CAPITOLO 7

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Con un moto di orgoglio, Sienna sollevò il mento e negli occhi verdi lampeggiava la collera.

"No," dichiarò in tono freddo. "Ancora peggiori sono state le ultime parole che ci siamo scambiati. Mentre a voi tutti sono rimaste parole d'amore, a me sono rimaste parole di rabbia... quasi di odio... Parole che purtroppo, nessuno dei due può rimangiarsi."

"È successo la sera dell'omicidio, quando gli ha portato la cena in ufficio?"

"Sì."

La cameriera arrivò proprio in quel momento, e rimase chiaramente contrariata quando loro tutti smisero di parlare. Mise sul tavolo le loro ordinazioni prima di allontanarsi con riluttanza.

"Signora Powell... Ehm... Miss Sienna," si corresse Joel, "mi dica che cos'è successo quella sera? Che cosa ha visto? Che cosa le ha detto mio padre?"

Lei prese un pezzo di dolce ma, invece di mangiarla, la sbriciolò tra le dita.

"Vi ho riflettuto così tanto da temere che mi scoppiasse la testa. Sono uscita dall'ascensore e mi sono diretta verso il suo ufficio. Ho bussato e ho aspettato che lui mi dicesse di entrare, poi..."

"Perché ha dovuto aspettare?" chiese Joel, interrompendo un resoconto che sembrava essere diventato meccanico.

Miss Sienna esitò, come se nessuno le avesse mai fatto quella domanda.

"Era mio marito, Joel, ma, dopo tutti questi anni ho imparato a non interromperlo quando è al telefono."

Corrugò la fronte mentre ripassava a mente tutto l'episodio.

"Adesso che ci penso, ho aspettato più di quanto avessi previsto. Alla fine lui mi ha detto di entrare."

"Era ancora al telefono?"

"No, aveva già riagganciato."

Lei liquidò l'argomento con un gesto elegante della mano.

"Chissà... Forse stava parlando con tua madre. Comunque, avevo la sua cena in una grande borsa... Era il suo piatto preferito, roastbeef e patate. La sera prima avevamo litigato perché gli avevo contestato il fatto che negli ultimi tempi era sempre di malumore..."

"Le ha spiegato perché era di malumore?" chiese Joel.

"No, mi ha detto soltanto che c'entrava un problema emerso di recente e che temeva di aver aspettato troppo per risolverlo."

"Cosa è successo quando è entrata in ufficio?"

"Ho fatto a Reagan una domanda innocua, del tipo fino a quando pensava di lavorare o come andavano gli affari... Mi ha trattato bruscamente dicendomi che non aveva tempo per le mie sciocche domande e mi ha detto di tornare a casa."

Le lacrime brillavano negli incantevoli occhi di Miss Sienna.

"Non ha nemmeno voluto la cena che gli avevo portato. Ho finito per gettarla via."

"Sono sicuro che non diceva sul serio, Miss Sienna," mormorò Leda. "Parlava di lei sempre con il massimo rispetto. Malgrado tutto, so che le voleva molto bene."

Miss Sienna si asciugò gli occhi con il tovagliolo.

"Grazie, cara. Vorrei crederlo, ma le prove dimostrano il contrario."

"Era spesso brusco con lei?" chiese Joel.

"No, mai... Anche quando litigavamo, non era mai stato crudele o tagliente come quell'ultima volta. Suppongo che sia il motivo per cui ero così risentita. Gli ho detto che non aveva nessuna ragione di parlarmi in quel modo e sono uscita furibonda. Sono rientrata nell'ascensore, che si è fermato una volta scendendo e Maddie mi ha raggiunto. Abbiamo scambiato qualche parola, anche se ero troppo sconvolta per ricordare che cosa ci siamo dette. Poi ho lasciato l'edificio e sono andata a casa di Ward."

CAMBIARE PER AMORE (6 LIBRO - LA SAGA DEI POWELL)Where stories live. Discover now