equilibrio

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"A te" Disse Manuel posando un bicchierino contenente un caffè sul banco di Simone, il quale lo ringraziò sorridente. Quella mattina avevano un'ora buca e nessun supplente si era ancora presentato in classe, dunque Manuel ne approfittò per prendere un caffè per sé e per il suo amico.

"A cosa devo questa gentilezza?" Gli chiese il corvino portandosi il bicchierino alle labbra.

Manuel scrollò le spalle, guardandolo "Che te serve un motivo ? Bevi" disse ironico per poi bere il suo caffè. Quella mattina si sentiva particolarmente di buon umore. Lo era da un bel po', al dir il vero.

Manuel si era deciso alcune settimane prima di porgergli scuse e dargli le spiegazioni che gli spettavano. La verità non venne completamente a galla però, non gli rivelò ovviamente di quella strana gelosia che lo aveva portato ad agire in quel modo, tantomeno gli disse dei sentimenti che si stavano facendo spazio in lui da un paio di mesi, ma trovò comunque delle motivazioni convincenti per far sì che le cose tra loro si aggiustassero una volta per tutte.

E in quel venerdì mattina si respirava proprio quell'aria di serenità che alleggiava tra loro da quel giorno in cui avevano chiarito. Era come se il loro rapporto si fosse evoluto, come se la loro amicizia fosse arrivata ad uno stadio successivo. Manuel era pronto ad esserci per lui e viceversa.
E così, quando Simone non era in compagnia di Evan, passavano i pomeriggi insieme tra studio e cazzeggio. Scherzavano, fumavano, facevano lunghie chiacchierate, a volta Simone passava nel garage. Manuel recentemente era anche alla ricerca di una macchina poiché che da lì a poco avrebbe preso la patente e si serviva anche dell'aiuto di Simone.
Tra loro, dunque, era come se tutto fosse tornato come prima anche se con qualche cambiamento.

Oltretutto Manuel sembrava aver imparato a placare gli istinti e a controllare quella strana gelosia che non aveva fatto che combinare guai tra lui e il suo amico. Avrebbe voluto che gli fosse indifferente vederlo mano nella mano con Evan ma, anche sforzandosi, quello che stava provando in quel periodo col passare del tempo era sempre più forte e chiaro ai suoi occhi e non poteva più evitarlo. Almeno era riuscito a non darlo a vedere.

"Simò" lo richiamò Manuel "Ma quindi stasera ci sei da Chicca?"

"Cazzo" Sibilò portandosi una mano sulla fronte "Me ne so dimenticato, devo dì ad Evan che non ci so'"

"Simone Balestra che declina una chiavata per una festa di compleanno attenzione ragazzi miei questa non è un'esercitazione" Disse Manuel prendendolo in giro portandosi le mani ai capelli con fare sorpreso. Simone rise e gli diede una spinta, mascherando un lieve imbarazzato.

Manuel lo guardava e non riusciva a non pensare a quanto lo facesse star bene la consapevolezza che era stato lui a provocare quella risata, trovava Simone estremamente bello quando rideva. E si odiava per pensarlo.

"Lo dici come se fossi sempre insieme a lui"

"tu sei sempre insieme a lui" disse Manuel calcando quelle parole "Me sento trascurato Simone Balè" continuò  con fare drammatico.

"Te sei tutto scemo" Si morse il labbrò Simone per trattenere l'ennesima risata, gesto che non passò inosservato agli occhi di Manuel. Quest'ultimo si sentiva patetico, era palese ormai che Simone gli facesse un effetto particolare e ancora imperterrito ignorava e negava, persino quando succedevano cose del genere.

"Ma guarda un po'" Manuel rivolse uno sguardo dietro ad una figura infondo all'aula "Te cercano mi sa"

Simone si girò e vide il suo ragazzo con le braccia conserte appoggiato alla porta della classe che, nel incontrare il suo sguardo, lo salutò sorridendo.

tutto mi riporta a te ; simuelWhere stories live. Discover now