But right now i don't want your kiss.

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E' risaputo che le cuccette di un tour-bus siano il posto meno indicato per cimentarsi in attività troppo movimentate. Questo Michael lo sa, lo sa molto bene. Quante volte sarà rotolato giù da quel letto striminzito nel bel mezzo della notte? Quante volte avrà sbattuto la testa contro il soffitto sin troppo basso per un ragazzo che ha ormai da tempo superato 190 cm di altezza? Di certo non se lo ricorda, ha perso il conto qualche mese fa, ma evidentemente all'eccitato biondino che proprio in questo momento siede sul suo stomaco non interessa niente di tutto ciò. E lui resta lì, immobile, a chiedersi come sia possibile che un ragazzo addirittura più alto di lui riesca a non imprecare ogni due secondi per via dello spazio limitato in cui si trovano. E' quando Luke decide di affondare i fianchi in prossimità della sua lunghezza che Michael smette di pensare e di porsi ulteriori problemi per focalizzare tutta la sua attenzione su quell'unico ragazzo. Velocemente, nello stesso modo in cui erano scomparsi dalla sua testa, i pensieri ricominciano a vorticare nella sua mente mentre Luke, tra un gemito e l'altro, continua a ruotare i propri fianchi spingendosi sempre più a fondo contro il membro di Michael. Luke. Così bello e preso dall'atto che li sta coinvolgendo che quasi non sembra essere il suo migliore amico di sempre. Il ragazzo dai capelli verdi non può fare altro che tremare leggermente e gemere a sua volta al solo pensiero che sì, l'oggetto dei suoi più sfrenati desideri è lì sopra di lui, ad ansimare e a sussurrare il suo nome come se nulla avesse maggiore importanza rispetto all'avere Michael Clifford dentro di sé. D'altro canto Michael sa bene che questa è solo una scopata occasionale per Luke, come quelle con Calum o Ashton. Probabilmente ora che i due intrattengono una sottospecie di relazione a Luke non è più concesso frequentarli troppo intimamente. Ma a Michael questo non sta bene, non sopporta che tutto ciò non sia altro che un modo per sfogare un po' di frustrazione sessuale repressa.
"Oh dio, ti amo," è quando Luke pronuncia queste parole che Michael, infatti, non ci vede più. Probabilmente, in circostanze diverse, questa frase detta dal suo migliore amico gli riempirebbe il cuore, ma ora, nel bel mezzo di una scopata che per l'altro non ha nessun significato, lo irrita al limite dell'immaginabile. "Sta zitto, Lucas," sputa fuori mordendogli forte il labbro e avvolgendo il suo membro in una forte e decisa stretta. Questa specie di presa di potere da parte del più grande non fa altro che provocare un brivido lungo la spina dorsale di Luke che con un forte gemito inizia a spingere i fianchi più velocemente verso il basso. Dopo non molto tempo, il più grande inizia a sentire una familiare sensazione prendere il sopravvento nel suo stomaco e capisce, dal liquido preseminale che gli bagna la mano, che anche Luke è quasi vicino. Così inizia a muovere la mano più velocemente e ad aumentare in sincrono il ritmo delle spinte. Finalmente, dopo un lungo e prolungato urlo misto a gemiti e parole sconnesse, Luke si riversa sullo stomaco di Michael e si accascia sul suo petto senza proferire ulteriore parola. E al ragazzo dai capelli verdi non serve altro per venire con un'ultima spinta decisamente più forte delle altre. "Ti amo Michael," ripete Luke sottovoce con tutta la dolcezza di cui può essere dotata una persona che è appena venuta. "Oh sta zitto Hemmings," risponde l'altro cercando di non far notare il lieve sorriso presente sulle sue labbra. Solo quando Michael è sicuro che il più piccolo si sia addormentato, sospirando, pronuncia quelle quattro stupide parole "Ti amo anche io Luke," e con un ultimo sospiro si addormenta, ignaro del fatto di essere stato il primo ad addormentarsi quella notte.

But right now i don't want your kiss (muke) ITAWhere stories live. Discover now