{III}

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Emy's POV

E -c-cosa stai facendo?


Mi sono girata e quello che ho visto mi ha fatto rimanere scioccata. Il collega di Ji-Won era dietro di me, con le mani sul mio fondo schiena e gli occhi puntati su di me, con un sorriso malizioso e perfido


X -guarda un po' cosa abbiamo qua..

E -HAI PROBLEMI PER CASO?!

X -eddai bimba stai ferma. Non è niente male per la tua età sai?


Mi sono girata nel tentativo di tirargli un sonoro schiaffone, ma lui ha dei riflessi migliori ed è riuscito a fermarmi. Era un pazzo. Ho bisogno di aiuto.


X -cosa stavi cercando di fare piccola bagascia? Volevi farmi del male?

E -LASCIAMI

X -non sei tu che puoi darmi ordini, capito bambina?


Dicendo questo mette una mano sulla mia bocca, impedendomi di chiamare aiuto. Mi spingeva contro il muro e con l'altra mano inizia a sbottonarmi la divisa. Ho paura, sono spacciata e nessuno verrà mai ad aiutarmi. Vorrei solo svegliarmi da questo incubo, nel mio letto coperta dalle lenzuola soffici.

So che non riuscirò mai a scappare dalla sua presa. Una lacrima inizia a segnarmi le guancia, poi un'altra e un'altra ancora. Mi sto preparando al dolore. Poi appare lui.

Quell'angelo misterioso dal profumo dolce che mi avvolge con le sue ali e mi proteggeva. Non è di certo il momento di sognare ad occhi aperti, ma non è una cosa che controllo: viene così, spontanea. Ma sta volta ho aperto gli occhi. Ho visto la sua mano sulla mia vita, decisamente di un ragazzo. Non ce la faccio più, voglio scoprire chi sia. Giro la testa e per un secondo vedo il suo viso. Così perfetto, dall'aspetto puro, dolce ma selvaggio allo stesso tempo. I capelli neri e lunghi, che gli coprono gli occhi. E' bellissimo. Ma quando li apre, di un colore azzurro brillante...


sento mollare la presa. All'improvviso percepisco qualcuno passarmi vicino, qualcuno di familiare. Che sia lui? L'angelo che appare nei miei sogni? Apro gli occhi e vedo Ji-Won e il suo collega combattere.

Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere. E' incredibilmente bravo, agile e forte per la sua età. Sembra si sia preparato per anni, sin da piccolo, per questo momento. Sembra quasi che preveda le mosse del suo avversario. Sono felice ma spaventata, mi ha salvato la vita ma sta rischiando la sua. Per me.

Il ragazzo è ridotto in modo pessimo. Ha lividi ovunque, il naso quasi sanguinante ed è immobilizzato sotto al peso del mio amico. Non voglio stare qui impalata mentre Tom mi salva la vita. Mi allaccio i bottoni della divisa e ancora con le lacrime al viso chiamo il mio capo che va subito ad aiutare Tommy. Lo sollevano tenendogli le mani dietro la schiena, mentre una mia collega chiama la polizia. La stazione è dietro l'angolo, quindi ci hanno messo poco ad arrivare e lo hanno portato subito da loro.


Ji-Won era sudato e aveva anche lui qualche livido. Mi sentivo in colpa. Siamo rimasti solo io e lui nel retro, e ho colto l'occasione.


J -Areum come s-

lo interrompo correndogli incontro e abbracciandolo. Le mie braccia sono attorno al suo corpo e dopo un po' lui fa lo stesso con me. Mi sento protetta adesso. Non è l'angelo, ma sicuramente mi aveva salvato la vita.


E -grazie..


La mia faccia è nel suo petto ma riesco comunque a sentirlo arrossire. Vorrei che questo momento non finisse mai. Mi sento così bene tra le sue braccia, al sicuro e protetta da tutto.


J -sei una mia amica e sai che tengo agli amici. Era un dovere salvarti da quello schifo.

E -sarà, ma ti ringrazio comunque. Mi hai salvato la vita.

J -smettila ahahah mi farai arrossire

E -è la verità ahahah


A quel punto ci stacchiamo e ci guardiamo negli occhi per un secondo.

J -andiamo, ti accompagno a casa

E -no Tommy non posso, devo finire il turno e ho veramente bisogno di soldi per il concerto.

J -tranquilla, ho parlato col capo e ti pagherà comunque. Deve anche risarcirti per quello che è successo

E -va bene


Ci incamminiamo verso casa mia, uno affianco all'altro. Ormai c'è quasi buio, sono quasi le 8 e devo assolutamente sbrigarmi per studiare. I lampioni illuminano il cammino con una luce fioca ma sempre più luminosa di quella del sole, che ci ha quasi del tutto lasciati per oggi.

Iniziamo a parlare del più e del meno e scopro delle cose che non sapevo di lui fino a qualche ora fa. Abbiamo qualche passione in comune, gusti simili e opinioni lo stesso.


J -ti sta molto bene la divisa sai?


Mi sento arrossire malissimo, il mio cuore sta per collassare dall'emozione e dall'imbarazzo. Spero solo che lui non l'abbia notato. Ma con la mia fortuna, ovviamente non è così..


J -stai arrossendo?

E -ehm no, è trucco ahahah

J -ah prima non l'ho notato

E -serio? strano oggi ne ho messo più del solito aahha

J -se lo dici tu..


Ha capito. Cavolo non riesco mai ad inventarmi una scusa decente. Alla fine siamo già arrivati a casa, davanti al mio appartamento. Prima di andare via mi dice:


J -se succedesse qualcosa, non farti problemi a chiamarmi okay?

E -va bene. Grazie ancora


non risponde ma mi sorride in modo dolce. Ho sentito le farfalle nello stomaco in quel momento. Ma fa abbastanza freddo, così salgo in casa ed inizio a studiare. Tra poco meno di un mese abbiamo la maturità e devo prepararmi al meglio. Ho già studiato più della metà del programma, mi mancano solo le materie più difficili. Apro il libro di fisica e inizio a fare i miei esercizi. Sono abbastanza brava quando studio, ma oggi non riesco a concentrarmi. Mi appare l'immagine di Ji-won che mi salva e mi sorride continuamente.

Non riesco a concentrarmi, meglio chiudere i libri e riflettere sta sera.

Mi piace? No, il mio amore è solo Kim Taehyung. Ma forse...

Non lo so. Sto impazzendo, non ce la faccio più. Ho talmente tante cose in testa. Gli esami, i miei amici, il concerto, il mio libro, Ji-Won...

Forse sto solo impazzendo e non riesco più a ragionare. Meglio chiamare delle amiche.


If We Live Fast, Let Us Die YoungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora