.

153 8 4
                                    

⛩️/Consiglio di inserire in sottofondo Pastello Bianco dei Pinguini Tattici Nucleari,visto che il filone narrativo segue il lyrics della canzone/⛩️

🗾/l'intreccio della storia va ad alternanza di momenti,ovvero,dopo la perdita e prima della perdita dell'amico e infine -com l'introduzione della professoressa- dell'infanzia dei due;
si nota come alex non sia più lo stesso tra un strofa e l'altra.
A ogni spazio di un rigo vi è il passaggio a un altro momento della sua vita/🗾

Chiudo le note sul cellulare, metto in pausa Spotify sul computer e vado a vedere chi aveva bussato.
«Anna...»
Le apro solo perchè aveva insistito precedentemente in chat nell'incontrarci;
«Ciao Alex, come stai?»
Rispondo con una smorfia e lei ribatte con una simile ma di disaprovazione
«Hai dormito?mangiato?»
faccio spallucce
«Alex perfavore collabora»
«No non ho fatto nessuno dei due»
«Immaginavo,avverto un attimo Ettore che stasera sto da te»
Mi congeda e se ne va in salotto per chiamare il compagno

«Serio la tisanina alle sei del mattino topo?»
«Problemi?»
«Nono»
Il castano emette dei colpetti di tosse palesemente finti
«'parla quello che si prende la coca di primo mattino'»
«il miò è palato raffinato»
«Ma raffinato il cazzo,mi spieghi come fai?»
sbotta lui e non posso evitare di scoppiare a ridere

«Cosa prendi Alex?»
«Nulla»
«Se ti ostini prendo io qualcosa e te la mangi anche se ti fa schifo.»
mi passo le dita tra i capelli e sbuffo
«Fai come vuoi.»
«Porta del Sashimi»

«Paghi tu»
«Non ho il portafoglio»
«Manco io»
....
«Scappiamo?»

«Alex devi superarla,sono passati 6 mesi» mi guarda preoccupata,gli occhiali da sole le stanno scivolando sul volto e preferisco concentrarmi su quelli piuttosto che ascoltare monologhi,ma tutto tace e credo sia arrivato il mio turno di parlare
«Tu lo hai accettato»
«No,ma cerco di andare avanti»
«Non era una domanda»

«Giorgietto,cos'hai?»
«Nulla»
«Eddai»
« la promessa Alex»
«SONO PASSATI 9 ANNI SEI SERIO?»
«completamente»
«me la prendo ad offesa»
Incrocio le braccia e vado via seccatto
«Ouh,prima che vai,la password?»
«Sto cazzo»
«Serio ava'»
«Serissimo»
la digita e mi si solleva un angolo della bocca a vedere che,anche se poco, ci ha creduto
«Sto cazzo non funziona»
«Prova un altro cazzo»
digita
«Ancora no»
«peccato»
«eh già»
..
«quindi?»
«AdbHetrgeOge100423»

«Non strimmerai più?»
«no.»
«e i video?»
«neanche»
«stai bene ale?»
«certo tranquillo sono solo occupato con il lavoro»
Il negozio dei miei va benone anche senza di me.

«Magari la prossima volta evita di cantare o ci cade il cielo addosso»
«Stai insinuando che sono stonato»
«Sto affermando la cruda verita che canti di merda»
Metto in moto.
«Vaffanculo»
«Ti voglio bene anche io,ora reggiti»

«Dove tieni i cuscini?»
«Torna a casa Anna»
«Lo faccio tesoro,solo se tu sta notte dormirai però»
Affondo la faccia nel cuscino
Dio Santo

Gli passo la sigaretta
«Tu sai quel'è la differenza tra amarene e ciliegie?»
«il nome?»
lui ride
«si bhe oltre a quello»
«Oltre a quello?»
«è per il sapore»

«DIO SANTO ALESSANDRO SEI VEREMENTE DEFICENTE»
La professoressa Fiandaca era severa, si sapeva, e non aveva il tempo di aspettare i lenti o comprendere i complessi.
Alessandro,in prima media da quel preciso primo giorno di sole,aveva scitto il tema e illustrato il prato dove aveva passato i suoi momenti  più belli e segreti dell'estate, come da consegna d'altronde; ma quello che la professoressa vedeva sul foglio era vuoto assoluto e un bambino che fingeva di disegnarci sopra,perciò ingiustamente lo punì,con le bacchettate sulla schiena e il vergognoso angolo della punizione.
Deluso da se stesso, finita la scuola, il ragazzo accartociò e butto il bel elaborato;il chiudifila:Giorgio, soprannominato il netturbino dai dei bimbi poco inteligenti, lo recuperò e se lo portò con se come si fa con le cose utili che si trovan per strada e a casa si dedico alla cura di quel foglio stropicciato colorando con i colori e mettendoci tanta pressione quanta ne aveva nelle esili braccia, così che le linee bianche che creavano alberi,fiori e filetti d'erba e parole come "abbracci" "montagna" "nascosto" "amo" erano ora ben chiare su quel foglio "vuoto"

PASTELLO BIANCOWhere stories live. Discover now