We'll Always Have Paris... and Venice, and Moscow, and Amsterdam

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Il titolo intero è "We'll Always Have Paris... and Venice, and Moscow, and Amsterdam, and Perth, and Hong Kong, and New York, and Madrid", ma per problemi di caratteri non riesco ad inserirlo. 

Link alla storia originale: https://archiveofourown.org/works/17722982

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«Allora, le Passaporte sono tutte pronte. Saremo in grado di fare molto di più in questo modo, non credi?»

Draco la fissò mentre camminava, spostando oggetti sulla sua scrivania, raccogliendo una piuma e facendosela scorrere tra le dita.

«Ho sempre desiderato vedere Firenze. E la Bolivia. E Madrid. Quindi ... questa è una grande idea, no?»

Non gli chiese in realtà una conferma, continuando a rigirarsi la piuma tra le dita.

Lui inarcò un sopracciglio.

«Se riuscissimo ad assicurarci almeno dodici clienti su quindici, sarà un successo.» Si voltò di scatto, guardando fuori dalla finestra del suo ufficio. «E se ci riuscissimo a raggiungere il nostro obiettivo trimestrale entro la mezzanotte del tredici, lo avremo ufficialmente raggiunto nella metà del tempo. Il che è fantastico.»

Si lasciò cadere sulla sedia davanti alla sua scrivania, rigirandosi la piuma tra le dita così brutalmente che Draco si chiese se fosse sopravvissuta.

«Non hai detto niente.» affermò. Finalmente lo guardò.

«Tu...non me ne hai dato il tempo.»

«Scusa, sì. Vai.»

«Vuoi partire... il 13 febbraio?»

«È un viaggio di lavoro.» lo corresse. Si alzò di nuovo in piedi e batté la piuma contro il palmo, come un righello. «Per...motivi di lavoro. Ovvio.»

«Non hai programmi per quel fine settimana?» lei rimescolò i fogli sulla scrivania e lui continuò. «Perché Krum non ti porta in viaggio a Firenze o in Bolivia, o a Madrid?»

Rise, una risata strozzata. «Ecco...ah! Non c'è motivo per cui dovrebbe portarmi in un viaggio d' affari per fare affari con i miei potenziali clienti di lavoro.» Ridacchiò forzatamente. «Questo è un viaggio d'affari, Malfoy.»

«Okay, allora mi organizzerò.» Spostò il suo calendario da tavolo alla settimana successiva, pregando che gli appuntamenti si materializzassero magicamente sul calendario.

«Inoltre, Viktor non mi porterebbe in nessuno di quei posti. È troppo romantico.»

Lui la guardò, le dita gelate sopra il quattordici. Aveva le sopracciglia aggrottate e gli occhi puntati fuori dalla finestra.

«Troppo romantico?» La prese in giro Draco. «Per San Valentino?»

«Esatto.» mormorò. «Probabilmente passerebbe il messaggio sbagliato.» Guardò la piuma e iniziò a strapparne la punta.

Lui la guardò accigliato, riflettendo. Si comportava in modo strano da qualche mese.
Aveva iniziato a cuocere, o come lo chiamava lui, ad avvelenare. Aveva iniziato a indossare scarpe più alte, il che significava anche che cadeva più spesso. Aveva iniziato a entrare nel suo ufficio senza preavviso con un aneddoto sulla settimana che aveva fatto ridere lei e sbigottito Draco, e poi gli aveva chiesto consiglio su come trattare con i suoi clienti quando entrambi sapevano che lei era quella "avvicinabile".

E, cosa più strana, aveva iniziato a portarsi dietro un fazzoletto. E le cadeva dalla tasca ogni volta che lui si trovava nelle vicinanze.

Fece avanti e indietro alla finestra con i suoi tacchi alti traballanti e poi disse: «Allora, cosa ne pensi? È una buona idea?»

We'll Always Have Paris... and Venice, and Moscow...  TraduzioneWhere stories live. Discover now