DESERTO DEL KARAKUM, TURKMENISTAN
GIUGNO 2019
La porta dell'inferno sorgeva nel punto in cui la sabbia dorata moriva, lasciando il posto a massi e rocce nere come la notte. Nel 1971, circa 260 km più a nord di Ashgabat, la terra si spaccò in due, aprendo una voragine di fuoco e fiamme che incenerì ogni forma di vita nel raggio di 200 km. In città arrivarono cenere, lapilli e gas di ignota natura; causandone l'immediata evacuazione. Quello stesso giorno la terrà si tramutò in una poltiglia di sabbia e cenere, riducendo alla fame quei pochi rimasti, e da allora, la capitale non venne mai più ripopolata. L'inferno l'aveva fatta sua.
Alexandra osservava il bagliore della porta al crepuscolo.
- Che il diavolo ti porti, davvero vuoi arrivare fin laggiù?
Lei si voltò. Il vento le soffiava sul volto scompigliandole i capelli scarlatti. Si sedette sul cofano della Jeep Wrangler e guardò il soldato dritto negli occhi:
- Sono io il diavolo.
Lui rise, si portò le mani dietro la testa e scalciò nella sabbia:
- Tu sei pazza.
- Coraggio Jared, qualche centinaio di metri e ci siamo.
- No davvero, io resto qui.
Alexandra lo scrutò. Era serio.
- Mi lasceresti andare da sola fin lì?
- Ho lasciato andare ragazze ben più carine di te.
- Questo è troppo.
Alexandra si alzò di scatto, si caricò in spalla il suo borsone e si incamminò da sola verso la meta. Era stanca di dover aspettare. Voleva delle risposte, e non sarebbe stato un soldato semplice a fermarla.
Jared la raggiunse e l'afferrò per la borsa:
- Perché tanta insistenza? È solo un cratere! Un cratere caldo, incandescente e puzzolente.
Alexandra sorrise:
- Hai paura soldato?
- Voglio solo assicurarmi che una volta giunta sull' orlo della bocca non ti butti di sotto. Non voglio passare guai, e tu hai l'aria di una che i guai se li cerca.
- I guai per te sono iniziati nel momento in cui mi hai messo gli occhi addosso alla tavola calda mercoledì scorso.
Lui si sforzò di trattenere una risata.
- Pazza.
- Idiota. Lasciami.
Prima che lo superasse, Jared le diede un pizzicotto sul braccio:
- Questo è un addio Lexa?
Lei non battè ciglio, ma il tono della sua voce la tradì:
- Stammi bene.
- Anche tu.