23.

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-Allora, sono nato a Boston e..-
-Non voglio la storia della tua vita! Parti dal liceo!- dico ridacchiando.
Lui sorride e continua:
-Mi sono trasferito nella nostra cittá a quattordici anni, in tempo per incominciare appunto il liceo. I miei viaggiano spesso per lavoro e all'etá di dieci anni sono andato a New York. Lí ho fatto le medie, che per tutta franchezza, ho odiato, perché ero lo sfigato di turno. Quindi, tornato vicino a Boston, ho deciso di cambiare stile di vita e diventare il ragazzo scorbutico e antipatico che conoscevi a Giugno. In ogni caso, sono stato accettato e ne sono felice. Anche se so di risultare antipatico-
Wow!
-E tu?- chiede.
-Anche io sono nata a Boston. Mi sono trasferita qui a tre anni. Nella grande metropoli ora ho nonni e zii. I miei genitori mi hanno sempre protetta e costudita. Non avevo mai capito perché. In casa nostra non c'erano specchi, e non ce ne sono tutt'ora; nonostante non abbia mai fatto test allergici, hanno sempre detto che ero allergica all'aglio; mi coprivano di crema anche quando c'era poco sole e mi davano sempre il succo d'arancia rossa la mattina, che poi é l'antidoto contro l'essere vampiri. Diciamo che non ho mai avuto una vita normale. Dalla prima alla terza elementare sono stata vittima del bullismo. Poi, per fortuna, il bullo ha cambiato scuola. Ho continuato le elementari in solitudine, perché non volevo che qualcun'altro mi prendesse in giro. Ho cambiato scuola alle medie e ho incontrato Anne. Diciamo che, visto che anche lei aveva sofferto di bullismo, ci siamo trovate bene insieme e ora siamo migliori amiche- concludo.
Sorride.
-Non pensavo avessi sofferto cosí tanto-
Io faccio spallucce sorridendo:
-Neanche tu hai avuto una vita facilissima. Secondo me se adesso diventi meno antipatico, la gente ti apprezzerebbe molto di più- gli consiglio.
Lui abbassa lo sguardo:
-Lo so. Ma ho paura che pensino che sono uno senza spina dorsale-
-Tranquillo. Quando arriverá la ragazza giusta, sará lei ha cambiarti- gli dico dolcemente.
Lui annuisce: sembra cosí vulnerabile adesso.
-Dormiamo?-
Lui annuisce ancora sorridendo e ognuno va nella sua stanza.

Mi sveglio di scatto sentendo un tonfo dal piano di sotto. Controllo l'ora e sono le 6:30 a.m. Chi fa casino a quest'ora?
Mentre esco dalla stanza, anche Matt fa lo stesso.
Scendiamo le scale e c'é una Anne traballante che cammina come un'ubriaca; e a giudicare dal suo aspetto, credo proprio che lo sia.
-Anne tutto okay?- le chiedo.
-Certo Charli! Mai stata meglio!- urla.
-Abbassa la voce. Mettiti in pigiama e vai a riposare- le ordino.
-Andiamo amica rilassati! Non sei mia madre- commenta sempre con quel sorrisino idiota, tipico degli ubriachi:
-Ma dove siete andati?- chiede Matt.
-A un locale...non ricordo il nome...ma era bellissimo, e poi la vodka e ballaaaaare- prolunga la A a dismisura.
-Anne vai a riposare per favore- le chiedo.
-Scusami, ma te non devi limonare con lui?- chiede incando Matt.
-Ma cosa stai dicendo?! Andiamo Anne, vieni a letto- le ordino.
-Ho detto quel che ho detto...non mi ricordo cosa peró...vabbé, non voglio venire a letto!- urla.
Basta, é troppo.
-Prendi le capsule rosa nella dispensa- ordino a Matt.
Lui annuisce e va in cucina.
Io -meno male che ho la forza di un vampiro- sollevo la mia migliore amica di peso e la porto di sopra. Cerco di metterle il pigiama, e non so come, ci riesco.
La infilo a forza sotto le coperte, nonostante le sue lamentele.
Matt arriva subito dopo e mi dà la pastiglia, che le infilo in bocca. Lei all'inizio tossisce, ma si addormenta lentamente.
-Sonnifero? Ma a che ti serve?- chiede divertito.
-Sono un vampiro, ma visto che di giorno non posso dormire lo uso per constringermi a dormire la notte-
Lui sorride e ognuno torna nella sua stanza, per la seconda volta.

Matthew's POV
-Sono un vampiro, ma visto che di giorno non posso dormire, lo uso per costringermi a dormire di notte- spiega lei.
Io sorrido.
Esco dalla stanza della "Anne ubriaca" e io mi butto sul letto della mia.
Cosa voleva dire con "scusami, ma te non devi limonare con lui?"?
Che anche io piaccia a Charli? No, impossibile, lei sta con Brian, non lo penserebbe mai.
MA...per riuscire a conquistarla, devo farle un regalo favoloso.
Si, ma cosa? Lei è un vampiro, non posso di certo regalarle uno specchietto per il trucco con dei pennelli come faccio di solito con le femmine.
Devo pesare, lei avrá il regalo migliore di sempre.

Sono le 11:30 a.m.
Continuo a sentire porte che spattono. Ma chi é che fa tutto questo casino?
Mi alzo e esco dalla camera. Vedo la porta di quella di Anne socchiusa: probabilmente Charli la starà assistendo per via del mal di testa post-sbornia.
Busso.
-Chi é?- chiede.
Lo sapevo.
-Sono Matt-
-Avanti- risponde ed entro.
Anne é sul letto con tantissime scatole di medicinali sul comodino e Charli controlla ogni cinque minuti l'orologio e gliene da qualcuno.
-Vuoi farle ingerire tutte le scatole?- domando ridacchiando.
-Ah ah. No, serve solo a farle passare il mal di testa. É successo una volta a mio fratello e quindi so cosa fare-
-Tuo fratello ubriaco?- chiedo stupito.
Sembrano tutti dei ragazzi per bene quelli della sua famiglia.
-Sì, due anni fa era uscito senza permesso con degli amici e nel loro gruppo ce n'erano due piú grandi che li hanno portati in discoteca. Lí si é ubriacato fino allo sfinimento. Tornato a casa aveva lividi ovunque, questo perché è svenuto piú volte mentre camminava. La mattina aveva un enorme mal di testa e vomitava dappertutto. Quindi ho imparato- finisce la ,sua spiegazione.
Io sorrido perché non so cosa risponderle.
Intanto Anne si é addormentata.
-Andiamo a fare un brunch?- chiedo.
Lei mi guarda divertita:
-Va bene!- sorride e scendiamo.

Sono un vampiro?! Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora