Capitolo 14

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Shōto era esausto, aveva dormito forse un paio d'ore in totale, ma se qualcuno glielo avesse chiesto probabilmente avrebbe detto che quella era la migliore mattina della sua vita.
Non sapeva se la sveglia fosse suonata o meno, sapeva solo che a svegliarlo era stata una mano sulla guancia e che la prima cosa che aveva visto una volta aperti gli occhi era stato Izuku che gli sorrideva dolcemente.
Quello era stato senza dubbio il risveglio più dolce della sua vita, non poteva negarlo.
In genere a svegliarlo era il suono stridulo della sveglia e la prima cosa che gli si parava davanti era il suo riflesso allo specchio che faceva fatica a sopportare.
Ogni volta che si fissava allo specchio era una lotta tra il prendere lo specchio a pugni o piangere. In genere a vincere era la terza opzione: fare un respiro profondo e dare le spalle al suo riflesso.

Shōto aveva gracchiato un buongiorno mettendosi a sedere sul bordo del letto; la voce era ancora assonnata e gli occhi a malapena aperti, ma non gli era sfuggita l'occhiata divertita che Shinsō gli aveva rivolto prima di chiudersi in bagno.
Chissà cosa pensava di lui davvero, o del suo rapporto con Izuku; forse pensava che stessero insieme.
Il solo pensiero era abbastanza per far sì che lo stomaco di Shōto si chiedesse completamente perché, per quanto avrebbe voluto che tra lui e Izuku ci fosse qualcosa di più, sapeva benissimo che non sarebbe mai potuto succedere nulla tra loro, il prezzo da pagare sarebbe stato troppo alto.

Ad ogni modo, quando poco dopo si erano seduti a tavola tutti insieme, se Shōto aveva mandato giù a forza un po' di riso era stato esclusivamente per vedere Izuku sorridere.
Shōto non era solito fare colazione, sia perché cercava di scappare di casa il prima possibile per evitare suo padre, sia perché il suo stomaco era sempre costantemente chiuso a causa dell'ansia che lo accompagnava costantemente.
Quella mattina però era diverso, non che avesse fame, semplicemente il suo stomaco non era chiuso come al solito e Shōto era quasi certo che fosse colpa di Izuku e del modo in cui lo spronava con dolcezza a mandar giù qualcosa mentre cercava in tutti i modi di farlo conversare col resto del tavolo.
Shōto non ne vedeva il motivo; una volta tornati a Tokyo, avrebbe ripreso ad ignorarli come prima. Infondo, per quanto Izuku si impegnasse, Shōto non poteva cambiare, tutto sarebbe tornato rimasto uguale una volta a casa.
Forse l'unica differenze sarebbe stata che a Shōto sarebbe mancata quella tranquillità.

Lontano da Tokyo, senza la paura di vedere suo padre spuntare dietro al primo incrocio, stare con Izuku era quasi semplice: non doveva preoccuparsi di non poter stringere la sua mano, di dover guardare costantemente altrove o di camminare lontano da lui.
Shōto poteva respirare.
Poteva far finta che suo padre non esistesse e comportarsi normalmente, o almeno provare a farlo.
Lasciare che Izuku intrecciasse le loro dita mentre l'autobus li portava a destinazione, era stato così dannatamente semplice.
La mano di Izuku era calda, la sua presa era salda ma al contempo delicata, e Shōto si era sentito protetto per la prima volta in vita sua.

Quando una volta giunti a destinazione, Izuku aveva provato a lasciare andare la sua mano, Shōto si era ritrovato a stringerla un po' più forte per trattenerlo, non ancora pronto a lasciare la presa.
Izuku non aveva battuto ciglio, gli aveva rivolto una breve occhiata e sorridendo aveva aggiustato la sua mano in quella di Shōto senza curarsi degli sguardi altrui, come se non esistesse altro in quel momento a parte loro due.
Non che nessuno li stesse guardando, tutt'altro.
Shōto poteva sentire ogni sguardo che si poggiava sulle loro dita intrecciate prima di spostarsi sulle loro figure a giudicarli.
E non erano solo gli sguardi di Ochaco e Tenya ad essere puntati sulle loro dita intrecciate, Shōto aveva notato che anche il resto della classe li stava osservando, bisbigliando di tanto in tanto con l'amico al proprio fianco.
Avrebbe potuto giurare di aver visto persino Katsuki fissarli per qualche istante prima di voltarsi e allontanarsi borbottando irritato.
Si era chiesto se Izuku fosse troppo distratto per farci caso o se semplicemente non gli importasse di cosa pensassero gli altri; delle due opzioni, si sforzava di credere alla seconda, anche perché per niente al mondo avrebbe voluto rinunciare alla sensazione di calore nel petto che stringere la mano di Izuku gli regalava.

𝖥𝗂𝗈𝗋𝖾 𝖽𝗂 𝗅𝗈𝗍𝗈 [𝖳𝗈𝖽𝗈𝖣𝖾𝗄𝗎/𝖣𝖾𝗄𝗎𝖳𝗈𝖽𝗈]Where stories live. Discover now