.

Pulire mi piace molto in realtà, infatti ho insistito con i ragazzi per pulire la cucina ed ora ,mentre loro dormono tutti, sono ancora qui, con i miei pensieri a farmi compagnia, e non solo.

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Spazio me.
Spero possa piacervi questo primo, di tanti (credo), capitoli.
<3
-robb

un amore 𝖙𝖗𝖆 𝖘𝖎𝖑𝖊𝖓𝖟𝖎// alessandro rina;Where stories live. Discover now