Wishes, dreams and fears

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I sogni mostrano i nostri desideri? Le nostre paure? Allora quel sogno cos'era? Desiderio o paura? Per l'ennesima volta, Jade rivide al rallentatore il bacio fra lui e Peter e sentì le budella attorcigliarsi piacevolmente.

Quando si svegliò, gli parve d'essere uno straccio. Aveva dormito suppergiù tre ore, tormentato da quel sogno dolciastro che continuava ad infiltrarsi nei suoi pensieri, e se ne vedeva l'effetto. Si ravviò i capelli e passò le mani sul volto pallido, immaginandosi già le occhiaie spaventose sotto i begli occhi giallo-verdi.

E in un attimo la realtà gli piombò addosso come un incubo fin troppo palpabile, ed impallidì ulteriormente. Spiegare a Robert il perché di quell'aspetto stanco. Andare a scuola. Evitare Peter. Dimenticare volutamente di accendere il cellulare. Tornare a casa. Evitare Robert e le sue occhiate preoccupate. E avanti così, come in un eterno circolo vizioso.

La soluzione al problema gli balzò davanti agli occhi come un miraggio. Perché non ci aveva pensato prima? Era così semplice.

Dipinse sul volto un'espressione dolorante e in quel momento Rob entrò in camera sua, preoccupato per non averlo visto scendere a fare colazione come di consueto.

- Jade? - lo chiamò interrogativamente, e il minore finse un brivido sotto le coperte.

- Non mi sento molto bene - mugugnò, corrugando la fronte, e in una frazione di secondo la vena iperprotettiva del suo fratellone ebbe la meglio su tutto e i suoi occhi castani si colmarono d'apprensione.

Lo sapeva, Jade, che era sbagliato far leva sul suo senso di protezione verso di lui e ingannarlo così, ma un problema alla volta. Avrebbe sistemato ogni cosa con Robert a tempo debito, prima o poi...

In poche falcate il maggiore lo raggiunse e posò le labbra sulla sua fronte, facendolo avvampare a quel contatto lieve eppure così... intimo.

- Non mi pare tu abbia la febbre... però sei parecchio rosso in viso. Non dovresti restare tanto sotto la pioggia, Jade... comunque sarà meglio che rimani a casa, o ti prenderai sul serio l'influenza - disse Robert, e gli fece una breve carezza fra i capelli.

- Riposati, e se hai bisogno di qualcosa chiamami - aggiunse. Il minore annuì, forzando un sorriso, poi Rob uscì e finalmente Jade poté tirare il fiato.

Pfiu, mi ha creduto...

Una volta assicuratosi che sia il fratello sia Andrea fossero usciti, si alzò e prese il cellulare, accendendolo. Non fece manco in tempo a sbloccarlo che quello vibrò, segnalandogli un nuovo messaggio. Da Peter.

Buongiorno, Jade, diceva semplicemente, e allora decise d'ignorarlo.

Cos'aveva detto Rob? 'Riposati.' Così, nonostante fosse ormai più che sveglio, riappoggiò il capo al cuscino e chiuse gli occhi, sperando di sfuggire a quel dannatissimo sogno, cosa che purtroppo non successe, rammentandogli sempre più cosa innegabilmente desiderasse.

~~~

Dovevano essere circa le dieci o le undici, quando il suo cellulare vibrò di nuovo varie volte di seguito. Strizzò gli occhi, schermandoli per un attimo con la mano. Un numero assurdo di messaggi da Peter.

'Jade'

'Jade'

'Jade, perché non sei venuto a scuola?'

'È per quello che ho fatto?'

A quella domanda fremette sorpreso. Perspicace, il ragazzo.

'È perché ti ho... baciato?'

Ma non era a scuola? Come diavolo faceva a scrivergli tutti quei messaggi? Sbuffò e poggiò il telefono al sicuro. Diavolo, Peter gli stava creando un casino interiore di dimensioni epiche... un subbuglio mentale che si stava ripercuotendo anche sul suo fisico, ora assai più magro e sottile, non che prima non lo fosse, anzi.

Sì, il problema stava alla radice di quel bacio. Chiarendo con Peter - lui non era e mai sarebbe diventato come suo fratello - ogni cosa sarebbe andata a posto e avrebbe potuto riprendere la sua vita di sempre.

Allora perché il suo cuore perdeva un battito incontrando gli occhi stupendi di Peter? Perché gli veniva da ridere anche quando la sua pronuncia era perfettamente normale? Perché si sentiva così sottosopra quando pensava a lui? E soprattutto perché l'idea di troncare sul nascere i sentimenti di Peter verso di lui gli era tanto dolorosa? Cosa diavolo gli aveva fatto per renderlo così, paranoico, confuso e... sognante?

- Merda - imprecò, e sprofondò il viso nel cuscino. Non poteva innamorarsi di un ragazzo. Non poteva innamorarsi di un suo compagno. E per mettere la ciliegina su quella torta disastrosa, non poteva assolutamente innamorarsi di Peter.

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