1. Partenza

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«Spend my days locked in a haze

Trying to forget you babe

I fall back down

Gotta stay high all my life

To forget I'm missing you»

[Stay High – Tove Lo]


Stringo tra le mani questo stupido biglietto aereo, aggrappandomi alla speranza che possa essere l'inizio di una nuova vita.

Provo un mix di emozioni contrastanti, che mi danno letteralmente alla testa: insieme all'euforia di intraprendere questa nuova avventura sento che piano piano l'angoscia ed il terrore si stanno facendo spazio, provocandomi quella sensazione di panico che si irradia in ogni parte del mio corpo.

Sto per trasferirmi dall'altra parte del mondo, dove non conosco nessuno e a casa di mio padre che fino a poco fa era per me un perfetto sconosciuto.

Andrà tutto bene

Quando ci fanno imbarcare sull'aereo penso "Dio mio, sto facendo una cazzata" e per impedire a me stessa di avere un qualsiasi tipo di ripensamento frugo nello zaino alla ricerca delle cuffie da attaccare al mio telefono per mettere su un po' di musica.

Poi, mi ricordo di avere un compito molto più urgente da svolgere prima di partire : apro ogni profilo che ho sui social e lo elimino, definitivamente.
Perché penso che se voglio realmente provare a chiudere con il passato non avrebbe senso tenere aperte queste pagine colme di foto e ricordi.

Mi dico "Brava Sole, questo è un primo passo"

poi mi arriva un messaggio da mia madre 

Nelle prime ore di volo, con la musica nelle orecchie e le lacrime che rigano il mio viso, ripenso alla mia vita prima di questa partenza

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Nelle prime ore di volo, con la musica nelle orecchie e le lacrime che rigano il mio viso, ripenso alla mia vita prima di questa partenza.

Sembrava tutto perfetto: una bella casa, molti amici, l'università che andava a gonfie vele e un ragazzo che io credevo perfetto e, soprattutto, che mi amasse.

Poi ho aperto gli occhi e la bella villa dove vivevo è diventata un posto freddo, asettico, dove oltre lo sfarzo non c'era nulla. Non vi erano sentimenti perché ho una madre completamente assente, troppo impegnata a sfoggiare il lusso della sua nuova vita con il suo "perfetto" compagno, colui che non perde mai l'occasione di farmi capire che sono di troppo, un intralcio alla sua relazione. E mia madre, ogni volta che provo a ricordarle che ha una figlia, tira fuori la storia del dolore che ha provato dopo il divorzio da mio padre, dell'aver dovuto crescermi da sola (sì, con almeno 2 tate al seguito) e che quindi ora si merita di fare una seconda vita e pensare a se stessa.

E mio padre, beh, come vi ho detto è per me quasi uno sconosciuto perché l'ultima volta che l'ho visto di persona avevo 4 anni ed in tutto questo tempo l'ho sentito soltanto in occasione delle feste, talvolta tramite una videochiamata per far sì che l'uno non dimenticasse il volto dell'altra.

Quindi ad oggi, all'età di 24 anni, praticamente di mio padre conosco soltanto il nome, l'età e pochi futili dettagli della sua vita.

L'università come vi dicevo andava a gonfie vele e questo mi faceva sentire appagata ed orgogliosa di me stessa.
Il tutto prima della decisione di partire, perché a pochi passi dalla discussione della tesi la mia vita è stata stravolta a tal punto di decidere di accantonare gli studi.

E gli amici? Beh pensavo di averne tanti,

poi però ho capito che quelli veri, quelli che realmente ci tengono a me, si contano nelle dita di una mano, anzi, di una mezza mano.

I restanti erano solo un triste contorno di una vita che si è rivelata una menzogna in ogni sua sfaccettatura: è stato come vivere per anni in un bellissimo sogno e poi, improvvisamente,  ritrovarsi dentro ad un terribile incubo che non era altro che la mia esistenza reale.

Che stupida,

che povera ingenua.


Poi c'è lui.

Luca.

Luca ha ridotto il mio cuore a brandelli,

ha spezzato la mia anima,

ha tradito il mio amore e la mia fiducia,

ha giocato con i miei sentimenti,

ha interrotto ogni aspettativa ed ogni progetto che avevamo per noi due, insieme.

Mi ha uccisa, dentro.



Si scatena il panico dentro di me.
Inizio a sentire le gambe tremare in maniera incontrollata, le mani che iniziano a sudare, sento il fiato che si fa corto ed il cuore battere all'impazzata, fino ad arrivare alla orribile sensazione di soffocare, di perdere i sensi.

E mentre ripeto a me stessa che è tutto nella mia testa, sfilo dallo zaino queste maledette gocce senza le quali, negli ultimi mesi, sembra che io non possa sopravvivere.

Le metto sotto la lingua e chiudo gli occhi nell'attesa che tutto passi.

Sto piangendo a dirotto, ma me ne frego se gli altri passeggeri mi vedono.

Vorrei solo stare bene.

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⏰ Last updated: Dec 28, 2021 ⏰

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MalibùWhere stories live. Discover now