Telecamere nascoste

90 12 27
                                    

I giorni passano, quando si lavora in ospedale. E dopo aver perso qualcuno per sempre, si ritorna alla normalità, anche se non sarà mai più come prima.

Tony mancava a tutti noi, soprattutto a Mark. Che da quando aveva cominciato con la psicoterapia cognitivo comportamentale, non parlava più con nessuno, tranne che con la sua psicologa.
Stella lo accompagnò solo per un paio di volte, ma poi si rifiutò di continuare.

Non voleva neanche prendersi la maternità, le sconsigliai di andare in sala operatoria, perché nelle sue condizioni non mi sembrava il caso. Per me era impossibile andarci, continuavo solo a visitare i miei pazienti, sia in reparto e sia nel mio studio privato.

Il dottor Ferra stava diventando sempre più bravo, era un medico chirurgo molto ricercato dai pazienti, ero sempre più orgoglioso di lui, anche se non gli dimostravo mai quanto valesse per me.
Anzi gli dicevo sempre che doveva migliorare sempre più, se voleva diventare il mio erede.

Mentre la nostra anestesista, da quando il nostro Tony morì, decise di prendersi un periodo di ferie.
Perché non voleva vedere la sala operatoria senza il suo amato aiutante, per lei era diventato come un figlio, non riusciva a vedere nessuno accanto a lei durante la procedura della anestesia.
Il suo posto venne sostituito subito da un'altra, mentre il sostituto di Tony fu difficile trovarlo, anche perché non ce ne erano di operatori socio sanitari con la specializzazione che aveva lui.

Così mi incaricai di trovare qualcuno da inserire in sala operatoria, un nuovo aiutante per tutti noi.
Volevo qualcuno in gamba come lo era Antonio, così decisi di far ritornare Giuseppe, il mio vecchio assistente, lo stesso che mi aiutò a operare Stella sedici anni fa.
Lui si era trasferito al San Timoteo di Termoli, due anni dopo l'intervento di Stella. Al suo posto venne sua madre, la nostra imperdibile Monica.
Ero sicuro che Giuseppe sarebbe stato un ottimo assistente.

Ma era giunto il momento di mettere le carte in regola, Stella non poteva più continuare a lavorare, la sua pancia cominciava ad essere evidente, non poteva più nasconderlo.
Giravano anche strane voci in ospedale, si diceva che il bambino non era il mio, ma del dottor Ferra.
Non volevo credere ai pettegolezzi della gente, ero sicuro che fosse mio figlio, perché corrispondeva da l'ultima volta che io e Stella avevamo fatto l'amore.
Almeno che, lei e Fabrizio, non erano andati a letto insieme il giorno dopo la mia partenza, ma era una cosa assurda, non mi avrebbe mai tradito così di punto e in bianco.

Durante un turno mattutino, Stella svenne per l'ennesima volta a lavoro, era esausta. La portai in sala medici, perché in infermeria non mi sembrava il caso, c'era troppo caos.
Ero da solo con lei, mentre era sdraiata sul lettino le alzai la maglia della divisa, le accarezzai la pancia, volevo che il nostro bambino sentisse il mio contatto.

"Stella amore mio, dimmi la verità è davvero figlio mio?" Le domandai mentre si stava riprendendo.
Lei si guardò intorno, come se non sapesse dove si trovava.

"Cosa dici!? Certo che è figlio tuo! Non dare retta ai pettegolezzi della gente, perché la gente è malvagia" mi rispose seriamente.

"Io non credo alle chiacchiere della gente, ma voglio capire perché sono arrivati a dire così?" Le chiesi.
Lei fece un lungo sospiro, che mi fece sentire agitato.

"Non lo so, hanno sempre da ridire su tutto. Forse perché una volta ci hanno visto insieme... ma non è stato come pensi. Io avevo avuto un attacco di panico, perché tu non c'eri e lui mi ha aiutato. Si è messo per terra insieme a me, facendomi respirare dentro un sacchetto di carta, poi siamo stati per un po' abbracciati, ma era solo per farmi sentire meglio" mi confessò tremante.

Le credevo, ma stavo male, perché in fondo anche io in un certo senso, l'avevo tradita quando stavo a Milano, anche se pensavo solo a lei. Ma non era mia intenzione ferirla, ancora non mi andava di parlarle di Luna. Che poi tra di noi, non era successo assolutamente nulla.

Amore in Corsia 2Donde viven las historias. Descúbrelo ahora