Capitolo 10

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<<Ma ti rendi conto di quello che hai fatto!?>>

Bret mi sta urlando contro da quando è tornato a casa. Dice che ho fatto una cazzata, che sono persone pericolose, che non so contro quali persone siamo. Tutte cazzate a parer mio. Era un uomo troppo sicuro di sé, servito e riverito da tutti, non abituato a ricevere dei no o qualcuno che gli vada contro. Impressionante come in quella famiglia siano tutti patetici.

<<Settimana prossima faccio una festa.>>

Idiota. E si aspetta che io ci vada? Preferirei passare una serata in compagnia di dieci coccodrilli, invece che con lui. E i coccodrilli come cibo avrebbero un bel Bret arrostito, il quale se non smette di urlare, lo faccio davvero diventare cibo per coccodrilli. Sto per picchiarlo.

<<Perché devi fare sempre la cazzo di bambina viziata?! Smettila per una buona volta di fare lo stronza e cresci!>>

E adesso lo picchio.

Vado contro Bret e lo spingo, ora sta iniziando ad esagerare.

<<Non sono una bambina per l'amor del cielo! So quello che faccio Bret!>>

<<Si certo, come quando sapevi di star facendo la troia tempo fa. Ma tanto era tutto sotto controllo no?!>>

Senza neanche accorgermene la mia mano colpisce la guancia di Bret. Come si è permesso di dirmi queste cose? Ha sempre detto che mi sarebbe stato vicino qualsiasi cosa io avessi fatto, qualsiasi sbaglio o scelta sbagliata, e ora mi rinfaccia questa cosa dandomi anche della troia? No, non ci sto.

<<Sei uno stronzo. Ho detto quello che ho detto e ho fatto quello che ho fatto, non si torna indietro. Vuoi continuare ad insultarmi? Ok fallo, ma io me ne vado e inoltre, se papà vorrà sgridarmi, va bene, ma tu finiscila, non è compito tuo sgridarmi su queste cose.>>

Mi allontano da lui e lo guardo con disprezzo. Non mi aspettavo tutto questo da lui e ammetto di esserci rimasta malissimo. Ma lui non deve capirlo, deve sentirsi in colpa, deve sentirsi una merda e deve venirmi a chiedere scusa. Ma la soddisfazione di fargli vedere che le sue parole mi hanno toccata, no, non gliela darò.

<<Io non ci ho capito niente, ma va bene così.>>

Cazzo Camila, si è dovuta subire tutto il nostro litigio ed era pure appena arrivata. Che bel benvenuto di merda.

<<Cami andiamo. La questione si chiude qui.>>

Dico facendo cenno a mia cugina e dirigendomi verso la mia camera. Non litigo mai così pesantemente con Bret, come già detto abbiamo un rapporto stupendo, ma quando si comporta in questo modo, non lo riconosco più. E mi fa male. Mi fa male perché è la persona a cui tengo di più in tutta la mia vita.

Lascio entrare Camila e sbatto bruscamente la porta della mia camera per poi buttarmi a peso morto sul divano. Davvero elegante. Volevo andare a fare un bagno in piscina, ma Bret mi ha fatto passare la voglia di fare tutto. Maledetto stronzo. Ora patirà l'inferno per farsi perdonare.

<<Ok, tu ora mi spieghi tutto perché non ci ho capito veramente un cazzo. Che è successo a questo maledetto incontro?>>

Prendo un bel respiro e sistemandomi sul letto inizio a raccontare quello che è successo.

<<Per fartela breve, quel coglione di Rivera diceva cazzate sopra cazzate, e sono voluta intervenire. Abbiamo avuto uno scontro a parole e poi gli ho puntato la pistola contro e ho premuto il grilletto sparando verso il terreno. Ho mandato tutti a fanculo e me ne sono andata. Ma ovviamente quel coglione di Jaden doveva seguirmi fino alla macchina per invitarmi alla sua cazzo di inutile festa. Poi torno a casa, trovo te che sei stata l'unica cosa bella della giornata, ma ovviamente Bret doveva rompere i coglioni anche lui, sgridandomi per quello che ho fatto e trattandomi da bambina piccola. E ora sono qui a raccontarti tutto. Fine.>>

Forbidden LoveWhere stories live. Discover now