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vi coniglio di ascoltare questa canzone come sottofondo <3



La mattina seguente, Kaliste si ritrovò in mezzo al baccano del ponte.

<<Più forte stringete il vento e non fatevela addosso>>  Richard sferzava a gran voce, in posizione eretta di fronte al timone.

<< Arr ! >> gridò la ciurma al seguito.

Salutò con un cenno del capo il padre e salí i gradini scricchiolanti per andargli incontro. L'aria unta dell'odore della salsedine le si infuriò in faccia, prese un lungo respiro e fece scivolare nei polmoni quel delizioso profumo.

<<Lassie-Lucy a rapporto signor Capitano>> tutta convinta gridò e si portò la mano alla fronte e la sbatté delicatamente su di essa. Svolgendo un segno comune che la ciurma eseguiva difronte al capitano.

<<Bene avete dormito bene Lassie-Lucy ? >> esordí il padre stando al gioco. Uno sguardo complice si intese tra loro.

<<ovviamente Capitano, la cabina è stata di mio gradimento>> borbottò camuffando la voce e rendendola più bassa e decisa. Il padre rise e si portò agevolmente una mano per allisciare i folti baffi e finire con un sorriso compiaciuto. I suoi denti erano di un colorito giallastro, fuorché per quel dente argenteo, che abbaiava la sua bocca. Le guance si alzarono goffamente formando dei sinuosi rilievi sul viso e la guardò compiaciuto. Infine si diedero un ultimo saluto e Kaliste si diresse alle cabine. Arrivò interdetta all'apice della cucina.

<<There once was a ship that put to sea
The name of the ship was the Billy of Tea
The winds blew up, her bow dipped down
Oh blow, my bully boys, blow (huh)...>> si udiva dal corridoio, una voce da un tono allegro e armonioso.

<<Soon may the Wellerman come
To bring us sugar and tea and rum
One day, when the tonguing is done
We'll take our leave and go...>> continuava a sillabare parole seguite da un equilibrato ritmo

<<She'd not been two weeks from shore
When down on her a right whale bore
The captain called all hands and swore
He'd take that whale in tow (huh)..>> Akiko con il suo immenso capello da cuoco continuava a ciondolare per tutta la cucina, girando e rigirando su stesso ad occhi chiusi, continuando a canticchiare.

<<Soon..>> si bloccò all'improvviso nel vedere il viso leggermente spigoloso di Kaliste.

<< Sei splendente come non mai !!>> borbottò con una tenace ironia.
Akiko teneva negli occhi un ombrata sensazione di sorpresa, le sue guanciotte paffute erano colorate da un rosso pimpante.

<<sempre la solita peste !>>mormorò ridendo, creando un sorriso dolce e simpatico. I suoi occhietti tirati all'insù, erano piegati dalla felicità del momento. La prese goffamente con le sue grandi mani e la strinse in un caloroso abbraccio. Con difficoltà a causa della pancia sinuosa non riuscii a trattenere la fanciulla che si dimenava lievemente.

<<Panzerotina, dovresti scioglierti un pochino>> disse provocando di nuovo un sorriso con un tono aggraziato. Nel mentre la ragazza gli lancio uno sguardo di avvertimento, ma che spari in un secondo notando L'amabilità che esprimeva quell'uomo.

<< tra qualche giorno arriveremo al porto di Marsiglia>> 

<<oh oh, prendimi delle lumache ve le farò al sugo..>> disse picchiettando Kaliste con il mestolo da cucina. Ella lo guardò male ancora una volta, e nuovamente non riuscì a resistere era troppo pafutto per guardarlo in tale maniera.

<<stai attento con quel coso, pesce lesso>> lo avvertì puntandogli un dito.
In seguito la ricolpì in testa e la riacchiappò in un abbraccio, coccolandole le lunghe onde che si estendevano sotto il seno e piú in fondo di esso.

<< Panzzerotina sei cresciuta così tanto..>> una lacrimuccia fuoriusci dal suo occhietto dai tratti asiatici. Scese lenta e bagnó il viso di Akiko.

<<corpo di mille balene, niente sentimentalismi>> fece teatralmente mollandolo. Agitò come suo fare le braccia rendendo l'atmosfera più leggera e divertente.

<<ti porterò quei cocci di mare, stai tranquillo>> alzò ancora le braccia platealmente riportando una gamba dietro l'altra sfoggiando un inchino elegante. Fallendo subito però quasi per barcollare e cadere contro Minho.

<<Si dice lumache cara, non cocci di mare >> una voce ferma sovrastò l'intera cucina.

<< per tutti i buccanieri, non fare il filosofo>> I loro occhi si scontrarono e alla fine la fanciulla scoppio in una risata fragorosa.

<<non essere così serio, stavo scherzando>> si addolcì per un po' ma si rimise elegantemente composto.

<<ero qui per farti un egregio invito per stasera...>> disse fermamente osservando la sua amica dalla sua sovrastante statura.

<<vorrai dire, andiamo bere un bicchiere di rum ? >> annuí Minho allontanandosi dalla cucina senza nemmeno ascoltare le parole della ragazza. 

Continuò a camminare a testa alta nonostante la sua mente fosse altrove. Camminò ininterrottamente nel corridoio cercando la sua cabina, fin quando non fu urtato da un un busto non troppo possente, ne troppo magro. Subito il ragazzo abbassò la testa e Minho potè vedere solo una folta chioma di capelli lisci tendenti a un inteso castano chiaro. Il ragazzo fece un passo per andarsene, eppure Minho con la sua salda presa lo fermò. Premette nel braccio del fanciullo una leggera presa e all'istante due occhi di un verde chiaro si puntarono su quelli di Minho. Rimasero per un periodo interminabile incollati su loro stessi. Egli osservava il suo viso pallido, contornato da degli spruzzi colorati, cosparsi dolcemente sul naso. Gli donavano uno sguardo innocente e dolce. E gli occhiali argentei che gli regalavano un idea di una mente intelligente. Il ragazzo scosse fortemente la testa e la abbassò di scatto.

<<mi scusi signore>> borbottò con una voce sottile.

<<tranquillo>> non fece altro che rispondere al seguito con il suo tono deciso.

<<voi siete ?>> chiese indiscreto Minho

<<il medico di bordo signore>> si alzò ancora quella voce flebile e il suo guardo puntato a terra, confermava il suo imbarazzo.

<<il vostro nome ?>> il timbro della voce cambio tonalità era più docile.

<<Charlie>> rispose timido alzando lo sguardo da quel insulso pavimento.

<<un nome grazioso>> mormorò Minho ancora con quel dolce timbro.

<<dovrei andare signore>> riportò i suoi occhi verdognoli sul pavimento sporco, per non far notare il rossore del viso. Charlie se ne andò lasciandolo solo travolto da i suoi pensieri.

Per baco Akiko l'allegro cuoco della ciurma canta nella sua cucina, gironzolando di qua e di là. Che ne pensate delle sue pafutte guancie ?

the sons of sea Where stories live. Discover now