Capitolo 18

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Capitolo 18

Harry arrivò più tardi del solito a lavoro, essendosi dilungato per prendere altre lenzuola e coprire Louis dal momento che non ci sarebbe stato lui a tenerlo al caldo e il piumone era a lavare. Si stropicciò gli occhi ancora seduto in macchina, lanciando un'occhiata allo specchietto retrovisore per assicurarsi che non si notasse che aveva pianto. Niall e Zayn non avrebbero mai smesso di prenderlo in giro. Una volta asciugate le guance e controllato che le ciglia non fossero più umide, uscì dal veicolo e entrò nell'edificio, prendendo l'ascensore fino al suo piano.

Erano già quasi tutti presenti e, nel momento in cui le porte dell'ascensore si aprirono con un ding, Harry vide una testa bionda sbucare da uno dei cubicoli, un ampio sorriso dipinto sul volto, «Ehilà Harry!»

Anche Zayn si affacciò dalla sua postazione, inarcando un sopracciglio, e i due lo raggiunsero mentre quello guardava Harry curioso, «Di solito sei il primo ad arrivare.»

Harry si passò una mano sul viso, «Avevo delle cose di cui occuparmi.»

«Gran bel succhiotto,» ridacchiò Niall.

«È per questo che hai fatto tardi?» chiese Zayn con una smorfia.

Il riccio scosse la testa, «No, no...mi sono solo assicurato che tutto fosse in ordine prima di andarmene. Lui sta ancora dormendo.»

Zayn si alzò all'improvviso, fissandolo con attenzione negli occhi, «Sei fatto? Hai gli occhi arrossati.»

«Cosa?» il caposquadra si massaggiò le tempie, sospirando esasperato. «No che non sono fatto. È stanchezza e mi state facendo venire il mal di testa.»

«Post sbornia allora,» disse Niall, annuendo.

«No!» scosse la testa il riccio. «Sto bene, non ho niente che non va. Siete- andate a lavorare. Abbiamo una montagna di rapporti da compilare e devo parlare con Payne per farmi ridare il caso di Grimshaw.»

«Non te lo ridarà,» lo avvertì Zayn. «È completamente diverso da quello di Tomlinson. Louis non ti ha mai minacciato come ha fatto Grimshaw. Sei il suo bersaglio. Non puoi avere tra le mani un caso del genere. L'hanno dato all'Agente Murs, è tornato anche lui.»

«Inoltre non abbiamo tutti questi rapporti da compilare...» aggiunse Niall, contento.

«Fantastico, mi serviva una giornata tranquilla,» si lamentò Harry.

Zayn lanciò un'occhiata al computer, «Quindi...domani. Devo farlo io o lo farai tu?»

Il riccio si accigliò, non capendo dove l'amico volesse arrivare, «Di che parli? Cosa devo fare?»

«Domani è Mercoledì...» gli ricordò Zayn e Harry sentì il cuore spezzarsi. Spostò lo sguardo altrove e si girò per uscire dal cubicolo, «Lo farò io, non voglio più parlarne.»

E con quello se ne andò, raggiungendo la sua postazione. Si lasciò cadere sulla sedia davanti la scrivania, aprendo il cassetto dove teneva tutte le videocamere e i telefoni con le registrazioni di Louis. Se il ladro fosse scappato, lui non avrebbe dovuto portarlo in un posto pericoloso. Sarebbe stato più al sicuro, ma allo stesso tempo non avrebbero potuto vedersi e Louis non sarebbe più riuscito a vedere la sua famiglia. Avrebbe dovuto nascondersi per il resto della sua vita, perché qualcosa gli diceva che non avrebbe più rubato nulla.

Niall entrò silenzioso nel suo cubicolo, la voce dolce, «Non era sua intenzione...farti arrabbiare. Si fida di te.»

«Non mi piace parlarne, questo è quanto.»

Wanted Most - Larry AU [Italian Translation]Where stories live. Discover now