Remember me

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Tate mi mancava.
In quella casa ogni minimo dettaglio me lo ricordava, ero costretta ad infestare il mio passato, attraversando i corridoi dei ricordi. Lui era stato il mio tutto.
Avete presente quando una persona dal buio viene ad aiutarvi, per trovare la luce, insieme? Beh quella persona era stata Tate, con il suo sorriso, con i suoi modi impacciati e goffi per conquistarmi. Con i suoi capelli biondi, sempre scompigliati. Si. Lui era il mio Tate. E lo amavo.
Dio, se lo amavo. Mi mancava ogni giorno di più. Avrei voluto baciarlo, stringerlo, perdermi tra le sue braccia, ma non avrei potuto farlo mai più.
Osservai la stanza e mi sentii per la prima volta, davvero morta. Avvertivo il peso del passato che come un macigno mi schiacciava, rendendomi impossibile respirare. Tate era li, da qualche parte, che girovagava nelle immense stanze della casa in cui entrambi avevamo perso la vita eppure non riuscivo mai ad incontrarlo, ci provavo, tutti i giorni, nella speranza di intravedere anche una traccia di lui, uno spazzolino, una maglia, un capello. Nulla.
Sembrava scomparso, come se non fosse nemmeno mai esistito. Ma cazzo, come potevo dimenticarlo? "STUPIDA,STUPIDA,STUPIDA" mi maledissi ricordando che ero stata proprio io a chiedergli di sparire, avevo urlato addosso a lui la mia rabbia e la mia frustrazione. VA VIA TATE, VA VIA. Come avevo potuto cacciare via l'unico ragazzo che io abbia mai amato?
Certo non era stato un angelo, Tate è l'oscurità, ma nonostante ciò mi ero totalmente, incondizionatamente, innamorata di lui e non potevo fare a meno di provare quell'enorme vuoto al petto per la sua mancanza.
Mi appoggiai al muro mentre calde lacrime solcavano il mio volto
:-TATE!TAAAATE- Cominciai a gridare, tra le lacrime :-TATE- Mi buttai a terra e cominciai a battere pugni contro il muro. Corsi in bagno ed impugnai la lametta, guardandomi allo specchio. L'unica persona che poteva amarmi se n'era andata. Cominciai a fare tanti piccoli tagli lungo il braccio, sentendo dolore ma non ferendomi davvero, il sangue colava nel lavandino, lasciando scie rosse che cancellai aprendo il rubinetto e lasciando scorrere l'acqua. Mi mancava così tanto, nemmeno tagliandomi ero riuscita a provare qualcosa, solo lui, solo Tate riusciva a farmi sentire viva nonostante oramai non lo fossi più da mesi.
Morta. Morta. Ho l'eternità da passare in questa casa, ma senza nessuno a cui donare la mia intera esistenza.
:-Tate...- sussurrai dolcemente guardando la lametta ancora appoggiata sul lavandino giá perfettamente pulito. Fu allora che sentii un leggero soffio di vento, come una carezza leggera sul capo.
:-Sono qui...e ci sarò sempre, anche quando non potrai vedermi. Violet. Ti amo non lascerò che nessuno e niente ti faccia del male. Fidati di me. - Sentii sussurrare la voce del mio Tate, sembrava essere dietro di me, potevo sentire il suo respiro sfiorare il mio collo nudo. Ma quando mi voltai, per abbracciare il ragazzo che più amavo al mondo, non trovai nulla.

Tate non c'era più.

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