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Il pomeriggio passò in fretta, la madre di Felix se ne andò verso le sei e a parer del maggiore, la donna non avrebbe voluto lasciare suo figlio ancora così presto, cosa che fece ridere il minore.
Verso sera Chris decise di aiutare Felix ad editare il video e a registrare qualche recensione divertente di entrambi. Per le nove di sera i due avevano completato il video che sarebbe uscito il giorno seguente, ed entrambi decisero di scaldare una delle tante pietanze che la madre di Felix aveva gentilmente preparato mentre quest'ultimo le faceva compagnia e sparlottavano di persone la quale il maggiore non sapeva neanche l'esistenza.
<Tua madre cucina meravigliosamente.> sorrise Chris massaggiandosi lo stomaco finalmente pieno.
<Lo so, ho imparato da lei dopotutto.> si vantò, ma smise guardando la faccia contraria del fidanzato.
<Amore saper cucinare non vuol dire che tu abbia imparato a non dare fuoco alla cucina o all'intero appartamento.> puntualizzò.
Felix mise il broncio e finì di mangiare. Si alzò e prese il piatto per poi posarlo nel lavello ed uscì dalla cucina per andare in camera portando con se il computer.
Poco dopo Christopher finì anche lui, si alzò e sbarazzò il tavolo per poi mettersi a pulire i piatti sporchi e dopo averli asciugati li riposò nella credenza. Chris amava l'ordine e la pulizia e tendeva spesso a sgridare il minore per il suo disordine. Anche se era minimo.

<Chris! Chris guarda questa scena!> saltellò sul posto Felix spostando il pc in modo che anche il maggiore potesse guardare.
<Cosa c'è di strano?> chiese dopo aver visto quindici secondi di uno spezzone del video.
<Guarda la tenda! Si muove e la finestra è chiusa!> alzò di poco la voce.
Felix aveva il cuore in gola a quella scena, era credente e i fantasmi gli mettevano inquietudine, se non paura.
Effettivamente, Chris concentrandosi sulla scena di un Felix che riprendeva un mobile posto accanto alla finestra, a pochi metri dall'ingresso, notò che la tenda si mosse, leggera e quasi come se qualcuno l'avesse sfiorata.
<Probabilmente la porta era aperta.> alzò le spalle.
<Non credo, ho registrato dopo che mia madre se ne è andata questa scena.> si morse il labbro pensieroso. <E la porta era chiusa.>
<Forse in quel momento l'avrò aperta il per buttare via le buste.> alzò le spalle ritornando poi a leggere il suo libro sistemandosi gli occhiali.
Felix non disse altro, decise da solo di eliminare la scena dal video, ma non dal file originale, e di continuare ad editare, in silenzio. Sapeva che se avesse cercato di aprire l'argomento fede, fantasmi e robe spiritiche il maggiore lo avrebbe liquidato con il suo solito fare da "è tutto inventato per soldi" o "solo le persone che non hanno altro da fare e si aggrappano ad un qualcosa o una divinità non esiste" erano semore queste le motivazioni.
Si Christopher Bang era ateo, eppure era cresciuto in un orfanotrofio tenuto dalla chiesa centrale di Sydney.

Felix finì il lavoro per le due del mattino, il compagno gli dormiva profondamente accanto, rannicchiato sotto le coperte.
Piegò il collo a destra e a sinistra per scrocchiarlo e successivamente rilassare le spalle mentre il computer si spegneva. Si alzò dal letto per fare una veloce doccia tiepida, prendendo in silenzio l'intimo pulito e la maglia del maggiore con cui solitamente dormiva.

Christopher si svegliò col rumore dell'acqua della doccia che lo cullava col suo dolce rumore bianco. Si alzò dal letto, la gola secca di notte gli lasciava l'abitudine di alzarsi in piena notte per andare in cucina e bere. E così fece.
Finito di dissetarsi al buio, come era solito fare, con la coda dell'occhio vide il minore passare leggero nel buio, dirigendosi in salotto, probabilmente per posare il computer o per metterlo in carica come solitamente faceva, aveva il sonno leggero e il rumore del motore del computer che emetteva ogni volta che era in carica, non riusciva a farlo addormentare.
Posò il bicchierre nel lavello della cucina e ritornò in camera da letto. Nel corridoio vide la porta del bagno chiusa, la luce all'interno però era spenta. Scrollò le spalle assonnato e entrò in camera da letto mettendosi a letto nuovamente. Si girò dal lato della finestra, dando le spalle alla porta e il lato dove dormiva Felix.
Sbadigliò un'ultima volta per poi chiudere gli occhi, nello stesso istante sentì le coperte scostarsi ed il materasso abbassarsi, segno che il minore aveva deciso di dedicargli un po' di attenzione.
Con il piede cercò del contatto fisico, ma non trovò nulla.
<Sei arrabbiato?> chiese con voce roca nel buio.
Nessuna risposta.
<Okay! Mi dispiace di aver detto che la tua cucina è.. Immangiabile, ma non sempre okay?>
Ancora silenzio.
<Okay forse i tuoi dolci sono- no non forse, sono sempre buoni i tuoi dolci okay?> sorrise nel buio ricordando i brownie che il minore preparava spesso.
Ancora nessuna risposta, solo un'inquietante silenzio.
Sbuffò e accese la lampada sul comodino per poi girarsi dall'altro lato, ma non vi era nessuno, sul letto al suo fianco.
<Sei sveglio?> la voce profonda del minore lo spaventò facendolo sobbalzare.
Felix era accanto alla porta, i capelli leggermente umidi, un asciugamano intorno al collo e la maglia bianca che gli stava larga per il fisico magro, e gli lasciava scoperte le gambe nude.
<N-non eri qui?> chiese con voce ancora roca. Felix rabbrividì per quel tono.
<Sono appena uscito dal bagno.> indicò la porta semi-aperta.
Chris si diede dello stupido ma annuì non dicendo altro.
<Ho sentito che parlavi con qualcuno o il phon mi fa brutti scherzi?> rise leggero.
Felix posò l'asciugamano umido sulla sedia di fronte al letto e raggiunse il maggiore a letto. Chris osservò i movimenti del minore, incantandosi nella sua bellezza leggera ed elegante, come un valzer.
<Pensavo di averi sentito venire a letto, probabilmente stavo già sognando.> alzò le spalle e si girò per spegnere la luce e rimettersi a dormire.
<Solo questo? Io ho sentito qualcosa sui miei dolci o sbaglio?> si avvicinò a lui nel buio per afferrare dolcemente il suo braccio scoperto e lasciarci un dolce bacio sopra.
<Quindi hai ascoltato ciò che ho detto o no?> borbottò offeso.
<Ho sentito dire che ti piacciono i miei dolci, avevi la voce abbastanza alta e dal bagno si sentiva. Quindi vuoi che ti faccio di nuovo i brownie?> aderì il corpo al suo, abbracciando la sua vita muscolosa.
<Mh, ripensandoci no..> continuò a borbottare, ma questo fece ridere il minore.
<Ne sei sicuro? Ne brownie ne nulla di dolce?> lo calzonò trattenendo un'altra risata mentre l'altro si girava verso di lui e lo afferrava dai fianchi.
<Non sono assolutamente sicuro... Che hai da offrirmi?> sorrise malizioso nonostante sapesse che Felix non poteva guardarlo.
Il biondo non rispose, si mise a cavalcioni sul suo corpo, sedendosi pesantemente sul bacino del maggiore lasciando che un gemito roco risuonasse nel buio.
<Qualcosa che ti piace e molto dolce - e che abbiamo lasciato in sospeso qualche ora fa.> ridacchiò iniziando a muovere lentamente il bacino su quello del maggiore, ansimando sul suo petto nel sentire il piacere crescere da parte di entrambi.

Chris gli afferrò i fianchi e con una spinta leggera col bacino, capovolse la posizione ritrovandosi sul corpo del minore. Nel buio cercò di baciare le labbra del minore, scoppiando a ridere quando si ritrovò a baciare il mento e la gote magra.
<A-aspetta, fai piano n-non abbiamo fretta.> rise il biondino afferrandogli il viso con entrambe le mani e lo spinse verso di se congiungendo finalmente le loro labbra in un bacio inizialmente lento e dolce.
Chris mosse i fianchi verso quelli di Felix, frizionando i membri coperti di entrambi. Quest'ultimo gemette riuscendo a sentire quanto il maggiore lo desiderasse attraverso i pantaloncini sottili dell'altro, tanto sottili da sembrare quasi che non esistessero.
<Lixie.. Voglio sentirti urlare, di più.> soffiò sul collo dell'altro, facendolo rabbrividire e gemere ancora più forte.
<Chris, amore- ahh!> gemette il biondo quando il maggiore morse la sua clavicola, lasciando un segno rosso e abbastanza profondo per far si che rimanesse per giorni.
<Ti-ti ho fatto troppo m-male?> ansimò fermando anche i movimenti del bacino.
<Un-un po' ma passerà, continua per favore.> piagnucolò alzando il bacino.
Chris gli sfilò la maglia. Con le mani testò dolcemente il corpo leggermente muscoloso del fidanzato e, una volta trovato i capezzoli già turgidi dal piacere, si abbassò baciandone uno mentre l'altro veniva stuzzicato con unghia e polpastrelli.
<A-ahh!> gemette nel sentire il suo punto debole essere brutalmente stuzzicato.
<Vuoi che vada più forte?> sussurrò per poi leccare quel piccolo bocconcino e intrappolarlo subito dopo con le labbra e tirarlo leggermente. Felix rabbrividì e il suo corpo si contorse per gli spasmi dovuti a tale piacere.
<V-oglio che passi oltre.> fece una piccola risata e lo spinse dalle spalle mettendolo seduto tra le sue gambe.
Felix gli tolse la maglia finalmente, poté toccare quel corpo che ormai conosceva a memoria, si soffermò sui suoi addominali e ci lasciò dei baci leggeri. La mano scivolò sulla patta dei pantaloncini sottili e strise il membro del maggiore.
Chris gemette afferrando i capelli del minore, tirandolo su con un ringhio.
<Non provare a rifarlo.> ringhiò ancora contro le sue labbra schiuse.
<Altrimenti?> sorrise malizioso nel buio immaginando l'espressione furiosa ed eccitata del maggiore ogni volta che lo provocava.
<Ti scopo così forte da non farti camminare domani, signorino.> ringhiò al suo orecchio. L'altro si leccò le labbra eccitandosi ancora di più.
<Fallo allora.> rise.
La sua risata si spense quando Chris lo tirò per le gambe e gli sfilò i boxer velocemente. Lo sentì sfilarsi anche i suoi mentre lui si allungava a prendere il lubrificante nel comodino.
Ritornato alla posizione precedente, aprì la boccetta e ne versò un pò sulle dita, rabbrividendo al contatto del gel freddo. Si allungò per tastare il maggiore e appena lo trovò, non molto lontano da se, prese a lubrificargli il membro duro, ricevendo dei versi di gradimento a quel massaggio.
Chris gli rubò la boccetta dalle mani, facendo lo stesso del minore, lubrificando però il suo orfizio già pulsante, non attendendo altro lo penetrò con due dita, volendolo preparare velocemente. Aveva bisogno di lui in quel momento.
Felix gemette all'intrusione.
<Ch-Chris ti voglio ora.. > ansimò togliendo la mano del maggiore dalle sue gambe.
<La pazienza è la virtù dei ricchi sai?> rise quando l'altro borbottò a voce bassa.
Prese le sue cosce portandosele sulle spalle mentre si occupava ad allineare il membro alla fessura dell'altro. Prima di penetrarlo in una stoccata decisa, lasciò un bacio sulle labbra del minore. Alla penetrazione improvvisa Felix urlò, stringendo le coperte sotto di se.
<T-ti ho fatto male?> ansimò Chris senza muoversi. Sentì il minore irrigidirsi.
<N-no continua p-per favore.> si rilassò il più che poté, dando all'altro l'okay di potersi muovere.
Il sesso tra di loro non era mai uguale, poteva essere lento e dolce o veloce e aggressivo, ad entrambi piacevano entrambi i lati. Al maggiore specialmente quando il giorno dopo vedeva il minore zoppicare per la casa. Anche se si sentiva in colpa di farlo troppo forte l'altro lo riassicurava dicendo che l'avrebbe fatto altre infinite volte in quel modo.
Le spinte del maggiore si fecero più intense e irregolari man mano che passava il tempo, i gemiti si mescolavano l'un l'altro e le mani si stringevano forti per il piacere che entrambi stavano ricevendo.
Felix inarcò la schiena quando Chris colpì la sua prostata, morse la sua spalla, segno che stava per venire e Chris amava quando lo faceva.
<L-Lixie.. Resisti ancora u-un po-o' ci sono qua-si.> gemette andando sempre più veloce, tanto da far tremate il letto.
Felix dal suo canto non riusciva più a resistere, voleva venire, ma voleva farlo anche insieme al maggiore. Finalmente poco dopo, entrambi con un gemito che ricorreva ai loro nomi, esplosero in un orgasmo appagante.
Chris crollò sul corpo del fidanzato mentre l'altro prese a fare respiri profondi per regolarizzare il battito del cuore.
<Ti amo Chris.> mormorò.
<Ti amo Felix.> sussurrò prima di scostarsi dal suo corpo e abbracciarlo da dietro.
<Chris?> rise poco dopo.
<Mh?> borbottò già mezzo addormentato.
<Devo pulirmi e anche tu.. > rise quando l'altro borbottò parolacce nell'alzarsi e sparire in bagno seguito dal minore.

Inside You ~  ChanlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora