capitolo uno: il diario.

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Se state leggendo questa storia allora. Beh dovreste sapere che non esisto più in questo mondo di merda. Questo che leggete è solo ciò che ho scritto sul mio diario dal giorno del mio 15 compleanno il 3 agosto. Io mi chiamo ally, e no. Non è il diminuitivo di allison è solo ally e si legge elly.

È iniziato tutto all'età di 6 anni quando i miei divorziarono.
Avevo solo 6 anni e quando non litigavano d'avanti a me litigavano mentre ero in camera, quindi mettevo le cuffie ma  comunque non riuscivo a concentrarmi sulle canzoni. tutto ciò che riuscivo a sentire erano le loro urla e il rumore di oggetti che si sfracellavano sui muri e sul suolo. Ora ho 14 anni ma sono ancora traumatizzata da quelle esperienze. Ora abito con mia madre perché ascoltando entrambe le versioni capi che genere di uomo era mio padre. E poi non penso che lui credesse di avere possibilità. È sempre stato assente, faceva qualcosa con me molto raramente. Ah si in più mi alzava le mani.

Era il mio primo giorno di superiori. Avevo un pò di paura devo ammetterlo. Entrai in classe quasi per ultima e presi un posto alla fine. Posai il mio zaino a terra e aspettai insieme alle altre la prof che era in ritardo. Dopo poco arrivò e iniziammo a conoscerci un pò meglio. Dopo aver ascoltato la storia di tutte le ragazze in classe mi accorsi di non aver trovato qualcuno di amichevole per me. Da ciò che sentì uscire dalle loro bocche capì che il loro problema più grande era quello di non aver messo lo smalto o di non essersi ricordate le ciglia finte.
Passarono i giorni e iniziavano a crearsi i primi gruppetti. Io non mi feci avanti con nessuno e nessuno lo fece con me. Non mi dispiaceva sapevo sarebbe andata così.

Solo dopo qualche mese mi trovai un amico, ero felice? Non lo so ma non credo perché ovviamente si era già fatto le sue amicizie. Provai a far funzionare quel trio ma andò  a finire un pò  male, si sa, il mondo è fatto per due.

Passai il resto delle mie giornate a scuola dormendo ed andando in giro per l'istituto, ricordo che il mio posto preferito era sopra il tetto dei laboratori da cui si poteva facilmente accedere dalla finestra in bagno. Mi sedevo lì per ore a guardare il cielo fumare e stare sola. Che era la cosa che più preferivo di quella scuola. Spesso tornavo in classe con delle note ma non mi interessava veramente. 

no io non ci credo *disse sussurrando la prof di matematica mentre ancora avevo gli occhi chiusi e il volto attaccato al mio banco* ALLY HAI INTENZIONE DI FARE QUALCOSA? *disse urlando svegliandomi* 

*alzai la testa da banco e la guardai male* 

Sai di non avere nemmeno un voto vero? E che sono costretta a continuare a metterti 3? *mi disse incazzata*

ok *la guardai e ritornai nella mia posizione preferita* 

Bene ora ti metto un altro 3 *disse tornando alla sua cattedra* 

Ascoltandola l'unica cosa che mi venne in mente era *dovresti farti mettere qualcosa in bocca più spesso così magari stai zitta troia* ma dissi solamente. 

E sti cazzi? *avevo già tanti problemi e avrebbe potuto mettermi una nota. Ma sapeva che se l'avesse  fatto non sarei andata a scuola per altri 5 mesi*

Credo di esser andata a scuola esattamente solo 2 mesi. Ovviamente sparsi, qualche giorno si e settimane no. Non so esattamente cosa mi passasse per la testa, ma era divertente. Uscii dalla classe senza dire nulla e mi recai nel mio posticino. 

Al suono dell'ultima campanella uscii di corsa e mi infilai nella macchina di quello stronzo del ragazzo di mia madre. Arrivata a casa come ogni giorno ci litigai pesantemente. Con entrambi, e sapete perché? Perché non volevo andare a cenare e pranzare con loro. Entrambi sanno dei miei problemi mentali, però continuavano ad urlare.li per la prima volta tirai una testata contro uno dei muri più leggeri della mia camera, rompendo la vernice che era stata messa a cazzo. Andai a dormire e mi svegliai quella mattina verso le 4 tutta sudata mentre avevo l'affanno

Cazzo *mi portai la mano prima sul petto per controllare il battito e poi in mezzo ai capelli* un altro incubo *butto fuori tutta l'aria che avevi in bocca sbuffando leggermente e mi butto sul letto guardando il soffitto blu per via delle luci led* quando finirà tutto questo. *mi chiedo mentre prendo il mio telefono girandomi verso il lato sinistro del letto e mettendo della musica per tornare a dormire* 

Il diario della morteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora