Capitolo Quattro

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Bere fa male

Il fumo uccide

Nessuno mai qui ti dirà che è peggio amare

(Amore alcolico - Ermal Meta)



Nei giorni seguenti, Manuel fa di tutto per evitare Simone. Perché è vero che ha deciso di farsi bastare la sua amicizia, ma non è così facile accettare che la persona che ami non sarà mai tua e Manuel ha bisogno di tempo per poter sopportare una cosa simile.

Simone tenta di mandargli messaggi e chiamarlo nel weekend - il primo messaggio Manuel lo riceve sabato mattina e ha quasi la tentazione di rispondere quando vede che Simone si è preoccupato perché la sera precedente è andato via senza salutare - ma Manuel non risponde quasi mai e quando lo fa gli dice semplicemente che non si sente molto bene, che probabilmente sta covando l'influenza.

E Simone sembra crederci.

Il lunedì mattina però Manuel è consapevole che non può più evitarlo.

Si dirige a scuola con lo stomaco talmente in subbuglio che quella mattina non è riuscito nemmeno a bere un caffè, consapevole che come ogni mattina sarà costretto a vedere Simone e Francesco insieme, ma questa volta con la consapevolezza che la loro non è una storia destinata a finire in fretta.

Ciò che ha visto la sera della festa continua tormentarlo, ma ogni volta che ci pensa non può che darsi dell'idiota. Come poteva anche solo pensare che un giorno Simone avrebbe condiviso quella canzone con lui, quando lui non ha nemmeno il coraggio di dirgli cosa prova?

Eppure ci aveva sperato. Aveva iniziato a sperarci da quel pomeriggio d'estate in cui avevano parlato delle loro canzoni preferite, ci aveva sperato anche quando Simone gli aveva detto che frequentava una persona perché credeva che in fondo una parte di Simone sarebbe sempre stata innamorata di lui.

E le sue speranze si erano dissolte nel nulla come una nuvola di fumo.

Ora non gli restava che prendere i pezzi del suo cuore e cercare di rimetterlo in sesto, cercare di andare avanti, di superare quella storia. Di superare Simone.

Era consapevole che ci sarebbe voluto del tempo, che non sarebbe stato facile. Ma doveva farlo.

"Manuel."

La voce di Simone lo spinge a fermarsi in mezzo al corridoio e a voltarsi.

È stranamente in ritardo - più di lui - e Manuel non può evitare di pensare che forse si è attardato perché è rimasto a pomiciare con Francesco davanti al muro dell'amore.

L'idea gli fa venire la nausea e lo spinge a tenersi una mano sullo stomaco, quasi avesse paura di vomitare da un momento all'altro.

"Ciao" risponde mentre Simone lo raggiunge e poi riprendono a camminare insieme verso la loro classe.

"Come ti senti?"

Manuel lo guarda smarrito per un attimo prima di rendersi conto che Simone ha creduto alla sua bugia sul fatto che avesse l'influenza e probabilmente è per quello che gli sta facendo una domanda simile.

"Insomma, mi sto riprendendo" risponde. E non è nemmeno una bugia, solo che la causa non è l'influenza.

"Mi è dispiaciuto che l'altra sera tu sia andato via così di fretta, senza salutare. Non abbiamo quasi avuto il tempo nemmeno di scambiarci due parole."

Manuel vorrebbe rispondergli che se n'è accorto che non hanno avuto il tempo di scambiarsi due parole, che si è accorto che Simone aveva occhi solo per Francesco e che probabilmente nel suo cuore non c'è più spazio per lui.

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