𝓔t dulcis in fundo, vaffanculo 𓆙

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3.

𓆙SCHIAFFO MORALE𓆙

Quel giorno mi ritrovai sul palco, io da solo, almeno fisicamente. La testa piena di immagini peccaminose. L'avevo visto. Jimin assuefatto da una persona, percorso da mani che non erano le mie, plasmato dal piacere, da quel maldetto che se la rideva, burlandosi di me.

Premetti i tasti del pianoforte. Le luci intense e colorate le odiavo. Avrei voluto che calasse il buio, che si spegnessero e che solo la luce della luna potesse accarezzare il mio volto. Disdegnavo l'artificiosità in quel momento, volevo soltanto un conforto. Il mio animo lacerato e ridotto a brandelli.

La sera prima non dormii, la mente fin troppo attiva e devastata da quella valanga di neve gelida. Jimin sapeva di essere stato osservato, ci eravamo guardati, fissati negli occhi mentre le spinte dell'uomo sconosciuto si inoltravano in lui. Io percepii la gola chiudersi, un conato di vomito risalire con la sua dannata acidità e le budella arrovellarsi su se stesse...E lui aveva ghignato. Ne sono certo. Mi aveva sparato una freccia avvelenata, mi stava rimettendo al mio posto. Mi stava facendo capire che lui non appartenesse a nessuno, men che meno a me.

Pesanti come dei piombi, le mie dita calcarono sui tasti del pianoforte, lui ad osservarmi da dietro le quinte. Se ne accorsero tutti della mia rabbia interiore. Ritenni da sempre la musica sopra tutti, sovrana della mia vita, la mia regina indiscussa e quella volta mi avrebbe aiutato a dare uno schiaffo morale a Jimin da parte mia.

«Vivo per lei da quando sai,
la prima volta l'ho incontrata.
Non mi ricordo come ma,
mi è entrata dentro e c'è restata.
Vivo per lei perché mi fa,
vibrare forte l'anima.
Vivo per lei e non è un peso»

«Vivo per lei anch'io e lo sai,
ma tu non esserne geloso.
Lei è di tutti quelli che,
hanno un bisogno sempre acceso.
Come uno stereo in camera,
di chi è da solo e adesso sa,
che è anche per lui.
Per questo, io vivo per lei»

Desiderai ardentemente che si ricordasse di quelle parole, adesso trascritte in una canzone. Trascritte per lui, no. Trascritte contro di lui. Sussultò, i suoi occhi si assottigliarono. Lo squadrai per poco, non avrei dovuto distrarmi. Sentivo di poter ottenere la mia rivincita. Scorreva in me la brama di farlo pentire delle sue azioni.

«È una musa che ci invita
a sfiorarla con le dita,
attraverso un pianoforte
la morte è lontana,
io vivo per lei»

Lo stupore era alla base di quell'esibizione creata lì su due piedi. Non era in scaletta, non era programmata. Io che solitamente in modo secco e tagliente sputavo i testi delle canzoni ma che invece quel giorno però li cantai, soavemente cantai e fui io a ghignare internamente per un attimo. Avendo ottenuto la giusta attenzione.

«Vivo per lei che spesso sa
essere dolce e sensuale
a volte picchia in testa ma
è un pugno che non fa mai male.

Vivo per lei lo so mi fa
girare di città in città,
soffrire un po' ma almeno io vivo per lei»

La stessa dolcezza e sensualità di Jimin. Innamorato di entrambi allo stesso modo. Sì, lo ero. Ma lui aveva usato quell'arma contro di me, ingabbiandomi, soggiogandomi al suo volere. Lei invece mi rendeva libero, capace di riempire i miei polmoni con l'ossigeno più puro e delicato, anziché con il profumo assoggettante di lui. Avrei riconquistato le mie ali.

«È un dolore quando parte.
Vivo per lei dentro gli hotels.
Con piacere estremo cresce.
Vivo per lei nel vortice.
Attraverso la mia voce
si espande e amore produce»

Un amore dedicato ormai interamente a lei e non più a lui. Scivola via da me come lavato dal torpore di una staticità mentale ormai fasulla, inutile. Lo avrei declassato completamente.

«Vivo per lei nient'altro ho
e quanti altri incontrerò
che come me hanno scritto in viso:
io vivo per lei.

Vivo per lei perché oramai
io non ho altra via d'uscita,
perché la musica lo sai
davvero non l'ho mai tradita.

Vivo per lei perché mi da
pause e note in libertà.
Ci fosse un'altra vita la vivo,
la vivo per lei.

Vivo per lei, la musica.
Io vivo per lei.
Vivo per lei è unica»

Avvolto da chissà quale pensiero, lui uscì allo scoperto. Mi venne incontro, nessuno riuscì a fermarlo. Le luci corsero su di lui, lo illuminarono come fosse un angelo, nascondendo però le sue ali nere nell'oscurità. Sembravano agitati i suoi occhi, sfiorò il nero del legno del pianoforte ed io sperai che potesse essere risucchiato in esso, come punizione universale per il suo tradimento. Lo guardai e premetti le ultime note, cantandole come se stessi parlando con lui «Io vivo per lei»

Sperai che tutte le sue costruzioni artificiose interiori, gli fossero crollate in quel momento. Sperai che si fosse reso conto di provare un qualcosa per me, nei miei confronti. E che finalmente si sarebbe aperto, mi avrebbe stretto tra le sue braccia e cullato di un amore che solo io non avevo visto. Stretto nelle mie convinzioni. Non possedevo più neanche il suo sorriso, se mai lo avessi avuto.


Ed invece lui applaudì, dopo un momento di stasi, applaudì e sorrise.


Ed io misi il mio punto.


Così ad oggi, io, Min Yoongi, sono tornato sui miei passi, non permettendomi più di generare un errore simile, scrivendo il mio testamento di vita:
Vivo per lei.
Non più per lui.
Lui che ha saputo sgretolare il mio cuore annegato in un amore sconfinato.
Io che lo posi sul piedistallo più alto del mondo e lui che mi relegò nell'abisso più profondo.
Ecco dunque che imparo a discernere da quel pensiero e torno sui miei passi.
Torno a dedicare l'anima solo a lei che mai mi ha tradito e mai mi tradirà.
La musica.


Eppure in un'ultima riflessione, con i suoi occhi riflessi nei miei, con le briciole del mio amore tra le mani rivolte al cielo, concludo che:

La mia vita, la mia anima appartiene a lei.

Ma il mio cuore apparterrà per sempre a lui.

𝙑𝙄𝘽𝙍𝘼 𝙁𝙊𝙍𝙏𝙀 𝙇'𝘼𝙉𝙄𝙈𝘼 // ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora