3.CALZINI SPAIATI

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La febbre mi scese nel giro di due giorni, ne approfittai per stare a casa,guardare Netflix e finire una serie. Quando ne inizio una diventa una specie di ossessione, il momento che preferisco della giornata è proprio quando mi sdraio a letto e mi immergo nelle storie di qualcun altro, magari immedesimandomi in qualche ragazza che è la versione decisamente migliore di me. Mi piace anche uscire, ma ultimamente le persone mi urtano quasi come un paio di calzini spaiati, odio quando la gente li indossa e li mette in mostra pensando di essere all'avanguardia. Le persone sono fastidiose, non so se a causa della pandemia mondiale o in base al ciclo mestruale. A volte mi chiedo se anche gli uomini ne abbiano uno, (il ciclo intendo)...secondo me si, questo spiegherebbe il loro bipolarismo e la loro capacità di essere così irritanti,questo però non li giustifica. Ma torniamo a noi, non ho più la febbre, è ufficialmente ora di uscire dal letargo. È mercoledì sera, domani andrò a scuola...che gioia:( decisi di portarmi avanti e scegliere i vestiti per il giorno seguente (solitamente non lo faccio mai e va a finire che esco con la prima cosa che trovo all'interno del mio armadio). Optai per un jeans nero e una felpa grigia. Andai in bagno e mi sciacquai la faccia, lavando via il poco mascara che metto abitualmente. Presi una spazzola dal secondo cassetto del mobile sotto il lavandino e mi pettinai i capelli. Ricordo di aver deciso di farmi il caschetto perché non sopportavo più i capelli lunghi, nell'ultimo periodo in cui li ho tenuti lunghi li portavo sempre raccolti in una mezza coda,ma poi d'estate,con il sudore e il caldo ho optato per un taglio netto, appena sotto il mento. Qualcuno mi ha fatto anche i complimenti per il mio nuovo taglio e altri mi hanno detto che mi preferivano prima, anzi,la maggior parte della gente mi preferiva prima... a pensarci, l'unica ad avermi fatto i complimenti per come stavo era stata mia nonna..vabbè dettagli irrilevanti. Rimisi a posto la spazzola e salii al piano di sopra dove mi aspettava un bel piatto di risotto agli asparagi, uno dei miei piatti preferiti. Dopo cena tornai in camera mia e decisi di rinunciare ai miei soliti tre episodi serali,avevo voglia di parlare con qualcuno,così presi l'iPad e aprii Tinder: 12 notifiche. Le aprii una ad una, non sono il tipo di ragazza che risponde ai maniaci sessuali per divertimento, lo dico perché so che c'è qualcuno che lo fa. Non mi va di infilarmi in situazioni scomode, ma a leggere non c'è niente di male. Sull'app per precauzione non avevo messo il mio vero nome, scelsi "Melissa",che tra l'altro non mi esalta molto come nome in se. Aprii tutte le chat...nulla di nuovo: tutte richieste indecenti. Tranne una, mi saltò all'occhio un ragazzo, diciottenne, si chiamava Mattia. Nel messaggio c'era scritto solo che cercava qualcuno con cui parlare, scambiarsi storie e aneddoti interessanti. Sembrava più promettente rispetto agli altri. Non gli risposi, ma non eliminai neanche la chat, la lasciai li nelle richieste, in sospeso. Spensi l'iPad erano le 22:30 se avevo intenzione di andare a scuola l'indomani avrei dovuto spegnere subito,altrimenti non sarei riuscita ad addormentarmi. Spensi la luce e crollai quasi sul momento.

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⏰ Last updated: Feb 16, 2022 ⏰

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Trasparente come acquaWhere stories live. Discover now