ATTO I - scene 11 e 12

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Scena 11 (Viola, Dimitri, Annibale, Riccardo)

(tutti si salutano)

V: dottore, il solito grappino?

A: Viola carissima! Come mi conosci tu …(fa per prendere il portafogli)

D: dottor Alfiero, se permette, vorrei offrire io. Viola, mettilo sul mio conto insieme al deca …

A: Signor Drovera, troppo gentile, ma non ce n’è bisogno.

D: ma io ci tengo, la prego!

V: Ah dottore, il signor Dimitri è la gentilezza fatta persona!

A: se proprio insiste … allora alla sua salute! (beve tutto d’un fiato)

V: permettete, voglio pulire un attimo il bagno, se avete bisogno sono di la’ (prende secchio, scopa, straccio etc)

A: prego, prego.

D: che mi racconta? Come sta?

A: caro Drovera, le solite cose. Si lavora, si lavora sempre, poi c’è la famiglia, mia moglie ultimamente, uhh una vera spina nel fianco, poi ci sono le tasse, i pagamenti, le scadenze … una vita fatta di corsa! Si scappa continuamente, si corre, si corre, si corre  e non si arriva mai da nessuna parte! Meno male che hanno inventato i bar!

D: ha proprio ragione, a volte servirebbero le giornate di 48 ore, 24 sembrano poche … poi le mogli, sanno essere veramente assillanti!

A: da lei queste parole non me le aspettavo proprio (si prepara la pipa) … non l’ ho vista una sola mattina andare a lavoro, non per cattiveria ma avendo lo studio accanto alla sua abitazione … sua moglie poi, Sofia giusto? Sembra tanto buona, tanto tranquilla, tanto accomodante, l’opposto di Olga, si fidi!

D: mi dispiace che abbia tanti problemi con sua moglie dottore, mi dispiace parecchio, anche perché lei è un uomo così alla mano, tanto affabile, un uomo che ce ne sono pochi al giorno d’oggi così …

A: lei è  un grande adulatore (allunga una mano come a volergli toccare il volto, si rende conto del movimento, ci ripensa e gli da una pacca sulla spalla) Io esco fuori a fumare, mi fa compagnia?

D: ma con sommo piacere!

(i due escono fuori, nel frattempo Viola torna dal bagno, rientra Emma e Porzia esce dallo studio)

Scena 12 (Porzia, Emma, Viola, Riccardo)

V: e voi che ci fate qua?

E: io? che è? Ti aspettavi  “qualcun altro”?

V: no, io …

P: di chi sono tazza e bicchiere qua sopra? (indica il bancone)

V: ah, quelli, sono del signor Dimitri e del dott. Annibale …

E: ah ecco chi speravi di trovare!

P: che intendi dire?

E: ma Drovera, no? E mi dispiace, ci sto io, delusa?

V: non ho la più pallida idea di cosa stiate insinuando! Semplicemente, dopo la sparata di prima, di certo non mi aspettavo di rivedervi qui dentro!

E: ma non lo sai che i bugiardi vengono puniti da nostro Signore? (la prende in giro)

V: e infatti non sono io quella che dice menzogne, signora Emma!

E:piccerè guarda che ormai se ne sono accorti tutti, mica solo io?

P: e allora io sono l’unica imbecille del circondario, perché non mi sono accorta di niente!

V: non ascoltarla mamma, oggi gli è andato storto qualcosa e non sa con chi prendersela!

E: e certo, mo non sai come appararti ,eh? Tu e la tua fede incrollabile, la tua anima pia, che lotta invece contro i desideri della carne, il cuore batte, le mani tremano, il pensiero corre … e poi rifletti che è sposato …

V: BASTA! Ma come vi permettete? Le donne non sono mica tutte come voi? Siete voi quella che ha una storia con un uomo sposato da molti anni, e lo sanno tutti! Voi siete una … una  … una prostituta! Una rovina famiglie! Dentro di voi odiate quel che siete, vi vergognate di quel che siete, anche perché, cosa siete? Una donna senza lavoro fisso, che getta le sue giornate fra una partita alla slot e una carezza rubata ad un uomo che non è suo, che non sarà mai suo! Lì a mendicare una piccola attenzione! A struggersi per un bacio fugace! A fare da sguattera pur di avere una scusa, una stupida scusa, per vederlo!

P: Viola ma che ti prende? Calmati! Io ho capito che a volte Emma è un po’… ruvida, ma quando è troppo è troppo, chiedi scusa immediatamente!

E:no, no lasciamola sfogare. Approfittiamone, di solito si sta sempre citta citta! Ma mo risponnimi, piccerè … stavi parlando di me o, per caso, ti riferivi a te stessa? No, pecchè … ascoltando bene, ci si potrebbe quasi confondere … è vero, Annibale è sposato, ma Annibale è stato mio, è mio più di quanto sia di Olga. Le carezze ci sono state, e non ho mai mendicato un bacio, anzi … era semp iss che veniva addo me, a chiedere …

P: Emma! Ti prego! È pur sempre una ragazzina!

E: giusto, Porzia, una ragazzina … beh, comunque ci siamo capite, insomma. Io pazziavo, Viola … volevo fare una battuta, ma vista la reazione …

P: Emma, oggi è stata una giornata veramente stressante, Viola non voleva sicuramente accusarti, anzi, la conosci da quand’era piccola, è stata sempre una ragazza tranquilla, educata e poi ti vuole bene …

E: shh, shh, non fa niente, non ti preoccupare, è fessarie 'e cafe', (spia oltre la porta d’entrata) e mo è meglio che tolgo il disturbo, come hai detto tu, qua dentro oggi ci sono state fin troppe storie …

(entra Sofia)

Il castello di CarteWhere stories live. Discover now