IO DI PIÙ

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STUDIO LEGALE FERRI

Qualche giorno dopo...

La Nexi Financial Ratil, una potente multinazionale finanziaria con grande influenza nella competizione nel mercato globale e sulla stabilità finanziaria è un cliente dello studio legale Ferri da anni ed  ora, per una divergenza finanziaria che gli ha fatto perdere migliori di Euro, lo accusa di scorrettezza e disonestà e lo minaccia di denunciare agli organi competenti l'omesso rilascio di fatture per somme percepite. Somme piuttosto ingenti  che potrebbero portarlo al fallimento. Ferri non sa se questa sia una  provocazione o meno, ma non ha intenzione di rimanere con le mani in mano, vuole tutelarsi.

"Mara!"
Grida all'interfono richiamandola nel suo ufficio.
"Signor Ferri, dica."
"Novità!"
"No signor Ferri. Ancora niente!"
"Cazzo! Possibile che non sia ancora uscita dall'ospedale."
"Ma signor Ferri, non ha subìto una semplice appendicectomia, è stata in coma!"
"Non ha detto che ne è uscita più di dieci giorni fa?"
"Sì."
Sbuffa Mara di fronte alla poca comprensione persino in una situazione del genere.
"E non ha detto che non ha subìto nessun danno al cervello?"
"Così mi hanno riferito!"
"Non ho tempo da perdere,  ne è sicura o no? Non saprei che farmene se non fosse al cento per cento delle sue capacità intellettive."
"Fonte certa! Anche uno dei suoi avvocati me lo ha confermato dopo una mia ennesima telefonata."
"Bene! Si rimbocchi le maniche allora, devo incontrarla al più presto!"
"Scusi signor Ferri, come fa a sapere che accetterà di incontrarla?"
Chiede Mara speranzosa che non lo faccia, per il semplice fatto di non dargliela vinta.
"Lo farà! A quanto pare è uguale alla madre, un animo buono!"
Lo dice con disprezzo, come fosse un disonore amare.

"Vada ora! La prossima volta voglio notizie positive. La chiami direttamente se necessario! Avrà con sé un telefono anche se in ospedale!"

Mara decide di provarci, la chiama.

"Signora Vera Ferri?"
Chiede sicura che il suo numero non sia sicuramente registrato nella sua rubrica.
"Mara! Come sta?"
Allibita. È felice che non l'abbia  cancellata completamente dalla sua vita, nonostante sia la segretaria della persona che probabilmente più odia al mondo.
"Io bene, Lei piuttosto signorina Vera!"
"Signora, sono sposata ricorda?"
Mara sorride un po' imbarazzata.
"Oh sì, signora Vera, per anni l'ho chiamata così..."

Vera la interrompe. È agitata sentendola senza sapere il motivo del suo improprio interesse.

"Mara, scusi, a cosa devo questa chiamata?"
"Ho saputo cosa le è successo e volevo accertarmi stesse bene!"
"Mara! Siamo entrambe adulte e intelligenti, sappiamo benissimo non è il vero motivo! So per certo che già ne è al corrente! Marco mi ha detto delle sue numerose chiamate, e parliamoci chiaro, in dieci anni mi ha cercata una sola volta quattro anni fa. Non è proprio così interessata alla mia vita!"

Vera è fredda, sembra essere tornata la Buzun Kalbi del passato.

"Mi scusi signorina... ehm signora Ferri, so di non essere stata presente nella sua vita, ma io sono sempre stata dalla sua parte, solo che..."
"Che lavora per lui e ha avuto paura di perdere il lavoro!"
Finisce la frase Vera giustificandola un po'.
"Un messaggio di solidarietà non avrebbe guastato il suo lavoro. Pensa sarei andata a riferirglielo!"
Mara si sente in difetto, effettivamente avrebbe potuto mantenere una sorta di rapporto in questi anni, invece l'unico tentativo che ha fatto quattro anni prima si è verificato catastrofico.

"Ha pienamente ragione. Ma quando ha ottenuto quel cliente di Milano è stata il mio orgoglio!"
Vera ricorda quel messaggio ricevuto da lei: congratulazioni signorina Vera.
Sorride e ammorbidisce il tono.
"Mi dica Mara, qual'è  il vero motivo di questa telefonata?"
"Il signor Ferri... vorrebbe vederla!"
Vera sente una fitta allo stomaco. Cosa vuole ancora da lei? Vuole insultarla ancora?  Vuole farla sentire inutile?  Impossibile! Ormai non la scalfirebbe più. Lei ama Can, lui è la sua forza, i suoi figli lo sono, e niente di quello che potrebbe dirle la farebbe rendere debole come lui pensa che sia.