IL DESTINO DI AMELIA

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Il cielo sopra la Torre Magica era color blu cobalto screziato da buffe nuvole bianche come panna. Il vento soffiava tiepido da est sussurrando alla ragazza l'arrivo della pioggia.

-Eccoti qui Amelia,- esclamò una bassa donnina paffutella avvicinandosi a passo spedito -ti ho cercata dappertutto, come sempre cerchi di non farti trovare, vero?- Sospirò mentre cercava qualcosa nell'ampia manica ricamata con filo dorato. -Ah, ecco! Un dono per il viaggio-. Concluse porgendole un piccolo cofanetto.

Amelia sistemò i lunghi capelli dietro l'orecchio e aprì la scatolina, ove sopra vi erano incisi simboli magici con una grafia davvero elegante. All'interno vi trovò un sacchetto di palline di zucchero al profumo di agrumi, per le quali andava ghiotta, e alcune rune di protezione. Non capiva cosa avesse fatto per meritarsi tale considerazione -siete sempre stata molto gentile con me, Miss Stella. Mi chiedo perché?-

Miss Stella salì sulla balaustra, un po' troppo alta per lei, e guardò il panorama verso ovest -verrai mandata a Granitica, una cittadina tra le montagne, situata sul confine tra l'impero di Aquatica e l'impero di Vulcano, a cui manca una strega erborista...- si girò di colpo verso di lei, con quei suoi occhietti penetranti -è davvero questo ciò che vuoi? Sprecare i tuoi poteri in questo modo?-

Amelia sbarrò gli occhi spaventata -non capisco di cosa parliate Miss Stella, i miei miseri poteri non sono di alcuna utilità per la Torre e...-

L'espressione sul volto della maestra si indurì -non raccontarmi fandonie, Amelia! Lo sai bene che posso vedere chi sei! Credi che nessuno se ne sarebbe mai accorto? Per tutti questi anni hai trattenuto i tuoi poteri, era così palese per me ma non ho mai detto nulla, e sai perché?- Amelia scosse il capo mentre impallidiva per la paura -perché ti avrebbero sicuramente mandata in guerra. Ma tu non sei adatta a combattere, il tuo animo è gentile, saresti probabilmente morta alla tua prima o forse alla tua seconda battaglia. Per questo ho taciuto sulla tua vera natura-. La giovane strega si sentì mancare ma la donna le prese il viso tra le mani, con la dolcezza di una madre -ho fatto in modo di assegnarti una insignificante cittadina di confine affinché tu potessi restare la persona meravigliosa che sei!-

Amelia odiava combattere, odiava la guerra e soprattutto odiava che le venisse ordinato di uccidere o distruggere. Per questo si era sempre dimostrata mediocre in tutte le materie sia pratiche che teoriche, cosicché nessuno si convincesse a sfruttarla in quel modo. Non aveva mai lontanamente immaginato che qualcuno avesse potuto scoprirla. Per fortuna, l'unica persona in grado di accorgersene, la sua cara maestra, aveva mantenuto il suo segreto. Si sentiva debitrice nei suoi confronti. Si abbracciarono con affetto e il giorno seguente partì salutandola col cuore leggero e colmo di gioia.

-Sei davvero crudele, Stella- disse il capo del Consiglio delle Streghe della Torre Magica avvicinandosi alla donna che ancora agitava la mano per salutare la ragazza.

Il sorriso gentile sparì e, in un istante, il suo volto rugoso divenne truce -era l'unico modo-.

-Ma tu l'hai tradita...-

-Un potere come il suo sarebbe sprecato se non venisse sfruttato, Celina-.

-L'hai spedita nel luogo più pericoloso del continente senza nessuna guida!-

-Io ho visto il futuro e lei adempirà al suo destino-. Concluse seccamente risalendo la gradinata di marmo che portava agli edifici della Torre Magica.

Celina sospirò preoccupata. Si aggiustò la tesa del nero cappello appuntito mentre guardava Amelia farsi sempre più piccina all'orizzonte -buona fortuna, Amelia!-

***

Non poteva credere di essere davvero stata assegnata ad un compito così semplice né di poter finalmente lasciare la Torre Magica. In groppa a Macchiabianca, il cavallo che le era stato affidato sin da bambina, si allontanò dapprima lentamente poi, appena fu sicura di essersi allontanata abbastanza da qualsiasi occhio puntato su di lei, partì al galoppo, prima che qualcuno potesse raggiungerla e ordinarle di tornare indietro. Non sarebbe capitato ma, nel dubbio, era meglio mettere molta distanza tra lei e la Torre.

IL DESTINO DI AMELIAWhere stories live. Discover now