Triangolo

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<AHHH> spalanco gli occhi per il colpo alla testa e mi guardo intorno. Ho il cuore a mille e la vista ancora appannata per il sonno. Affianco a me ci sono Bepo, Shachi e Penguin che ronfano come dei ghiri, mentre dall'altro lato è presente Trafalgar con la sua katana in mano, con la quale penso mi abbia appena colpito <Perchè mi hai colpito?!> chiedo stropicciandomi gli occhi per osservare male il ragazzo <Devi andare al lavoro Nana~ya, sei già in ritardo> dice il ragazzo come se niente fosse. Un'ansia imprevista mi assale e mi alzo di scatto per prepararmi. Prendo uno specchio trovato in mezzo alle rovine e mi sistemo come meglio posso, cercando di non sbavare con il trucco, cosa estremamente difficile quando si è di fretta. Prendo il kimono rosso e inizio a togliere la vestaglia che ho usato per dormire nel futon ma percepisco uno sguardo particolarmente insistente sul mio corpo <Scusami, potresti voltarti?> chiedo stizzita a Law, il quale non mi ha tolto gli occhi di dosso nemmeno per un secondo, ma anzi si è sistemato meglio per terra per guardarmi con più comodità <Non mi sembravi così timida le scorse volte> dice ghignando e venendomi incontro. Deglutisco non appena lo sento dietro la mia schiena, che appoggia le mani sulle spalle per tirarmi giù l'unico indumento che avevo, per poi lasciarmi in intimo. Rimango in silenzio, cercando di controllare le scariche d'eccitazione che mi stanno assalendo, menomale che gli altri stanno continuando a dormire beati nell'altra stanza, sarebbe parecchio imbarazzante se si svegliassero <Sei troppo lenta> sussurra al mio orecchio il corvino appoggiando le mani sui miei fianchi e lasciando scivolare lentamente i polpastrelli sulla pelle, ben consapevole di quello che sta provocando nel mio corpo ma soprattutto nella mia testa. Perchè tutte le volte deve provocarmi in questo modo? <Sbrigati> dice poi stringendomi forte un fianco facendomi sobbalzare. Si allontana da me e torna nell'altra stanza, lasciandomi sola per cambiarmi. In tutto ció non sono riuscita a proferire parola, troppo in balia delle mie emozioni anche solo per capire cosa stesse succedendo. Pensavo avesse smesso di farmi questo effetto e invece nulla sembra essere cambiato più di tanto.

Esco dalla capanna senza nemmeno salutare ma presto si teletrasporta affianco a me il capitano con tanto di casco in testa <PFFFF!> rido rumorosamente mentre lo osservo sempre più divertita <Sembri un'idiota con quell'affare in testa AHAHAH> continuo a ridere tenendomi la pancia per lo sforzo, è davvero esilarante <Serve per non farmi riconoscere stupida, ci sono delle supernove come guardie di Kaido e sanno qual è il mio volto. È essenziale che non mi scoprano> risponde infastidito alzando quella specie di botte di legno bucherellata <E non è rischioso che vedano me?> chiedo, pensandoci bene la mia taglia è apparsa su ogni giornale <Fortunatamente non sei per niente riconoscibile nella foto che hanno messo, lì hai gli occhi rossi, i denti affilati e delle unghie lunghissime, proprio il contrario di adesso> non dovrei prendermela ma il modo in cui mi ha descritto mi da quasi fastidio, un po' come se avesse detto che dal vivo faccio schifo <Capito...ah un'altra cosa, perché mi stai seguendo?> sbatto più volte le palpebre aspettando che risponda <Verró al bar come cliente per raccogliere informazioni, dato che te non sei in grado> <Hey!> incrocio le braccia infastidita e gonfio le guance, è davvero insopportabile.

Riprendiamo a camminare ma un dubbio inizia a farsi strada in me, oggi non avró solo una distrazione ma ben due! Come faró a lavorare tranquilla con due ragazzi boni nello stesso locale? Sospiro rassegnandomi al fatto che sarà una giornata molto impegnativa, penso che sarà meglio portarmi degli occhiali da sole per oscurarmi la vista, o forse useró una benda! No quella è meglio di no, poi come faccio a vedere? Mezz'ora passa in fretta e ci ritroviamo di fronte alla porta della locanda, sono arrivata dieci minuti dopo ma spero che Charles non si arrabbi <Cosa fai, non entri?> chiede Law alle mie spalle mentre osserva il mio corpo quasi congelato <S-sì! Ora vado> dico deglutendo <Io passerò per l'ora di pranzo, così da non far capire a nessuno che ci conosciamo, intanto vedo come è la situazione in città> dice il ragazzo con una salda presa sulla sua katana. Annuisco e non perdo altro tempo. Entro nella locanda e trovo il capo a lavare per terra mentre canticchia una canzone <Eccoti finalmente! Pensavo che dopo ieri fossi scappata> dice sorridendo verso la mia direzione <Non mi sono trovata male, anzi sotto sotto è stato divertente> rispondo solare, dopodichè vado a prendere il grembiule e mi metto agli ordini del ragazzo, il quale mi fa apparecchiare ogni tavolo del posto. A dir la verità essendo un paese molto arretrato anche le abitudini ne risentono ma lo stile di questa locanda, pur essendo minimalista, è davvero ben curato, e ciò si nota soprattutto nelle tovaglie.

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