•1 - Non farmi affondare.

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JUNGKOOK

Sapete, dicono che per vivere il paradiso devi prima essere una brava persona.
Dicono che se non ti comporti bene, finirai all'inferno e brucerai tra le fiamme.
Non è del tutto vero. Le persone dicono un sacco di cose, senza pensare.
Beh, dicono anche che i maiali voleranno.

Io sto vivendo il paradiso e non sono una brava persona.
Sono l'inferno sulla Terra, insieme all'uomo che da qualche giorno posso chiamare "marito".

Ognuno di noi nasce per essere qualcuno.
Io sono nato per essere un angelo. L'angelo della morte.
Non ricordo nemmeno, come ho iniziato ad avere quest'appellativo ma dal quel momento, io sono diventato qualcuno.

Mi sento sospeso, come se stessi  volando, come se qualsiasi cosa attorno a me non esistesse. Provo una sensazione di pace  indescrivibile.

Sfioro l'acqua con le dita, poi apro gli occhi.
Il cielo è così limpido che sembra quasi un altro mare, mentre io lo osservo.
Sorrido incosciamente.

Mi metto dritto e sorrido, circondando il suo collo con le braccia mentre lui fa lo stesso con la mia vita.
Fa unire le nostre labbra, stringendomi forte con il rumore dell'oceano e il tramonto sereno.
Ogni cosa è perfetta.

Appena si allontana, sorrido, guardandolo negli occhi.
«Sei felice?»
Annuisco. «Tanto.»
Sfiora le mie labbra con le sue e sorride.
«Anche io.»

Noi due abbiamo sempre avuto un legame troppo forte per essere scisso.
Fin dal primo momento, ci siamo cercati, voluti e desiderati.
Al diavolo il paradiso, se posso stare con lui all'inferno.

«Sei tutto ciò che ho di bello» sussurra, appoggiando una mano sulla mia guancia.
«Innamorami di te, è stata l'unica cosa buona che ho fatto nella mia vita.»
«Non farmi piangere» dico, scuotendo la testa.
Ridacchia, poi avvicina la bocca alla mia.

«Guarda cosa mi hai fatto combinare, angioletto. Mi sono sposato.»
Trattengo un piccolo sorriso. «Ed è così brutto come credevi?»
«Siamo solo al quinto giorno e siamo in luna di miele» risponde, divertito. «Ti penti?»
«No, affatto.»

Infilo le dita tra i suoi capelli, «è un passo da gigante» sussurro, sfiorando le mie labbra con le sue. «Che cosa?» Mi domanda, all'orecchio.
«Il fatto che tu non ti penta di avermi sposato.»
Mi guarda e fa un piccolo sorriso.
«D'accordo, i matrimoni non sono poi così male alla fine...beh, se si tratta del proprio.»

Ridacchio, scuotendo la testa. «Sei impossibile.»
«Sono cinque giorni che non facciamo altro che stare in mare e beh...»
Stringo le labbra, divertito. «Scopare» dico, facendolo ridere.

«Siamo a L'Avana, cazzo! È un paradiso!»
Mi guardo attorno e sospiro, «volevo venirci con tutto me stesso» aggiungo e lui annuisce.
«Lo so, piccolo.»

È proprio tutto vero. Ogni cosa è perfetta e tutto va alla grande.
Sento un brivido farsi spazio lungo il mio corpo, così tremo.
«Hai freddo?» Mi chiede. «Mh...un po'.»
«Allora andiamo» sussurra, prendendo la mia mano.

Usciamo dall'acqua e io prendo l'asciugamano.

[...]

«Intingi l'aragosta nel burro» mi dice, indicando il mio piatto. «D'accordo.»
Faccio come ha detto, poi la mangio e lo guardo per qualche istante. «Wow» dico, scuotendo la testa. «È spettacolare.»

ANGEL of DEATH 4                                            Heaven Gonna Hate UsWhere stories live. Discover now