la vita.

15 5 0
                                    


E sentiva solo i vip del suo cuore, in quello stupido ospedale di merda, e voleva gridare, fuggire, correre il più possibile, graffiare quella pelle che la gente aveva il coraggio di chiamare "delicata", farsi male, piangere, voleva finirla lì.
Poi riascoltò attentamente il suo cuore. Ad ogni vip, un ricordo le passava per la mente.
Le sue giornate in barca, quando stava con gli amici, con la famiglia, quando stringeva tra le braccia le persone che amava, le canzoni di Spotify, Riverdale, le foto con gli altri, le cadute divertenti, gli scherzi, le stronzate di classe, i casini, la sua vita. Perché sì. Era la sua fottuta vita. E l'avrebbe rifatta altre mille volte. L'avrebbe scelta comunque, dopo tutto quel dolore.
E mentre i vip iniziarono a diminuire, una lacrima iniziò ad attraversarle la guancia. Era fredda, piena di emozioni. Emozioni che aveva dentro da troppo tempo. Emozioni che non riusciva a tirare fuori. Era nascosta dietro un paio di occhiali e i capelli biondi. Perché è questo che si sentiva. Una normale ragazza, noiosa, inutile. Ma lei non lo era. Era molto di più. E quella lacrima lo poteva dimostrare.
E poi silenzio. Il cuore si fermò. Ma la sua anima piano piano saliva sú. E lei era lì, vedeva il suo corpo steso su quel dannato letto, con i medici che arrivavano correndo. E poi sentì quelle parole: ora del decesso, 23:30.
Non era vero. Il suo corpo era morto a quell'ora. Ma la sua anima era morta molto tempo prima, e lei non se n'era accorta.
E continuava, continuava a sorridere. Forse è così che doveva andare. "Ma è stato bello", pensò.

un persona molto importante per me, ha messo sul suo stato di whatsapp: scrivete un finale della mia storia.

e io ho scritto questo, pensando a lei. Le voglio un finito di bene.

e niente mi andava di condividerlo anche qui ahahah

notte <3

🆘impaticaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora